L’evoluzione di Juan Cuadrado

Da ala dribblomane a terzino regista, Juan Cuadrado è diventato sempre più importante per la Juventus fino a risultare insostituibile per Pirlo

Juan Cuadrado

Forse non è mai stato decisivo come nell’ultima settimana, dove ha timbrato tre assist che hanno permesso alla Juventus di rimontare il Torino nel derby, e sbancare il Camp Nou, ma sicuramente era già possibile notare come Cuadrado sia diventato in breve tempo fondamentale per il gioco della Juventus.

Il nazionale colombiano, a 32 anni, ha trovato un ruolo che gli si addice alla perfezione, coniugando la sua capacità tecnica da ala e l’esperienza maturata negli anni, che gli permettono di compiere una discreta fase difensiva; fin dall’anno scorso Sarri lo ha impostato come terzino di spinta, e Pirlo ha confermato questa visione rendendolo un cardine del suo gioco. Nominalmente Cuadrado fa il terzino della linea a 4 di difesa, ma in fase di possesso alza il suo raggio d’azione andando ad occupare l’ampiezza, e risultando decisivo negli ultimi metri con conduzioni e cross.

Il terzino-regista è un ruolo che è nato negli ultimi anni (Maicon e Daniel Alves possono essere definiti i capostipiti) ed è diventato sempre più importante nelle squadre di vertice; Alexander-Arnold è forse il migliore al mondo al momento, ma tutte le big hanno dei giocatori in grado di resistere alla pressione sulla linea laterale, e dare creatività sfruttando le linee di passaggio che dall’esterno vanno verso l’interno. Jordi Alba per il Barcellona, Marcelo per il Real Madrid, prima Lahm e Alaba, ora Kimmich e Davies per il Bayern Monaco, sono solo alcuni dei nomi principali degli ultimi anni; la Juventus ultimamente ha cercato di colmare questa lacuna inserendo prima Daniel Alves e poi Joao Cancelo, ma alla fine è riuscita a sistemare la linea con Cuadrado, in rosa come ala offensiva fin dal 2015.

L’evoluzione di Cuadrado in numeri

*Media per 90 minuti

16/1717/1818/1919/2020/21
Tocchi 72,8172,8575,5994,3885,88
TocchiAreaAvv3,523,913,531,562,55
Passaggi Riusciti49,0550,0054,5668,7861,25
% PassRiusciti85,7%88,9%88,1%89,5%88,3%

Il passaggio da ala a terzino del nazionale colombiano lo si nota fin da subito grazie ai numeri; Cuadrado tocca la palla molto più spesso adesso, che deve far iniziare l’azione (94 volte a partita l’anno scorso, 85 quest’anno), rispetto a quando era uno dei riferimenti offensivi (attestandosi tra i 72 e i 75 tocchi ogni 90 minuti), abbassando contestualmente il numero medio di tocchi in area (oltre 3,50 in media da ala, circa 1,50 con Sarri, 2,55 con Pirlo, che chiede al colombiano di alzarsi in ampiezza in fase offensiva).

Allo stesso modo Cuadrado passa più spesso il pallone (dai 49 passaggi a partita del 2016/17 ai 68 di Sarri, fino ai 61 di quest’anno), anche se la percentuale di passaggi in avanti è calata nell’ultima stagione, tornando a livelli simili a quelli degli anni con Allegri. Questo probabilmente perché il colombiano si trova spesso a ricevere aperto sulla destra in zone avanzate, e per far progredire il gioco di posizione previsto da Pirlo deve far tornare indietro il pallone.

L’evoluzione di Cuadrado interpretando i numeri

*Media per 90 minuti

16/1717/1818/1919/2020/21
%Cross35,8%35,0%25,0%27,9%35,5%
Cross3,473,973,822,923,76
Chance2,272,982,431,662,79
% Dribb60,5%73,8%59,4%59,2%72,0%
Dribbling3,262,782,352,413,03
% Duelli52,4%64,2%55,8%60,3%62,3%
xA P900,280,20,170,150,35

Dopo aver visto le statistiche che sono cambiate radicalmente con il passaggio a terzino, c’è da fare un’importante considerazione; Cuadrado è un terzino-regista che mantiene molte caratteristiche da ala, ed è proprio questo che lo rende fondamentale per il gioco bianconero. Le statistiche più importanti sono quindi quelle nelle quali Cuadrado non ha avuto un calo nonostante l’abbassamento di ruolo, permettendo al giocatore di unire fase offensiva e difensiva senza perdere di incisività, a partire dai gol segnati (non ha mai segnato tanto per essere un’ala, rimanendo nel range 1-4 gol annuali).

Ad esempio Cuadrado crossa ancora come quando era un’ala nel 4231 di Allegri; dai 3,47 cross p90 del 2016/17, ai 3,76 di quest’anno, con una precisione praticamente uguale (3,58% cinque anni fa, 35,5% adesso). Soprattutto Cuadrado produce chance come se fosse un’ala, avendo già messo a referto 2,78 big chance ogni 90 minuti (0,35 xA a partita), molto vicino alle 2,98 a partita messe a segno nel 2017/18 (0,2 xA), più delle 2,27p90 del 2016/17 (0,28 xA); questo è un dato fondamentale per capire l’importanza di Cuadrado per la Juventus e la sua capacità di mantenere intatta la pericolosità offensiva nonostante il ruolo più difensivo.

Allo stesso modo Cuadrado dribbla 3 volte a partita, migliorando il suo score rispetto agli ultimi due anni da ala, e con una percentuale di riuscita del 72%, la migliore fin dal 2017/18, ottima per un terzino.

Conclusioni

Cuadrado è diventato dunque un terzino bravo a dribblare e creare occasioni (0,35 xA ogni 90 minuti, il dato migliore degli ultimi 5 anni), meno a finalizzare (0,07 xG ogni 90 minuti, dato migliore solo rispetto a quello dell’anno passato), in grado di dare una marcia in più alla manovra.

L’evoluzione di Cuadrado si può leggere tramite le statistiche, mostrando come alcune siano migliorate con l’arretramento in campo, mentre altre siano rimaste intatte nonostante il suddetto arretramento; se prima Cuadrado era un’ala classica, abile a giocare sul binario di fascia ma poco portato all’associatività e alla finalizzazione, con il passaggio a terzino Cuadrado si è “riammodernato”, diventando un terzino di prim’ordine nel panorama europeo, coniugando fase difensiva (62% di duelli vinti) e fase offensiva, risultando un giocatore fondamentale per la Juventus, ed uno dei migliori interpreti nel suo ruolo a livello europeo.


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