Il ritorno del Cholito Simeone

Simeone sta rinascendo a Cagliari sotto la guida di Di Francesco; 5 gol in 6 giornate, e una centralità ritrovata nell’attacco rossoblù.

Simeone

Ha segnato meno solo di Ibrahimovic e Belotti, alla pari con Caputo, Cristiano Ronaldo e Lukaku; non stiamo parlando di Duvan Zapata, Osimhen o Immobile, ma di Giovanni Simeone, il 9 argentino alla sua seconda stagione in Sardegna.

Simeone ha quindi iniziato la stagione alla grande, timbrando ben 5 volte il cartellino in 6 presenze; l’argentino si è trovato subito a meraviglia nel sistema di Di Francesco (che è velocemente passato dal 4-3-3 al 4-2-3-1 avvicinando Joao Pedro alla punta argentina), riuscendo a ritrovare la serenità che nelle ultime due stagioni aveva smarrito, e tornando ad essere il terminale offensivo freddo sotto porta e abile a muoversi da unica punta.

Simeone si è sbloccato: perchè?

Cosa ha aiutato il Cholito a sbloccarsi? Il cambio modulo di Di Francesco è stato fondamentale per permettere a Simeone di rendere al meglio; infatti nelle prime tre giornate l’argentino era riuscito a segnare solamente un gol, mettendo poi insieme due prestazioni particolarmente opache. Questo perché con il 4-3-3 Simeone non poteva concentrarsi solo sulla fase di finalizzazione, ma era obbligato anche a collegare i reparti offensivi, perdendo quindi in lucidità e rapidità sotto porta.


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Con il 4-2-3-1 invece, il lavoro di regista offensivo e rifinitura è lasciato soprattutto a Joao Pedro, mentre le fasce sono occupate non solo da giocatori più individualisti (come lo stesso brasiliano, o Ounas), ma anche da compagni più portati all’assist come Nahitan Nandez e Sottil, permettendo a Simeone di concentrarsi esclusivamente sull’attacco della profondità, ed il tenere impegnata la linea difensiva, potendo ricevere sia i cross dalle fasce che i palloni filtranti di Joao Pedro, come nel gol contro il Crotone.

Cholito Simeone

Cholito: i dati

Già i 4 gol nelle ultime 3 giornate ci mostrano un giocatore in forma smagliante, ma la cosa incredibile è il killer instinct mostrato da Simeone finora; il Cholito ha tentato 15 tiri finora, fallendo anche 2 big chance, ma ambedue le ha fallite calciando a lato. Questo lo sappiamo per certo perché finora Simeone ha calciato 5 volte nello specchio della porta, realizzando 5 gol; insomma, un 100% di percentuale realizzativa dei tiri in porta che spaventa portieri e difese avversarie, che ad ora, finché questo stato di forma permane, devono evitare di concedere tiri puliti al bomber del Cagliari, che sta overperformando avendo ricavato ben 5 gol da 3,25 xG.

Da cosa si capisce inoltre che Simeone è in fiducia? Dai dribbling riusciti, ben 5 sui 7 tentati, una media altissima per un giocatore offensivo (che oltretutto non fa del dribbling una delle sue armi principali). Per il resto, Simeone è sempre il solito; poco partecipativo nella manovra (83 passaggi riusciti su 100 tentati in 6 partite, significa meno di 20 passaggi a partita), con solo 2 passaggi chiave riusciti in sei partite e un totale di solo 0,12 xA totalizzati.

Infine Simeone si è sempre distinto per la “garra”; 3 intercetti, 15 palloni recuperati, ben 27 contrasti vinti (e 32 persi, con una media vicina al 50%) e ben 6 tackle. Una punta che morde le caviglie come un mediano.

Conclusioni

Simeone è in uno stato di forma incredibile, potendo finalmente concentrarsi sulla fase di finalizzazione ha innalzato il livello del suo gioco, dimostrandosi un killer d’area di primo livello. Le statistiche mantenute finora sono sicuramente impossibili da mantenere nel lungo periodo (non tanto l’overperfomance in fatto di xG, ma l’infallibilità dei tiri nello specchio), ma sicuramente Simeone è tornato nella sua comfort zone, dovendo occuparsi solamente di ciò che gli riesce meglio, riuscendo comunque a dare il solito apporto in fase difensiva che si richiede alle punte moderne, in particolare al figlio di un maestro della garra come Diego Simeone.

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