Con Zalewski, la Roma ha trovato in casa l’uomo ideale

Il classe 2002 prodotto del vivaio giallorosso si sta ritagliando sempre più spazio nella corsia di sinistra, vincendo anche la concorrenza di Viña e di Maitland-Niles

Nicola Zalewski

Quando a gennaio la Roma concluse l’acquisto in prestito di Maitland-Niles dell’Arsenal, il reparto degli esterni giallorossi sembrava al completo: Karsdorp titolare a destra, Viña a sinistra con il possibile impiego di Maitland-Niles, valido come jolly in ambo le fasce, e sempre con l’incognita dell'(im)possibile rientro di Spinazzola.

Ebbene, dei nomi che vi abbiamo appena fatto l’unico a dare garanzie è stato Karsdorp, mentre la fascia sinistra ha trovato in Nicola Zalewski, giovanissimo (classe 2002) prodotto del florido vivaio giallorosso, il suo nuovo padrone. Analizziamo meglio le sue ultime prestazioni e soprattutto le motivazioni per cui Zalewski ha superato la concorrenza interna.

I numeri di Nicola Zalewski

Cinque volte titolare nelle ultime sei di campionato, dal primo minuto anche nella doppia sfida contro il Bodo/Glimt di Conference League. Da due mesi a questa parte, Zalewski sta giocando con continuità e partita dopo partita sta raccogliendo consensi. Nell’ultimo match, il ritorno contro il Bodo, è arrivato anche il primo assist: imbucata per Zaniolo dopo uno strappo di forza e tecnica.

E proprio partendo da questo assist, possiamo già intuire parte delle caratteristiche di questo giocatore, nato a Tivoli ma che ha scelto la nazionale polacca, con cui ha già esordito in match ufficiali.

Zalewski nasce come ala o centrocampista offensivo, e l’ottima tecnica se la porta dietro anche nel ricoprire un ruolo diverso rispetto al passato, individuato grazie all’intuizione di Mourinho. Secondo nella Roma per dribbling riusciti ogni 90′ (12 su 18 tentati in totale), il classe 2002 non manca di personalità. Stats simili alla sua controparte a destra Karsdorp anche per numero di passaggi completati a partita (36.4 P90), oltre ad un ottimo quarto posto tra i giallorossi per numero di cross tentati (4.04 P90), nonostante debba giocare sempre a piede invertito.

Le statistiche dove forse può migliorare riguardano principalmente i passaggi decisivi: per quanto abbiamo visto finora il ragazzo ha ottima gestione del pallone e anche visione di gioco, per cui i “soli” 3 passaggi chiave realizzati e le zero big chance create sono molto meno di quanto potenzialmente può far vedere. Ma Zalewski non è un esterno a tutta fascia come Karsdorp.

La concorrenza sulla fascia sinistra

Nicola Zalewski (Photo by Andreas SOLARO / AFP) (Photo by ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)

Come già anticipato, l’ascesa di Zalewski coincide con una mancanza sulla fascia sinistra, dove tra i tanti giocatori dalle caratteristiche molto diverse, nessuno ha mai convinto veramente, almeno finora. Per la prima parte di campionato il titolare è stato Viña – tra l’altro unico mancino tra i candidati al ruolo – poi il passaggio alla difesa a 3 ha penalizzato il nazionale uruguaino, che ha uno stile di gioco più difensivo. Maitland-Niles arrivato nella sessione di mercato invernale non ha pienamente convinto: la sua fisicità non ha avuto l’impatto sperato e dopo un primo impiego costante è finito nell’elenco delle riserve (0 minuti nelle ultime sei partite).

Analizzando simmetricamente le due corsie, da una parte la foga di Karsdorp, dall’altra le qualità tecniche e anche il sacrificio in fase difensiva del classe 2002 hanno garantito alla Roma un equilibrio tra le due fasi che non era ancora stato messo a punto. E non è un caso che da quando Zalewski è diventato un titolare, la Roma con lui in campo (445′) abbia subito una sola rete.

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