Berardi al Milan sarebbe davvero perfetto?
Sono anni che la fascia destra del Milan non trova l’interprete giusto. Con le statistiche cerchiamo di capire perché Domenico Berardi possa essere l’uomo giusto per la corsia destra rossonera
Berardi sarebbe perfetto per il Milan.
E’ questa la frase che l’amministratore delegato del Sassuolo, Giovanni Carnevali, ha rilasciato alla Gazzetta dello Sport in merito al futuro di Domenico Berardi. Sembra ormai nell’aria una possibile partenza del gioiello neroverde dalla squadra che lo ha cresciuto; a maggior ragione dopo l’attuale campionato di Serie A che il calciatore della Nazionale italiana sta disputando: 14 gol e 11 assist in 27 presenze, tutte da titolare.
Un flirt tra Domenico Berardi e il Milan c’è sempre stato. Si racconta di diversi interessamenti negli anni da parte della dirigenza rossonera, senza però mai arrivare a trattative concrete. D’altra parte, anche Berardi ha da sempre avuto il Milan nel destino: nella prima partita da avversario all’età di 19 anni realizzò un poker, diventando il primo e unico giocatore a segnare 4 gol ai rossoneri da quando esiste il girone unico. Inoltre il Milan rappresenta la sua vittima preferita in Serie A, grazie alle 10 reti segnate in 15 sfide. Già questo potrebbe essere un valido motivo per i dirigenti del Milan di ingaggiare il talento del Sassuolo, ma attraverso le statistiche cerchiamo di capire quanto Domenico Berardi sia effettivamente l’uomo giusto per il Milan.
Berardi al Milan, perché sì?
Non è una novità che il reparto più in difficoltà degli ultimi anni milanisti sia proprio la fascia destra: nelle 100 panchine rossonere di Pioli in Serie A, sono arrivate appena 12 reti dai giocatori che si sono susseguiti nel ruolo di ala destra (4 Messias, 4 Saelemaekers, 3 Castillejo e 1 Suso). L’innesto di Berardi sarebbe oro colato da questo punto di vista, considerando che nello stesso periodo di tempo l’esterno italiano ne ha realizzate 40.
Confrontando le sue statistiche relative al campionato di Serie A in corso con gli attuali titolari di quella posizione, cioè Messias e Saelemaekers, ne viene fuori uno scontro del tutto impari: Berardi domina per gol fatti P90 (0.54, rispettivamente contro 0.31 e 0.06 ) e per assist P90 (0.42, contro 0 e 0.18). Berardi conclude più volte e conclude meglio, con 3.44 tiri P90 e 1.49 tiri nello specchio P90. Nè Messias nè tantomeno Saelemaekers si avvicinano a questi numeri e in particolare nelle ultime partite del Milan si è vista una grande difficoltà nel segnare.
Anche dal punto di vista della creazione di situazione pericolose i due rossoneri non reggono il confronto con Domenico Berardi. A dire il vero, in Serie A c’è solo un altro giocatore decisivo tanto quanto Berardi palla al piede, ed è proprio del Milan e si chiama Rafael Leao. Il portale di Opta, The Analyst, riporta un dato che quantifica il numero di occasioni create dopo aver condotto palla per almeno 5 metri: per 28 volte Berardi ha terminato l’azione con un tiro (2° della Serie A, dietro a Leao), mentre in 44 occasioni ha offerto ad un compagno la possibilità di tentare la conclusione (1° in Serie A, davanti proprio a Leao).
Se segnare rappresenta una qualità fondamentale per Domenico Berardi, di meno non si può dire della sua capacità di fornire assist. Con 11 assistenze, risulta il miglior uomo-assist della Serie A. E’ anche nei primissimi posti per quanto riguarda il numero di passaggi chiave (2° con 70) e per Big Chance create (4° con 10). Indubbiamente dal suo mancino nascono le principali offese alle squadre che il Sassuolo affronta. E non va sottovalutato che è in grado di servire un assist contro tutte le difese: degli 11 forniti in stagione, ben 5 sono avvenuti contro alcune delle cosiddette Big del campionato (Inter, Napoli, Juventus, Roma e Lazio).
Berardi sarebbe un’aggiunta di spessore al roster offensivo rossonero: in stagione il Milan è diventata la squadra con più gol da fuori area nei maggiori cinque campionati europei. Ecco, il 56% dei tiri di Berardi avviene proprio da fuori area, con 2 reti avvenute in questo modo. In termini P90, solo Dybala e Malinovski concludono più volte di Berardi dalla distanza (1.95 per Berardi, dietro ai 2 di Malinovski e i 2.9 di Dybala).
Per terminare il discorso, in estate il Milan perderà il rigorista titolare Franck Kessie e la sua invidiabile precisione dal dischetto. In questo Berardi tornerebbe utile, grazie ad una percentuale realizzativa dell’85% accumulata in carriera (41 realizzati su 48). Attualmente in stagione si ritrova con 6 rigori finalizzati su 6. Considerate le recenti disavventure dagli undici metri dei giocatori del Milan, anche questo dato rientra tra i motivi per cui Berardi sarebbe l’uomo perfetto per il Milan.
Berardi al Milan, perché no?
Ecco, qui siamo più in difficoltà. Tantissimi sì, e pochi no. Volendo cercare un motivo negativo a tutti i costi, ci si potrebbe chiedere come si adatterà Berardi in una nuova realtà. Il talento neroverde non ha mai cambiato casacca fin dal debutto, diventando di fatto una bandiera del Sassuolo. Nuova città, e nuove pressioni. Giocare a Milano ti obbliga a farti carico di maggiori responsabilità, che solo con la maglia dell’Italia ha già sperimentato.
Un fattore può anche essere l’età e il relativo costo del cartellino. I piani alti del Milan hanno sempre richiesto una linea giovane e di prospettiva. Berardi è un calciatore già fatto con relativi margini di crescita, e compirà 28 anni il prossimo agosto. L’investimento che serve per portarlo via da Sassuolo deve essere sicuramente importante, anche se la dirigenza neroverde potrebbe lasciarlo partire per una cifra non troppo alta visti il numero di ‘anni di servizio’ di Berardi a Sassuolo.
L’unico difetto, quantomeno tecnico, che si può rimproverare a Berardi è quello disciplinare: gli 8 cartellini gialli sono una piccola macchia sulla stagione dell’attaccante. In 265 presenze di Serie A è stato ammonito 70 volte e si è visto sventolare contro il cartellino rosso in 6 casi (tutte espulsioni dirette, mai doppio giallo). Solo di Serie A si contano 27 giornate saltate in seguito alle squalifiche ricevute. Una debolezza che continua ad esistere, nonostante i miglioramenti dell’ultimo periodo.
Cosa dovrebbe fare il Milan?
Puntarci. Ogni statistica riporta quanto Berardi sappia essere decisivo e il suo profilo è unico tra gli attaccanti esterni della Serie A. Inoltre sarebbe un giocatore già pronto, con esattamente 100 reti all’attivo nel campionato italiano, tra cui molti gol “pesanti”; oltre ad avere il Milan come vittima preferita, Domenico Berardi ha colpito la Lazio 9 volte, l’Inter 7 e l’Atalanta 6. Nel Sassuolo si è imposto come ala destra in un 4-2-3-1 o 4-3-3, stesso ruolo che andrebbe a ricoprire anche nello scacchiere di Pioli. Nulla fa credere che il possibile connubio tra Berardi e Milan non possa creare enormi benefici per l’uno e per l’altro.