L’evoluzione di Riccardo Orsolini

Focus sulla crescita del giovane esterno del Bologna, chiamato a confermarsi alla corte di Mihajlovic dopo una stagione di alti e bassi, per convincere ancora eprendersi la maglia della Nazionale

Riccardo Orsolini

Riccardo Orsolini ha già vissuto molte vite

Alla terza stagione iniziata nel Bologna (arrivò a Gennaio 2018 dopo una parentesi dimenticabile all’Atalanta), Orsolini è diventato ormai un punto di riferimento per la squadra rossoblù; grazie alle sue caratteristiche l’ala di Ascoli si è imposto sull’ala destra con l’arrivo di Mihajlovic, diventando il miglior marcatore rossoblù degli ultimi due anni.

Ma Orsolini non è solo luci e futuro promettente; innanzitutto è un giocatore molto umorale, esploso nella seconda metà del 2018-19, e calato velocemente nella fase di campionato post-lockdown, ricevendo anche critiche dal suo allenatore e dagli addetti ai lavori per la mancanza di forma fisica e di grinta. Orsolini infatti ha avuto spesso in carriera dei momenti negativi, come i già citati sei mesi alla corte di Gasperini, e i primi mesi a Bologna con Inzaghi. Inoltre l’ala destra ha dimostrato di avere grandi capacità, ma non è ancora riuscito a compiere il salto di qualità definitivo per entrare tra le stelle del campionato.

Un’ala moderna

E’ facile inquadrare il ruolo di Orsolini, visto che è l’erede di una serie di ali mancine italiane che giocano a piede invertito sull’out destro, ognuna con caratteristiche un po’ diverse dal precedente: Cerci, Bernardeschi, Berardi, ed infine Orsolini. L’ala del Bologna da il suo meglio quando ha tanto spazio per puntare il suo diretto concorrente, per far valere le sue qualità nell’1vs1 e il suo tiro, molto secco e spesso improvviso, con il mancino; il Bologna gioca con un 4-2-3-1 molto verticale che costruisce spesso sulla corsia mancina per poi cambiare gioco sull’ala dell’Under 21, in grado poi di cambiare il ritmo alla manovra con le sue conduzioni.

Orsolini è infatti un calciatore elettrico, con uno scatto da fermo bruciante che permette spesso di prendere vantaggio sul diretto marcatore per rientrare sul suo piede preferito, o, alle volte, sterzare verso il fondo utilizzando anche il piede debole, più per crossare che per calciare in porta; in una squadra verticale che sfrutta le giocate di Barrow e i tagli di Palacio, Orsolini è nel suo habitat naturale, potendo sprigionare tutto il suo potenziale.

La crescita di Orsolini

Ma Orsolini non è lo stesso esterno arrivato ormai tre anni fa; ha preso piano piano un ruolo centrale nella squadra, fino a diventare uno dei leader tecnici assoluti, e questa crescita è certificata dalle statistiche.

Orsolini: Goal e Assist

*Dati per 90 minuti

StagioneGoalxG EfficienzaAssistxA
2017/20180,000,220,000,000,99
2018/20190,370,251,460,230,13
2019/20200,270,320,840,200,29
2020/20210,350,440,790,170,14

Orsolini: Passaggi e Tiri

*Dati per 90 minuti

StagioneTiri Tiri in area % DribblingKey pass Pass
2017/20181,580,7930,0%1,7728,36
2018/20192,991,6643,1%0,9228,90
2019/20203,011,9744,9%1,8229,82
2020/20212,782,0864,7%1,5634,40

Innanzitutto è da notare la crescita nella produzione di occasioni offensive; se due anni fa Orsolini creava 0,25 xG ogni 90 minuti (segnando però 0,37 goal ogni 90 minuti, con un’efficienza realizzativa mantenibile nel lungo periodo solo da alcuni fuoriclasse, 1,46), quest’anno l’esterno bolognese si attesta su 0,44 xG creati a partita. In pratica Orsolini produce un goal ogni due partite, anche se finora ha segnato meno di quanto prodotto; ha infatti messo a segno 0,35 goal a partita con un’efficienza di 0,79, inferiore anche all’anno passato. Quest’anno ha già sprecato 3 big chance, tante quante in tutto il 2018-19, e già quasi la metà delle 7 sbagliate l’anno scorso.

La crescita negli xG si capisce anche dalle statistiche relative ai tiri; Orsolini non ha mai calciato così poco come in quest’anno (da circa 3 tiri a partita a 2,78), ma allo stesso tempo non ha mai calciato così tanto come quest’anno da dentro l’area. In pratica Orsolini calcia meno degli anni precedenti, ma si prende occasioni migliori, che si riflettono in xG più alti.

E’ interessante notare anche la componente individualista di Orsolini; è sempre rimasto basso sugli assist creati (0,17 a partita, cifra più bassa degli ultimi tre anni), mentre sta avendo un calo sui passaggi chiave (dai 1,82 dell’anno passato ai 1,56 visti finora). Probabilmente l’ala rossoblù è più impegnata in fase di definizione e meno in fase di rifinitura, vista anche la sola big chance creata finora (rispetto alle 12 create l’anno scorso).

E’ notevole il dato relativo ai dribbling riusciti, in costante crescita negli ultimi tre anni; Orsolini è passato dal 44,9% dell’anno passato ad un 64,7% di questo inizio di stagione. Probabilmente Orsolini tenta meno spesso l’iniziativa personale, cercando di trovarsi subito in condizione di calciare in porta; questo è possibile grazie anche all’innesto di Barrow, che è un altro giocatore che cerca spesso il dribbling, togliendo tutta l’incombenza al numero 7 rossoblu.

Conclusioni

Orsolini ha tutto per imporsi ai massimi livelli; fisico, strappi, dribbling, tiro. E allora cosa gli manca per fare l’ultimo step? Sicuramente la continuità, fondamentale per prendersi definitivamente il Bologna sulle spalle, e il migliorare in fase di finalizzazione. Le statistiche sugli xG sono di livello veramente alto, ma devono essere supportate dalla capacità di tramutarle in effettivi goal per la propria squadra; nel mentre, la strada intrapresa sembra quella giusta, e Orsolini potrebbe diventare un importante freccia all’arco di Mancini per l’Europeo 2021 ed il Mondiale 2022.


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