Volti nuovi in Serie A: Andreas Pereira

Come gioca il nuovo trequartista della Lazio Andreas Pereira che con la sua tecnica ha stregato Fergusson e Mourinho

Pereira

Anni fa era considerato una grande promessa ma non ha rispettato appieno le previsioni fatte da importanti personaggi del calcio  come Fergusson e Mourinho. Tare ha deciso di scommettere su di lui nonostante che Andreas non abbia giocato con continuità al Manchester United ed arriverà in biancoceleste in prestito con diritto di riscatto a 27 milioni di euro. Sosterrà le visite mediche con Muriqi mercoledì mattina.
Andiamo a vedere nel dettaglio il profilo del 24 enne di Duffel (Belgio)  che ha il doppio passaporto sia belga sia brasiliano.

Ruolo e caratteristiche

Il trequartista belga figlio d’arte è alto 177 cm e pesa 66 chilogrammi. Fino ad ora molto incostante, come purtroppo spesso accade ai giocatori dotati di tecnica sopra la media, tende frequentemente a sparire dal gioco ma può risultare decisivo grazie alle capacità di inserimento ed alla buona propensione al tiro da distante.
Dotato di ottimo senso di posizione, forte nei passaggi chiave, ha purtroppo diversi punti di debolezza soprattutto nella concentrazione e nel tackle (anche perché piuttosto leggero fisicamente).
Riportiamo sotto uno specchietto (fonte WhoScored.com) con le sue principali caratteristiche.

Le statistiche in carriera

Dopo sei anni nelle giovanili del PSV, viene acquistato dal Manchester United nel 2012-13 su precisa indicazione di Sir Alex Fergusson che vede in lui un giocatore dal grandissimo talento. In Premier League esordisce nella stagione 2014-15 giocando un spezzone di 13 minuti contro il Totthenam. Nella Stagione successiva sotto la guida di Mourinho gioca 4 partite nella massima serie ingleseed esordisce in Champions ed in Europa League. Lo Special One apprezza le sue qualità ma sottolinea che per diventare un grande giocatore “dovrà lavorare meglio”. Andreas chiede spazio e quindi va in prestito in Spagna per due stagioni. Nella prima, a Granada. gioca 35 partite segnando cinque volte e con tre assist. Il Granada retrocede e passa al Valencia dove non incide particolarmente (1 gol e 4 assist in 23 partite). Torna al Manchester United dove nelle ultime due stagioni disputa una quarantina di partite in Premier League con 2 gol e 4 assist. In Europa viene impiegato saltuariamente dalla squadra inglese, ma nel 2018 esordisce nella Nazionale Verdeoro contro l’El Salvador. Questa resta per ora l’unica storica presenza degli ultimi cento anni di un giocatore con passaporto brasiliano, ma nato in Europa, impiegato nella Nazionale sudamericana.

Come giocherà nello scacchiere Lazio

Tare e Lotito hanno puntato su di lui in quanto lo considerano giocatore multiruolo che può fare il trequartista e anche la seconda punta. In carriera ha giocato un po’ ovunque anche ala e mezzala ma il suo ruolo preferito resta quello del trequartista. Dato che la permanenza di Correa è in bilico ci si può attendere di vederlo al fianco di Ciro Immobile o subito alle sue spalle (con cambio modulo) oppure come sostituto di Luis Alberto. Nell’orbita Lazio da due stagioni, prima per sostituire Felipe Anderson e poi per rimpiazzare Milinkovic Savic che l’anno scorso sembrava in uscita, arriva con due anni di ritardo. Si giocherà l’occasione, proverà a mettersi in luce nella squadra di Simone Inzaghi, che avendo valorizzato al meglio giocatori non molto costanti come Correa, potrà farlo anche con lui.

Cosa aspettarsi da lui a Kickest

Molto dipenderà da che strade prenderanno Correa e Caicedo. Crediamo che possa trovare spazio e viste le sue caratteristiche di gioco, potrebbe essere una buona idea acquistarlo. Si prevede per lui una quotazione non molto elevata (in una fascia di crediti medio/bassa) e sarà fra i centrocampisti. Fino ad ora in carriera ha segnato abbastanza poco ma ha le qualità per realizzare molti più gol. In ogni caso potrebbe ottenere buone statistiche nei tiri in porta, passaggi riusciti, palloni recuperati e dribbling riusciti. Si ispira a Kakà pur non avendone le caratteristiche tecniche ma se a Roma facesse anche solo la metà di quello che ha fatto il suo beniamino a Milano sarebbe per i supporter laziali una grande cosa.

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