Da Tomiyasu e Theate, il Bologna vende (bene) i suoi gioielli
Nell’ultimo anno il Bologna ha monetizzato dalle cessioni di quattro giocatori importanti
In casa Bologna tiene banco la cessione di Arthur Theate al Rennes. Il giovane difensore belga è stato scelto dal club rossonero in alternativa al coreano Kim, che dal Fenerbahçe è passato al Napoli e non giocherà quindi nel campionato francese. La dirigenza dei rossoblu è già al lavoro per trovare un sostituto da regalare a Sinisa Mihajlovic, ma con l’inizio del campionato fissato tra meno di tre settimane i tempi stringono.
L’ex Oostende è solo l’ultimo di una shortlist di giocatori che, negli ultimi 12 mesi, dal capoluogo emiliano si sono mossi verso altri lidi.
Un anno fa, Tomiyasu abbracciava l’Arsenal
A lungo conteso tra Tottenham e Arsenal, il difensore giapponese Takehiro Tomiyasu alla fine scelse i Gunners, diventando portabandiera di un mercato sontuoso da parte del club del nord di Londra. A circa 20 milioni di euro è stato un vero affare per entrambe le squadre: da un lato, l’Arsenal ha speso molto meno rispetto a quanto avrebbe dovuto sborsare per aggiudicarsi altri nomi, aggiungendo alla rosa un tassello duttile e di prospettiva; dall’altro, il Bologna ha avuto il suo apripista per le altre cessioni eccellenti. Con lui è partito anche Andreas Skov-Olsen, accasatosi al Club Bruges per 9 milioni di euro. Il giocatore non era mai entrato negli schemi di Mihajlovic.
Arriviamo alla sessione di calciomercato in corso: hanno salutato anche Aaron Hickey, trasferitosi al Brentford in Premier League, e Matthias Svanberg, accasatosi al Wolfsburg per 7 milioni di euro. L’ultimo della compagnia è, per l’appunto, Theate, che andrà al Rennes per una cifra che si aggira sui 20 milioni di euro. Da vedere come verrà sostituito, ma considerando il solito modus operandi degli uomini mercato del Bologna, non è difficile immaginare l’arrivo di un centrale giovane, quasi sconosciuto e a un prezzo davvero basso. D’altronde, è proprio in questa maniera che Svanberg e Hickey sono stati rimpiazzati: al posto dello svedese è arrivato il centrocampista centrale Lewis Ferguson (Aberdeen), mentre toccherà ad Andrea Cambiaso, in prestito dalla Juventus, a non far rimpiangere le gesta di Hickey.
Vendere tutti i pezzi pregiati è la mossa giusta?
Quando si parla di cessioni ci sono due aspetti da considerare: quello tecnico e quello economico. Entrambi sono importantissimi e conducono a delle domande fondamentali: sotto il profilo tecnico bisogna chiedersi “Che giocatore sto andando a vendere?” e “In che maniera lo sostituisco?”, mentre dal punto di vista monetario “Sto chiedendo troppi soldi?”, “Lo sto lasciando partire alla cifra giusta?”.
Per un club come il Bologna, le cui attuali ambizioni non superano la prospettiva di una salvezza tranquilla, la compravendita dei giocatori è una voce a bilancio fondamentale, e i rossoblù stanno indubbiamente vendendo benissimo. Basti pensare ad Hickey, acquistato per meno di 2 milioni di euro e venduto a 16,5. Questo ha dei grandi benefici sulle casse societarie, ma non molti se si parla di risultati sul campo: il continuo via vai di giocatori – per quanto, ad ogni cessione, corrisponda l’arrivo di un pari ruolo con ottime caratteristiche – impedisce lo sviluppo di un progetto solido e duraturo, non consentendo al club di alzare l’asticella. Per giovani calciatori il Bologna rappresenta una vetrina e il Dall’Ara una rampa di lancio.
C’è da capire cosa succederà nel corso di questa stagione: il contratto di Mihajlovic è in scadenza il prossimo giugno ed è a lui che va data gran parte del merito per quanto riguarda la crescita degli elementi in rosa. Non è ancora chiaro se il club vorrà proseguire con il tecnico serbo, ma un repentino cambio di filosofia sulle cessioni non sembra, al momento, essere contemplato.