Cotte – Jens Cajuste

A Verona, nonostante le frecce di Kvaratskhelia, a colpirci è stata la prova imponente del centrocampista classe ’99

jens cajuste in maglia napoli

Non accorgersi della prestazione totale di Jens-Lys Michel Cajuste nella vittoria per 3-1 del Napoli al Bentegodi di Verona era praticamente impossibile. E no, non per la folta chioma che ricorda quella di Marouane Fellaini. La crescita del centrocampista svedese è stata evidente: l’irruenza vista nella prima uscita stagionale – in cui una sua entrata sventurata aveva causato un rigore per il Frosinone dopo soli 5 minuti – è ora accompagnata da un’eccellente dose di tempismo e pulizia negli interventi. Il primo gol del Napoli nasce da un suo prodigioso recupero in scivolata, bello stilisticamente e tremendamente efficace, che dà il là all’azione del vantaggio.

Il curriculum di interditore puro con cui arrivava dallo Stade Reims – che resta il suo identikit naturale, visti i 5 contrasti vinti e l’enorme mole di palloni recuperati – ne nascondeva la dirompente verve propositiva: in assenza di Osimhen, è lui a gettarsi con decisione negli spazi creati magistralmente da Raspadori, sfiorando la rete in almeno due occasioni. Un giocatore prezioso, non solo per la quantità e l’apporto fisico che riesce a dare alla squadra nelle due fasi, ma anche per l’ottima abilità nello stretto – non scontata per un giocatore strutturato come lui – e la qualità tecnica con cui riesce a gestire la pressione avversaria e trovare il compagno smarcato.

Una mezz’ala moderna, dotata di centimetri – sono 188 secondo OPTA – ma veloce, in grado di invadere l’area e, al tempo stesso, di garantire equilibrio in mezzo al campo. Requisiti fondamentali per trovare spazio in una squadra che ha un grande potenziale offensivo e ama mantenere il possesso, ma che va in apnea quando costretta a correre all’indietro: in un centrocampo dal tasso tecnico elevatissimo e con un Anguissa non al top, il dinamismo e la fisicità di Cajuste sembrano proprio la tessera del puzzle che mancava. Se dimostrerà di valere quello che abbiamo visto a Verona, Garcia avrà un nuovo (bel) problema da risolvere. Zambo avvisato.


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