Junior Messias-Milan, una favola senza lieto fine?

La stagione di Junior Messias è finita sotto la lente d’ingrandimento per capire se il Milan debba riscattare o meno il giocatore. Cerchiamo una risposta attraverso le statistiche

Junior Messias of AC Milan

La dirigenza rossonera deve cominciare a riflettere su come sarà il Milan del futuro. Uno degli argomenti di cui discutere dovrebbe riguardare il possibile riscatto di Junior Messias. Il contributo del calciatore brasiliano, preso in prestito dal Crotone alla fine della scorsa estate, sembra non essere stato sufficiente, tanto che, mano a mano che le giornate di campionato passano, il suo riscatto appare sempre meno probabile.

E pensare che nella passata stagione di Serie A Junior Messias è risultato uno dei migliori giocatori del torneo con 9 reti, 4 assist e soprattutto con delle prestazioni che lasciavano intuire un potenziale da grande giocatore. 2° in Serie A per dribbling completati e 8° per conclusioni tentate. Anche a livello agonistico dimostrava delle doti sopra la media: 3° per duelli vinti e 5° per falli subiti nell’intera Serie A. Con questo rendimento si è guadagnato la possibilità di vestire la maglia del Milan, ma purtroppo in rossonero le cose non stanno andando ugualmente bene. Cerchiamo ora di capire attraverso i numeri cosa sia cambiato in Junior Messias rispetto all’annata di Crotone, provando anche a dare una risposta in merito all’eventuale riscatto del Milan.

I numeri di Junior Messias

Junior Messias of AC Milan
Junior Messias (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

L’avventura di Junior Messias al Milan incomincia tardi e male. Arrivato solo negli ultimi giorni del mercato estivo, ha dovuto affrontare una preparazione atletica in solitaria per raggiungere il livello fisico dei compagni di squadra. Il primo match ufficiale con il Milan avviene solo alla settima giornata in casa dell’Atalanta; in questa partita Messias, entrato dalla panchina, causa un rigore ed è colpevole di aver perso palla sul secondo gol dei bergamaschi. E come se non bastasse, è anche vittima di un infortunio alla coscia sinistra che lo tiene fuori dal campo fino alla 12° giornata.

Da allora 21 presenze di Serie A, di cui appena 12 volte da titolare per un totale di 1211 minuti disputati. In campionato solo nella sfida casalinga contro la Roma è riuscito a concludere per intero i 90 minuti senza essere sostituito. Numeri che, paragonati all’anno di Crotone, risultano totalmente diversi: allora furono 36 le presenze, tutte da titolare, e solo 4 le sostituzioni. Una questione atletica ma soprattutto di fiducia.

In termini P90 alcune delle sue attuali statistiche sono pressoché simili a quelle della stagione a Crotone: stessi gol P90 (0.3), stesse conclusioni P90 (2.75) e stessa quantità di dribbling tentati P90 (4.31). Paradossalmente, si è visto un miglioramento nei tiri P90 che raggiungono lo specchio della porta (1.04 contro 0.87) e nel numero di passaggi chiave P90 (1.26 contro 0.9). Tralasciando le ovvie differenze a livello tecnico tra Milan e Crotone, un ulteriore motivo per spiegare questi incrementi positivi riguarda la differente richiesta nei suoi compiti offensivi: Pioli lo gradisce esclusivamente largo a destra, con i piedi sulla linea del fallo laterale, allo scopo di isolarlo contro il difensore avversario e sfruttare le sue doti nel dribbling. In questo modo Messias risulta più pericoloso, come testimoniano anche il maggior numero di possessi dentro l’area di rigore avversaria (4.38 contro 2.99).

Junior Messias al Crotone (Credit: Getty)

Allo stesso tempo, questa “lontananza” dal resto dei compagni lo obbliga a scelte forzate e spesso imprecise: si sta registrando un calo significativo nella qualità dei dribbling (prima 64% di riuscita, ora solo 48%) e nella precisione dei passaggi (78% prima e 72% ora). Non è un caso che tra i giocatori del Milan con più di 1000 minuti, sia quello che spreca più possessi P90 (18.3 P90).

Con la maglia del Crotone era solito ricoprire una posizione più centrale. Inizialmente si destreggiava come seconda punta alle spalle di Simy, ma è stato impiegato anche da mezzala e da trequartista, con la licenza di allargarsi sulla fascia destra per favorire le conclusioni con il suo tiro mancino. Questo stare in mezzo al campo gli garantiva più scelte e una conseguente maggiore libertà di movimento. Ne derivavano più dribbling completati (2.94 contro 2.01 attuale), più Big Chance create (0.17 contro 0.07) e un maggior numero di falli conquistati (2.60 contro 1.49). Anche i duelli ingaggiati risultavano vinti in più del 50% dei casi.

Attualmente a Messias viene richiesta anche la capacità di offrire ai compagni gli assist per i gol. Ecco, in stagione questa voce è ancora ferma a zero. Non solo, è riuscito a creare appena una Big Chance per i suoi compagni, rimanendo a debita distanza dalle 6 costruite nello scorso campionato. Tutto ciò a testimonianza di come la stagione di Messias non sia stata all’altezza delle aspettative.

Junior Messias merita il riscatto?

In estate il Milan avrà l’opportunità di riscattare Junior Messias per una spesa di 5.4 milioni. Una cifra che sarebbe stata addirittura bassa se il calciatore brasiliano avesse mantenuto il livello fatto vedere a Crotone. Tuttavia, a prescindere dal rendimento di Messias, ci sarà un ulteriore fattore che inciderà parecchio sulla decisione finale: quello anagrafico. Messias compirà 31 anni il prossimo maggio e fa strano pensare che una società come il Milan, decisa ad investire sui giovani, possa investire su un calciatore di quell’età. Da questo punto di vista, riteniamo che l’unica eccezione possibile possa essere l’acquisto di Berardi, di cui ne abbiamo approfondito qui.

Soffermandoci su quanto fatto vedere in maglia rossonera da Messias, è giusto però ritenere non del tutto sufficiente il suo operato. Da parte sua sono presenti varie attenuanti: una preparazione effettuata senza il resto della squadra, un avvio con qualche infortunio e la prima esperienza in una Big del campionato. Degni di nota sono stati il gol sul campo dell’Atletico Madrid in Champions League, che ha riportato al Milan un vittoria di coppa che mancava da troppi anni, e la splendida doppietta sul campo del Genoa. Questi mesi di Messias al Milan hanno tutto il necessario per essere definiti come una favola vera e propria, ma salvo incredibili prestazioni nelle 6 giornate che mancano, difficilmente si troverà il lieto fine insieme.

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