Fiorentina: Su quale attaccante puntare da qui al termine della stagione?
Con le statistiche, proviamo a cercare di capire chi debba essere utilizzato come punta negli schemi di Italiano
Bisogna tornare indietro a poco meno di due mesi fa per trovare l’ultima volta che la Fiorentina ha segnato più di un gol nella stessa partita di Serie A. Era accaduto il 14 febbraio, nella sfida vinta per 2-1 sul campo dello Spezia.
Può sembrare un ovvietà, ma senza Vlahovic la Fiorentina fatica a segnare: nelle 21 giornate con lui al centro dell’attacco, i Viola hanno realizzato la bellezza di 40 reti, attestandosi come il sesto miglior attacco della Serie A (seppur con una giornata in meno ancora da recuperare). Tuttavia, nelle ultime 9 giornate sono state siglate appena 9 reti, esattamente la media di un gol a partita.
E chi è che doveva cercare di rimpiazzare Vlahovic? La dirigenza viola si è mossa sul mercato con gli innesti di Krzysztof Piatek e Arthur Cabral, ma l’impressione che si ha è che ad entrambi manchi più di qualcosa per colmare il vuoto lasciato dall’attaccante della nazionale serba.
Piatek o Cabral, chi è l’uomo giusto?
Vincenzo Italiano ha preferito fin da subito l’ex Milan Piatek a Cabral. I motivi sono semplici all’apparenza semplice: conoscenza della Serie A, della lingua e dunque una probabile capacità di calarsi rapidamente in una vecchia-nuova realtà. Già quattro anni fa, durante il trasferimento invernale nella Milano rossonera aveva mostrato una adattabilità fuori dal comune: 8 gol nelle prime 9 partite con il Milan. Anche con la maglia della Fiorentina l’impatto non è stato affatto male, con 6 gol nelle 11 volte che è stato chiamato in causa, Coppa Italia compresa.
Ecco, i gol. Segnare è indiscutibilmente la specialità di Piatek. Eppure, negli schemi di Italiano il calciatore polacco non sembra essere l’ideale. In Serie A ha realizzato 3 gol nei 533 minuti avuti a disposizione, circa un gol ogni due partite. Una media ottima, se non fosse per il fatto che in questi 533 minuti la Fiorentina abbia segnato appena 4 reti. Lui segna ma il ritmo della squadra sembra inferiore. Piatek tenta 2.7 tiri P90, ma solo il 25% di questi è dentro lo specchio della porta. Il suo aiuto risulta discontinuo nella costruzione di azioni pericolose: rispetto al Vlahovic in maglia viola, oltre a toccare meno della metà dei palloni in area avversaria P90 ( 7.9 contro 3.7), offre anche la metà dei passaggi chiave (sempre P90, 0.97 per Vlahovic contro 0.51 di Piatek).
Per Cabral, il giudizio è ancora rimandato: i soli 236 minuti disputati, con appena 2 partite da titolare, non forniscono un vero banco di prova per valutare a pieno le sue capacità. Per quel poco che si è visto, pare arrivare spesso anche lui alla conclusione (5 tiri, di cui 3 in porta), e nonostante i suoi numeri al Basilea raccontino una storia molto diversa, sotto porta non sembra goleador tanto spietato quanto Piatek. Le prestazioni nella Super League svizzera (ne avevamo parlato qui) e la pesante eredita lasciata da Vlahovic, hanno creato su di lui delle aspettative troppo alte e, per il momento, non ripagate.
E se la punta per il rush finale fosse Nico Gonzalez?
L’ultima partita è stata risolta grazie ad un colpo di testa di Nico Gonzalez. Tempo fa abbiamo scritto un pezzo che trattava di quanto fosse importante per la Fiorentina Nico Gonzalez da un punto di vista tecnico e temperamentale. Osservando le sue statistiche P90, tra i giocatori con più di 1000 minuti, solo Saponara arriva alla conclusione più di lui. Sono 2.7 i tiri P90 in totale e 0.86 P90 quelli che terminano nello specchio.
Anche dal punto di vista dei duelli in mezzo al campo è quello che possiede le statistiche più simili a Vlahovic: dell’ex attaccante della Fiorentina condivide la capacità di uscire vittorioso in più del 50% dei duelli che affronta (Piatek il 40% e Cabral il 34%) e soprattutto migliora il dato sui falli subiti P90 rispetto a Vlahovic. Certamente, il numero di gol è di molto inferiore, ed è stato molto distante dall’essere il giocatore della Viola più lucido sotto porta. Ma le sue qualità anche nel gioco aereo e la sua grande mobilità potrebbero dare una mano alla manovra della Viola in questo finale di stagione, portando le mezzali e gli esterni a segnare qualche rete in più.
La posizione di punta centrale non sembra nemmeno dispiacere così tanto a Nico Gonzalez; proprio in una posizione più centrale è stato occupato nelle ultime partite con la Nazionale, riuscendo tra l’altro a segnare il primo gol della sfida contro il Venezuela.