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Come potrebbe giocare il nuovo Sassuolo di Alessio Dionisi

Il Sassuolo di Alessio Dionisi vuole cercare di confermarsi sui livelli dello scorso campionato, al netto dell’addio di Scamacca e quello probabile di Raspadori

Alessio Dionisi è stato riconfermato per il secondo anno di fila sulla panchina del Sassuolo, dopo aver ottenuto un prezioso 11° posto in Serie A. Con Scamacca già in Inghilterra e Raspadori sul piede di partenza, la squadra perde delle pedine fondamentali che Dionisi dovrà cercare di rimpiazzare. Vediamo come potrebbe giocare il nuovo Sassuolo nella Serie A 2022/23?

Il gioco di Alessio Dionisi

Dalla gestione De Zerbi venne ereditato il 4-2-3-1 che per anni ha contraddistinto il gioco del Sassuolo. Quest’anno si dovrebbe passare ad un 4-3-3 più definito, con due mezzali pure e l’abbandono del trequartista. Il gioco non dovrebbe modificarsi profondamente da quello dello scorso anno. Sono due gli aspetti che rendono il Sassuolo una squadra temibile: l’elevato possesso palla e l’utilizzo dei dribbling per creare superiorità numerica. Con una percentuale del 54,9%, il Sassuolo è risultato sesto per possesso palla medio nella scorsa Serie A, con un massimo del 74% toccato contro il Genoa. Per dribbling tentati sarebbe la seconda del campionato con 678, dietro al Milan largamente primo, con un tasso di precisione vicino al 60%. Buona parte di questi dribbling vengono dai terzini, a dimostrazione di come voglia fare calcio il Sassuolo. La manovra cerca sempre di partire dal basso, con i due centrali che si predispongono a ricevere il pallone e i terzini già larghi per allontanare la pressione dalla porta. Il portiere è cruciale per far partire l’azione: il Sassuolo, dopo la Fiorentina, è la squadra che coinvolge più spesso in manovra l’estremo difensore. Lo scopo è quello di arrivare sui terzini, che decidono se continuare il giro palla o tentare un’incursione personale per spezzare il pressing.

Nel vertice basso si trova il metronomo della squadra, l’uomo che gestisce il numero più alto di palloni dell’intero Sassuolo. Vicino a lui si dovrebbero muovere le due mezzali, con compiti di rottura e di attacco alle linee avversarie. Il Sassuolo trova la maggiore qualità negli esterni: tendenzialmente sul lato destro, dove si trova Berardi, affidando la fascia sinistra ad un giocatore più bravo ad isolarsi per l’uno contro uno. La punta deve essere brava a dialogare con i compagni, sia venendo incontro per assistere alla costruzione dal basso, che dettando i tempi per gli inserimenti alle spalle dei difensori. I giocatori offensivi, aiutati dalle mezzali e dai terzini, pressano sui portatori palla, rendendo più difficile lo sviluppo di manovra nemico.

Difesa

Tra i pali Andrea Consigli, giunto alla nona stagione nel club. A presidiare la porta, i titolari dovrebbero essere Erlic e il capitano Ferrari. Martin Erlic ha passato le ultime annate in prestito allo Spezia, raccogliendo più di 50 presenze di Serie A, tanto da essersi guadagnato la convocazione con la sua Croazia (era partito titolare in Nations League). Dietro di loro, il buon Ayhan è sempre un pedina valida, difensore turco di certa affidabilità ed eventualmente bravo a calciare i piazzati. In rampa di lancio c’è il giovane Ruan Tressoldi, di cui scrivemmo quando debuttò in Serie A. Ha talento, deve sicuramente migliorare ma ha ancora ampi margini di crescita. Le fasce dovrebbero essere presidiate da Muldur a destra e Kyriakopoulos sulla sinistra, con Toljan e Rogerio che avranno comunque ampio spazio. I laterali partecipano parecchio alla fase di spinta, in particolare a sinistra, trovando in Kyriakopoulos un ottimo elemento: per quanto se ne dica, lo scorso anno ha tentato 54 dribbling con il 65% di precisione e ha servito 8 big chance per i propri compagni. Un giocatore fin troppo sottovalutato.

Centrocampo

Il centrocampo dovrebbe prefigurarsi a 3: Maxime Lopez vertice basso e registra della squadra, con Frattesi e presubilmente Thorstvedt mezzali. Frattesi lo conosciamo, eccellente incursore con la palla o senza palla. Ha un fisico energico e possiede una buona capacità di recupero. Lo scorso anno si è fermato a 4 gol, un numero addirittura basso se rapportato alle reti attese (xG): 5.93. Thorstvedt è il volto nuovo, arrivato per 10 milioni dal Genk, solita fucina di talenti da cui sono provenuti anche Milinkovic Savic e Malinovski. Per riassumere grossolanamente che tipo di giocatore sia Thorstvedt, pensate ad un ragazzo alto un metro e 90, con un ottimo mancino dalla distanza e in grado di inserirsi con i tempi giusti in area di rigore. All’occorrenza, in caso di 4-2-3-1, può agire anche come trequartista, anche se alla presentazione di squadra si è espressamente definito una mezzala. Si contenderà il posto con Matheus Henrique, molto più metodista e apparentemente meno uomo da gol (in precampionato ha però realizzato due reti giocando mezzala) e con Harroui, 22 presenze lo scorso anno, ma solo 3 volte titolare. Dopo l’assenza di un anno dovuta ad una problematica cardiaca, ha ripreso a giocare Pedro Obiang, il primo sostituto di Maxime Lopez a centrocampo. È il giocatore con più esperienza a centrocampo, prenderà il ruolo di chioccia lasciato libero da Magnanelli.

Attacco

L’attacco neroverde è quello che ha subito maggiormente le dinamiche del mercato. Scamacca è già al West Ham e Raspadori sembra ormai lontano dal Sassuolo. Berardi sembra così destinanto a rimanere in squadra, e su di lui si costruirà il nuovo Sassuolo. Diventato a tutti gli effetti il numero 10, Berardi partirà largo a destra, per riaccentrarsi e decidere se tirare o cercare l’imbucata per i compagni. Nella scorsa Serie A è stato il quarto giocatore per tiri e tiri in porta, dietro solo ad attaccanti puri come Immobile, Vlahovic e Lautaro. Sull’altro esterno il titolare dovrebbe essere Junior Traorè, attualmente fermo ai box per una frattura al piede. Non chiari i tempi di recupero, tanto che potrebbe saltare buona parte del girone di andata; fino ad allora il sostituto dovrebbe essere Emil Ceide. Ceide è veloce, bravo nei dribbling e sa entrare nella manovra. Nel 2-2 estivo contro il Reims, ha realizzato gol e assist, tanto da far credere che possa avere diverse chance nel corso del campionato. Il Sassuolo ha investito 12 milioni per accaparrarsi dal Penarol Agustin Alvarez, attaccante classe 2001 già nel giro della nazionale dell’Uruguay. Si tratta di un giocatore d’area, agile e con il senso del gol. Chiaramente differente da Scamacca, che potrebbe ricordare, nella memoria dei neroverdi, qualcosa di Caputo. In tutto ciò il Sassuolo si sta muovendo per cercare di sostituire Raspadori. Si parla di Pinamonti e in quel caso, il ballottaggio per il ruolo di punta centrale è più che aperto. La riserva per tutti questi ruoli è rappresentata da Gregoire Defrel, capace di ricoprire tutti i ruoli dell’attacco.

Punti di forza

  • Possesso palla
  • Alto numero di dribbling
  • Permanenza di Berardi in squadra
  • Azioni manovrate fin dal portiere per far uscire allo scoperto gli avversari

Punti deboli

  • Perdita di Scamacca e Raspadori, 26 gol in due nella scorsa Serie A
  • Difesa non solidissima (eufemismo) con 66 gol subiti, circa 2 a partita
  • Infortunio di Traorè, uomo in più del Sassuolo da febbraio in avanti.

Battitori

  • Rigori: Berardi
  • Punizioni: Berardi/Kyriakopoulos
  • Corner: Berardi/Maxime Lopez/Kyriakopoulos

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