Gosens e Correa, i due assi nella manica dell’Inter per il rush scudetto
Reduci da una stagione segnata dagli infortuni, i due possono rappresentare una soluzione in questo finale di campionato
L’Inter è una delle squadre che più si affida agli stessi undici iniziali in Serie A, vista una panchina non sempre allo stesso livello dei titolari. Questo eccessivo impiego degli stessi uomini potrebbe essere la causa del calo della squadra allenata da Simone Inzaghi nelle ultime settimane, nel quale i nerazzurri hanno peccato di poca lucidità, collezionando due vittorie nelle ultime 8 di campionato.
Ma è proprio adesso, nell’ultima parte di questo campionato che le soluzioni in corso d’opera possono cambiare il volto di una stagione. Tra tutti gli uomini a disposizione di mister Inzaghi, abbiamo scelto due giocatori: Robin Gosens e Joaquin Correa, praticamente inconsistenti in questo girone di ritorno, ma che ora possono diventare l’arma in più dei nerazzurri.
Correa è il miglior attaccante per shot convertion rate
Che Joaquin Correa soffrisse di una particolare propensione agli infortuni lo si sapeva. Questa stagione dopo i primi due mesi a buon livello, nei quali ha segnato le uniche 4 reti (due doppiette) in maglia nerazzurra, ha saltato 16 partite in tutte le competizioni. Il minutaggio in campionato ne ha chiaramente risentito, tanto che i minuti totali sono 624, ossia di poco superiore al 23% del minutaggio disponibile. Nel solo girone di ritorno l’ex Lazio ha collezionato 107 minuti – l’infortunio al bicipite femorale che lo ha condizionato in questo periodo è stato sicuramente il più grave in stagione – mai partendo da titolare.
I preoccupanti numeri del 2022 potrebbero però subire una svolta. Proprio nelle ultime 4 uscite Correa è sempre subentrato, con un minutaggio in crescita. Con uno shot convertion rate superiore al 21% – ossia avendo convertito in goal 4 dei 19 tiri totali – il nazionale argentino è il secondo miglior giocatore dell’Inter per rapporto tiri/reti, segno di come abbia sempre avuto un discreto feeling con la porta, nonostante non sia mai stato un goleador. Tanto per fare un paragone, Sanchez ha numeri simili per minutaggio e per goal – ha segnato meno, 3 reti in 768 minuti – ma ha tirato molto di più.
Per Gosens invece ci vorrà più cautela
Ha collezionato minuti in tutte le ultime 4 partite anche Robin Gosens. Il discorso per l’esterno di nazionalità tedesca è però differente: l’infortunio è di entità maggiore e di fatto in questa travagliata stagione il classe ’94 ex Atalanta convive con problemi alla coscia da settembre. Con 84 minuti nel 2022 è stato – dopo Caicedo, altra grande incognita – il secondo giocatore con meno minuti nell’Inter.
Viste le premesse il ritorno in campo, nonostante la caratura del giocatore, deve essere quindi più contenuto, e chiaramente è troppo poco per azzardare qualsiasi tipo di valutazione. Certo è da qui a fine maggio per Gosens ci potranno essere le occasioni giuste per rimettere minuti sulle gambe. Il calendario favorevole per l’Inter – che dovrà affrontare nell’ordine Verona, Spezia, Roma, Bologna, Udinese, Empoli, Cagliari e Sampdoria – potrà rilanciarlo e dare soprattutto il cambio ai titolarissimi che proprio in quel ruolo stanno ora rendendo di meno.
Sì perché proprio sulle fasce, i vari Perisic, Dumfries e Darmian (escludiamo Dimarco perché spesso impiegato nei tre dietro), nel girone di ritorno hanno contribuito complessivamente con appena 2 reti e 3 assist. Molto meno rispetto al girone d’andata, quando gli stessi sono stati molto più incisivi con 8 reti e 4 assist.