Loading

Monte ingaggi e scadenze: alla Juventus serve sostenibilità sui rinnovi

La Juventus ha il monte ingaggi più alto della Serie A e alcuni giocatori in scadenza. Che politica seguirà la dirigenza?

Nella serata di lunedì si è conclusa un’era in casa Juventus. Giorgio Chiellini, dopo 17 anni di militanza in maglia bianconera, ha giocato la sua ultima partita all’Allianz Stadium. Anche Paulo Dybala, chiacchieratissimo negli ultimi mesi per la mancata proposta di rinnovo da parte della dirigenza, ha visto la propria avventura con la Vecchia Signora volgere al termine dopo 7 stagioni. Per il duo Arrivabene-Cherubini, prima di porre la propria attenzione sul mercato, ci sono delle situazioni complicate da risolvere: i contratti in scadenza. Andiamo a vedere quali sono i giocatori coinvolti.

Monte ingaggi Juventus: gli stipendi netti di ogni giocatore

  • Matthijs de Ligt (8 milioni di euro netti a stagione)
  • Dušan Vlahović (7 milioni)
  • Adrien Rabiot (7 milioni)
  • Wojciech Szczęsny (6,5 milioni)
  • Leonardo Bonucci (6 milioni)
  • Alex Sandro (6 milioni)
  • Federico Chiesa (5 milioni)
  • Juan Cuadrado (5 milioni)
  • Arthur (5 milioni)
  • Alvaro Morata (5 milioni)
  • Federico Bernardeschi (4 milioni)
  • Danilo (4 milioni)
  • Daniele Rugani (3,5 milioni)
  • Denis Zakaria (3 milioni)
  • Manuel Locatelli (3 milioni)
  • Mattia De Sciglio (3 milioni)
  • Weston McKennie (2,5 milioni)
  • Moise Kean (2,5 milioni)
  • Mattia Perin (2,3 milioni)
  • Luca Pellegrini (1,3 milioni)
  • Kaio Jorge (1,2 milioni)
  • Carlo Pinsoglio (0,3 milioni)

Il totale degli stipendi della rosa bianconera è di 91,6 milioni di euro netti, più di ogni altro club di Serie A. A questi abbiamo escluso, in principio, gli ingaggi dei sopracitati Dybala (7,5 milioni) e Chiellini (3 milioni), ormai con le valigie in mano.

Il più pagato è Matthijs de Ligt, che ha tutte le carte in regola per essere al centro del progetto Juve nei prossimi anni. Età e talento sono sicuramente dalla sua, due fattori che stanno avvicinando l’ex difensore dell’Ajax e la Juventus all’accordo per il rinnovo fino al 2026. Segue Adrien Rabiot, che ha trovato continuità di prestazioni solo nella seconda parte di questa stagione, dopo oltre due anni di buio intervallato da qualche spiraglio di luce. Percepisce lo stesso stipendio del francese Dušan Vlahović, arrivato a gennaio per caricarsi sulle spalle l’attacco della Juventus.

Non è raro che la Juventus abbia rifiutato di scendere a compromessi negli ultimi anni, offrendo stipendi da fuoriclasse a giocatori che non si sono dimostrati tali al posto di puntare su qualche giovane formato nel vivaio. Questa volontà di evitare a tutti i costi una o due stagioni di transizione, cercando di insabbiare i problemi esistenti, ha portato alla situazione attuale: la presenza di alcuni giocatori non funzionali alla squadra e che percepiscono uno stipendio da top player o quasi e che non sono dunque appetibili sul mercato.

A ciò si aggiunge la complicata questione degli over 30: per non fare di tutta l’erba un fascio, si può tranquillamente affermare che alcuni giocatori continuano a rendere in maniera costante anche dopo aver compiuto il 30º anno di età (come Cuadrado), svolgendo anche il ruolo di uomini-spogliatoio; dall’altra parte, ci sono pedine che non riescono più ad incidere in positivo sull’andamento del club.

Il risultato è che nessuno è interessato al loro acquisto per via del rapporto età/stipendio e la possibilità di rimpiazzarli si verifica solamente se lasciano il club a parametro zero. La perdita di un giocatore in scadenza si trasforma, però, in un danno per la società, che non riesce a rientrare (almeno parzialmente) nell’investimento effettuato solo pochi anni prima.

I contratti in scadenza nel 2022: chi può liberarsi a parametro zero?

Tolti Federico Chiesa, giocatore per cui è scattato l’obbligo di riscatto dopo il prestito biennale dalla Fiorentina, e il sopracitato Paulo Dybala, il cui addio è già annunciato da settimane, la dirigenza della Juventus ha tra le mani alcune patate bollenti. I giocatori della Juventus in scadenza il 30 giugno 2022 sono:

  • Alvaro Morata
  • Federico Bernardeschi
  • Mattia De Sciglio

Il rinnovo di Bernardeschi sembra essere lontano: l’ex Fiorentina non pare gradire una proposta di ingaggio al ribasso, con Arrivabene e Cherubini decisi a proseguire con la loro filosofia. Discorso diverso per De Sciglio, terzino tanto stimato da Allegri, la cui firma sul nuovo contratto dovrebbe essere in dirittura d’arrivo. La questione più complicata è quella legata ad Alvaro Morata. Lo spagnolo è in prestito dall’Atletico Madrid ma, contrariamente a quanto avverrà per Chiesa, la Juve non ha l’obbligo di riscatto. Questa volta, al di là dello stipendio, c’è in ballo anche il cartellino: il club bianconero, per riscattare l’ex Real, dovrebbe versare 35 milioni di euro nelle casse dei Colchoneros. Troppi, forse, per un giocatore che tra qualche mese compirà 30 anni, ma i bianconeri faranno comunque un tentativo per trattenere Morata, a suo agio nello scacchiere juventino ridisegnato da Allegri con l’arrivo di Vlahović.

La politica al ribasso: come la Juventus vuole diminuire il monte ingaggi

La volontà di Agnelli e della dirigenza è ridurre sensibilmente il monte ingaggi, seguendo un modello che altre squadre (tra cui il Milan, a cui sta riuscendo molto bene) hanno già messo in atto. Il tutto senza scalfire la competitività della rosa e, anzi, cercando di mettere le basi per renderla ancora più adatta ad ogni competizione.

La sostenibilità è un obiettivo importante, raggiungibile attraverso scelte che seguono la stessa linea di pensiero (e quindi non contraddittorie tra loro). Gli acquisti di Locatelli e Zakaria sono due esempi lampanti. L’ex Sassuolo e il nazionale svizzero guadagnano, in due, meno di quanto percepisce il solo Rabiot annualmente. Altra considerazione può esser fatta per quanto riguarda il mancato rinnovo di Dybala: la dirigenza juventina ha risparmiato su uno stipendio pluriennale da almeno 7,5 milioni annui per far spazio a Vlahović, sette anni più giovane. Un discorso simile va fatto anche per Cuadrado e Perin, che hanno accettato i rispettivi rinnovi per guadagnare meno rispetto a quanto percepito attualmente.

La fumata bianca in questo tipo di operazioni è fondamentale: se tutti remano nella stessa direzione, si può entrare in un circolo virtuoso che porterà a invertire la rotta. Per risolvere i problemi è necessario combatterli alla radice e sembra che i vertici del club stiano lavorando nella maniera corretta. Certo, è ancora presto per trarre conclusioni, soprattutto perché il mercato estivo non ha ancora aperto i battenti.

Leggi anche

Failed to load data