Rodrigo De Paul: il faro dell’Udinese

Focus sul numero 10 bianconero, protagonista di un grande inizio di stagione nonostante un solo gol segnato.

De Paul

Il talento di un giocatore prettamente offensivo non si può misurare esclusivamente con i gol e gli assist messi a referto, ma anche con le varie giocate che servono a migliorare la manovra della squadra, e l’importanza e la centralità che il suddetto giocatore ha nello sviluppo dell’azione; Rodrigo De Paul è il caso perfetto di un giocatore sul quale va posta la lente d’ingrandimento, senza fermarsi solamente al computo dei gol e degli assist.

Un regista illuminato

Il primo dato che spicca, nell’aridità offensiva dell’Udinese, è quanto il diez argentino riesca comunque a produrre; si parla di 4 big chance create e ben 19 passaggi chiave finora. Una macchina creatrice di occasioni da gol, che ha fruttato però solo un gol segnato (su rigore), e un assist per Okaka nella sconfitta di Firenze; la mancanza di gol dell’Udinese quindi si può imputare soprattutto alla scarsa vena offensiva degli attaccanti (Lasagna ha sbagliato ben 5 big chance ad esempio), e non alla carenza di rifornimenti dalle retrovie.

Ma non sono solo i passaggi chiave e le chance create a definire l’importanza di De Paul nell’economia del gioco friulano; il nazionale argentino infatti spicca anche per precisione e numero dei passaggi (331/404, 81,9%), molto alta per un centrocampista offensivo che crea spesso occasioni, e soprattutto per dribbling riusciti. In questo fondamentale, avendone completati 20/25 (80% di riuscita, un dato altissimo), è il miglior giocatore di tutta la Serie A.

De Paul a tutto campo

Il dato dei dribbling dimostra che l’argentino è un giocatore in grado di creare sempre la superiorità numerica e di resistere alla pressione, ma che spesso lo fa in zone arretrate del campo, dove gli spazi sono maggiori e ci sono migliori possibilità di uscire vincitori da un tentativo di dribbling; difatti i due giocatori che son riusciti in più dribbling in Serie A, dopo De Paul, sono Schouten e Amrabat, due centrocampisti difensivi che sono molto resistenti alla pressione.

Questo è un altro dato che certifica la presenza del regista argentino a tutti i livelli della fase offensiva friulana, dalla costruzione fino alla finalizzazione (anche se finora ha tirato solo due volte in porta su 13 tentativi, risultando un po’ impreciso).

Inoltre Rodrigo dimostra di essere diventato definitivamente una mezzala grazie al grande apporto in fase difensiva; Gotti è un allenatore estremamente accorto, e ha catechizzato il dieci friulano a dovere, creando un giocatore estroso con il pallone e grintoso senza. De Paul ha infatti intercettato 54 palloni finora, e vinto ben 57 contrasti a fronte dei soli 30 persi; forse la garra non si trova solo a nord del Rio della Plata, in terra uruguagia.

Fantamercato: a chi servirebbe De Paul?

Un giocatore come De Paul sarebbe sicuramente un facilitatore di gioco per la maggior parte delle big di Serie A; ma se dobbiamo immaginarlo in una squadra in particolare, ci prendiamo il jolly e ne diciamo due, la Juventus e l’Inter. Se alcune squadre hanno già un alter ego dell’argentino che occupa un ruolo simile (Luis Alberto, Castrovilli), o altre hanno un modulo che potrebbe non valorizzarlo al massimo (i 4-2-3-1 di Napoli e Milan), De Paul farebbe molto comodo a Pirlo e Conte.

Per la Juventus potrebbe ricoprire il ruolo ibrido che sta svolgendo ultimamente Ramsey, unendo fluidità posizionale e inserimenti ad una discreta applicazione in fase difensiva, sempre partendo dal centro-sinistra per poi accentrarsi.

Per Conte invece, potrebbe essere finalmente quello che il tecnico salentino ha cercato a lungo in Eriksen senza finora trovare risposte; il giocatore di qualità in grado di alzare il grado tecnico della squadra, ma con grande applicazione in fase difensiva, e capacità di coprire ampie porzioni di campo fisicamente.

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