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Milan, Theo Hernandez attacca meno di prima

La fase di spinta del terzino di Pioli è calata nell’ultimo periodo. Proviamo a capire perché

Le sconfitte in Serie A di inizio 2021 contro Atalanta, Spezia e Inter hanno profondamente segnato la corsa scudetto del Milan, rimasto in cima alla classifica per tutto il girone di andata prima di cedere il passo alla banda di Conte, ora a +9. Il calo dei rossoneri, riconducibile ai tanti infortuni e impegni ravvicinati, è coinciso anche con il calo di forma e di spinta di Theo Hernandez, terzino (più ala) francese che da qualche settimana sta sgommando un po’ meno sulla sua corsia. E se lui rallenta, tutto il Milan ne risente.

Un solo assist nelle ultime 10 presenze in campionato è troppo poco per chi partecipava ad un gol, fino a fine dicembre, una volta ogni 1.85 match (4 gol e 3 assist nelle prime 13 presenze). Theo per Pioli era un vero e proprio attaccante aggiunto, che sembra aver perso la sua verve con l’inizio del nuovo anno. Facciamo un confronto.

Theo Hernandez del 2020

Il terzino francese è partito a mille in questa stagione, sulla falsa riga dello scorso anno (6 gol, 5 assist) e rispettando le aspettative generali. Assist col Bologna alla prima, gol allo Spazia a San Siro, assist nella trasferta di Napoli e doppietta contro il Parma. Poi gol contro Sassuolo e assist vs Lazio. Un trenino inarrestabile nelle giornate considerate: dal primo al 14esimo turno (senza considerare il 12esimo in cui è rimasto in panchina), Theo è stato il difensore che ha tirato di più (19 volte) e con più gol all’attivo (4), al pari di Hakimi. Gosens inseguiva a quota 3. Solo Biraghi aveva centrato più assist (4 vs 3), nessuno aveva completato più dribbling sulla corsia (28 riusciti): Spinazzola ne aveva tentati di più ma con esito peggiore. Insomma, Theo era un top di gamma nel girone di andata.

Theo Hernandez del 2021

Dal 6 gennaio (k.o. contro la Juventus), Theo sembra aver perso la sua vena offensiva. Ad oggi, nella classifica dei difensori bomber, il rossonero è rimasto fermo al palo (4 gol, 33 tiri): Gosens lo ha seminato (9 gol, 39 tiri) e Hakimi lo ha superato (meno tiri, 28, ma più gol, 6). Nella top tre dei difensori più prolifici in stagione, rischia di perdere il posto a favore di Dimarco, Bremer o Mancini. Il francese continua a buttarsi in avanti per creare superiorità numerica: 60 dribbling riusciti su 94 tentati, Spinazzola insegue a 49/107. Ma concretizza molto meno: solo 5 big chance create (13esimo tra i difensori), mentre il romanista è il leader della speciale graduatoria a quota 10. Per Theo, insomma, numeri in discesa rispetto all’inizio di stagione, a cui corrisponde un calo fisiologico non soltanto suo ma di tutta la squadra rossonera.

E anche per questo turno di nazionali, Deschamps non lo ha convocato: forse è la prima volta in cui il c.t. francese ha qualche valido motivo…

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