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Sogno Azzurro: Focus in attacco

Tra le diverse certezze del Mancio, ci domandiamo: chi sarà la sorpresa nel reparto offensivo italiano?

Questo è il tredicesimo episodio della nuova rubrica che ci terrà compagnia ogni venerdì. A curarla sarà il team di 90min, che ogni settimana in “Sogno Azzurro” analizzerà le prestazioni di uno o più calciatori italiani che potrebbero mettere in crisi Roberto Mancini in vista del prossimo Europeo. Buona lettura.


Si avvicina a grandi passi l’Europeo. Diverse nazionali hanno già diramato le convocazioni per la competizione. In parte anche gli azzurri, con la lista di 33 dei preconvocati (esclusi Emerson Palmieri e Jorginho, non presenti nell’elenco perché impegnati fino a fine mese con la finale di Champions League).

Roberto Mancini dovrà quindi sciogliere gli ultimi dubbi nelle prossime settimane, prima della presentazione ufficiale della rosa di 26 calciatori che prenderà parte a Euro 2020. La UEFA – ricordiamolo – ha allargato la lista dei convocati con 3 nuovi slot, anche se in gara per gara, si potranno inserire nella distinta non più di 23 calciatori (gli altri 3 si siederanno in tribuna).

Dopo esserci concentrati sulla concorrenza nel ruolo di terzino destro e dopo aver fatto un focus sul centrocampo, oggi è il turno del reparto offensivo. In vista dell’esordio ufficiale dell’11 giugno a Roma, contro la Turchia, il commissario tecnico degli azzurri – fresco di rinnovo fino al 2026 – dovrà prendere delle decisioni definitive. Nell’elenco dei preconvocati figurano ben 9 attaccanti: considerando che i giocatori offensivi nella rosa saranno 6 o 7, qualche esclusione andrà fatta. Proviamo ad analizzare la situazione.

Il tridente titolare

Partiamo dalle certezze. Nel 4-3-3 di Roberto Mancini ci sarà spazio per una punta centrale, che sarà presumibilmente Ciro Immobile (titolare o meno, il bomber laziale è sicuro di prendere parte all’Europeo), e per due esterni offensivi. Uno di questi sarà sicuramente Lorenzo Insigne, che svilupperà il suo gioco – come di consueto – sull’out mancino. Sulla corsia opposta sembrano esserci pochi dubbi sul titolare: Federico Chiesa. L’ex viola, ora in forza alla Juventus, è stato protagonista di una buona stagione con la maglia bianconera (fresco, oltretutto, di gol decisivo nella finale di Coppa Italia contro l’Atalanta). La sua corsa e la sua vivacità si legano alla fantasia del numero 24 partenopeo e del capocannoniere della scorsa stagione.

Le due riserve di lusso

Le prime riserve del tridente offensivo saranno – salvo colpi di scena – Domenico Berardi e Andrea Belotti. L’esterno del Sassuolo e il centravanti del Torino, si giocheranno il posto da titolare rispettivamente con Chiesa e Immobile.

Berardi è stato protagonista di una stagione ricca di soddisfazioni con la maglia del Sassuolo. Gli emiliani sono in lotta con la Roma fino all’ultima giornata per un posto in UEFA Conference League. I numeri stagionali del numero 25 neroverde sono molto positivi: in 29 partite ha realizzato 16 gol e servito 6 assist. Se non è l’anno della sua definitiva consacrazione, poco ci manca.

Il bomber granata è stato trascinato nella stagione negativa del Torino, in lotta fino a martedì scorso per la permanenza in Serie A. Salvezza strappata con un pareggio a reti bianche nel recupero del match contro la Lazio. Il Gallo si presenterà all’Europeo con 13 gol (in attesa dell’ultima giornata di campionato) in Serie A nell’anno 2020-21. Un bottino discreto, che gli vale il ballottaggio eterno con Immobile per una maglia da titolare nel tridente azzurro.

La sesta maglia

Tra lo scetticismo generale, per via di una stagione ben al di sotto delle aspettative, Federico Bernardeschi si gioca fino all’ultimo una maglia per l’Europeo. Il commissario tecnico azzurro non ha mai fatto mistero della sua stima nei confronti dell’ex viola e – a dirla tutta – con la maglia dell’Italia, il giocatore di proprietà della Juventus non ha mai demeritato, trovando – probabilmente – quelle sicurezze, quella autostima e quegli stimoli che sembrano mancargli a Torino, sponda bianconera. Nel 4-3-3 italiano può giocare come esterno, come falso nove e all’occorrenza, anche come mezzala d’attacco.

Da un bianconero ad un ex: Moise Kean. L’attaccante classe 2000 di proprietà dell’Everton, sta disputando una stagione di crescita con la maglia del Paris Saint-Germain. Circondato da autentici fuoriclasse del calibro di Mbappé, Neymar e Di Maria, l’ex giocatore della Juventus è riuscito a ritagliarsi il suo spazio, mettendo a segno 17 gol stagionali con la maglia parigina (in tutte le competizioni). Prima punta o esterno d’attacco, anche lui garantisce quella duttilità tattica necessaria in un torneo corto e intenso come l’Europeo.

Infine passiamo a Vincenzo Grifo, forse il meno papabile per una maglia a Euro 2020. Ma sull’esterno del Friburgo garantisce il Mancio. Resta da capire se la stima del commissario tecnico nei suoi confronti, vale la convocazione per la competizione. Al contrario dei due italiani citati poco sopra, ha giocato in una sola posizione, quella di esterno d’attacco a sinistra.

La sorpresa?

Occhio al colpo a sorpresa di Roberto Mancini. Nell’elenco dei preconvocati figura anche il giovane classe 2000 Giacomo Raspadori, protagonista assoluto in questo finale di stagione con la maglia del Sassuolo. Sei gol in 27 presenze (di cui appena 13 da titolare, per un totale di 1229 minuti giocati) e una minaccia costante per le difese avversarie. E se fosse la mossa a sorpresa del Mancio? D’altronde stiamo parlando di un attaccante che ha caratteristiche totalmente diverse rispetto ai compagni presenti in rosa: qualità tecniche per palleggiare con i compagni e capacità di farsi trovare pronto quando c’è da finalizzare. Se proprio vogliamo dirla tutta, è la punta centrale ideale nel 4-3-3 italiano costruito da Mancini. Forse gli manca un po’ d’esperienza… ma ha dalla sua un po’ di sana incoscienza (calcisticamente parlando) che a volte nel calcio aiuta.


Articolo a cura di Marco Deiana, 90min

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