Mercato Gennaio: cosa serve alle 7 sorelle?

Quali sono i reparti in cui le sette sorelle della Serie A dovrebbero migliorare agendo nel mercato di gennaio? Abbiamo provato a dare qualche risposta

simone inzaghi

Manca ancora un po’ alla fine del mercato, ma sette giornate bastano a tirare qualche somma. Lo abbiamo fatto pensando soltanto alle prime sette della classe, le squadre che hanno chiuso sempre davanti alle altre, mescolandosi, gli ultimi tre campionati di Serie A. Abbiamo provato a capire quali sono i reparti da migliorare, anche solo numericamente, e lo faremo ancora meglio dalle 12:15 QUI! Siete tutti invitati!

Inter, un ritocco in difesa

Nel cambio da Conte a Inzaghi ne hanno risentito le due fasi di gioco. L’Inter segna di più (miglior attacco) e concede anche di più, nonostante i tre guardiani Skriniar, De Vrij e Bastoni vestano ancora a strisce nerazzurre. In assenza di Bastoni Inzaghi ha scoperto che Dimarco può essere impattante anche da terzo di sinistra, e Kolarov ha quindi perso anche quel risicato minutaggio che ci si poteva attendere. In assenza di De Vrij e Skriniar, però, la differenza di valore con gli eventuali sostituti (D’Ambrosio e Ranocchia) è ampia, e l’intero sistema potrebbe risentirne. D’Ambrosio e Ranocchia, giocatori se vogliamo anche affidabili, non garantiscono lontanamente l’apporto degli intoccabili. Un nuovo difensore, magari giovane da affiancare alla triade, farebbe dormire a sogni più o meno tranquilli Inzaghi in caso di assenza dei titolari (infortuni, squalifiche, puro turnover).

Milan, qualcuno al posto del Saele

Dal punto di vista numerico il Milan ha condotto un mercato esatto. Certo, pensare che Messias possa rimpiazzare Brahim in tutto e per tutto è probabilmente errato, ma poter disporre di riserve dello stesso livello dei titolari è cosa da grande squadra. Il Milan ci sta arrivando con il progetto, con le idee e con delle scelte forti. Nei tre trequartisti dietro la punta Saelemaekers è prezioso più di quanto si pensi e più di quanto le statistiche possano recitare. Il belga assicura intensità, corsa, intraprendenza tecnica e versatilità tattica (si accentra per permettere le discese del terzino destro). Al suo posto Florenzi (ai box per il problema al ginocchio) non garantisce lo stesso apporto e fisicamente (purtroppo) è instabile da qualche stagione.

Alessandro Florenzi, nuovo giocatore Milan

Atalanta, serve davvero qualcosa?

Sostituire uno dei migliori difensori del campionato (Romero) e avere in cambio lo stesso rendimento da un giocatore abituato più alla quiete della panchina che alla tempesta del campo (Demiral) è una richiesta tendenzialmente impossibile. Ma questo la società e Gasp lo sapevano fin da subito. Forse speravano in un adattamento più rapido da parte del turco, ma tutta la squadra vive un momento di assestamento che si traduce in risultati altalenanti (la Dea è pari punti con la Juventus in classifica all’ottavo posto). La fortuna non è alleata dei nerazzurri perché prima Muriel (fuori un mese), poi Gosens (fuori circa tre mesi), poi Pessina (un mese anche per lui) e in ultimo Djimsiti, riducono i margini di manovra di Gasp che dovrà fare a meno di più titolari contemporaneamente. Al posto di Pessina c’è Pasalic. Muriel è rientrato e si riprende il posto al fianco di Zapata e dell’amico Malinovskyi. Per rimpiazzare Djmsiti basta allargare Palomino. Gosens invece non si rimpiazza, si attende provando a tappare i buchi. Maehle è il sostituto diretto del tedesco, ma sembra trovarsi a suo agio ormai solo in Nazionale (in goal ancora). Nel prossimo futuro però guadagnerà minutaggio un convincente Koopmeiners, e Demiral avrà modo di registrare le distanze e le ritmiche tipiche del calcio di Gasp. Per lo più Lovato scalpita (titolare inamovibile in Under 21), e ha già assimilato i concetti base del gioco atalantino nella sua esperienza a Verona con Juric

Juventus, i senatori sono stanchi

Dopo aver ceduto Romero (minusvalenza) all’Atalanta, anche Demiral ha compiuto lo stesso tragitto. Al posto del turco è tornato a Torino Daniele Rugani dopo le due deludenti esperienze Rennes e Cagliari. Il 27enne difensore centrale è un fedelissimo di Allegri che quando può lo elogia in conferenza stampa. Il quarto centrale potrebbe anche essere un comprimario, ma i primi due sono Chiellini (38 anni) e Bonucci (va per i 35), e più di una volta in stagione necessitano una gita all’aria aperta, o per citare Allegri “di essere mandati al prato” (famosa dichiarazione su Benatia). Oltre al riposo fisico, Chiellini è anche solito risentire di antichi problemi al polpaccio che lo hanno spesso tenuto fuori dai giochi nei periodi più importanti della stagione. Tenere Rugani può anche andar bene, però forse non basta. Almeno non alla Juventus.

Napoli: all-in!

La parola scudetto a Napoli non va pronunciata, noi qui possiamo. C’è il gruppo forte, ci sono individualità decisive e (nel caso di Osimhen) inarrestabili e c’è un ottimo allenatore che eredita un altrettanto ottimo lavoro di Gattuso durato 18 mesi. Ci sono i 21 punti in 7 giornate, ma non c’è un terzino sinistro titolare di alto livello. Spalletti fa il massimo per proteggere Mario Rui in fase difensiva, ma lui, così come Rrahmani – scelto come spalla di KK al posto di Manolas – sono i due punti critici. Provare a migliorare il reparto difensivo con spese sostanziose a Gennaio può indirizzare davvero la squadra verso ciò che a Napoli non vogliono nominare.

Lazio, il tempo e la regia

La Lazio ha cambiato troppo per non risentirne. Allenatore, sistema di gioco, uomini. Sarri ha bisogno di tempo per lavorare sul suo progetto tecnico, ma soprattutto ha sempre avuto bisogno di un pensatore al centro del centrocampo. Luis Alberto può farlo sporadicamente abbassandosi, ma perde quasi tutta la sua pericolosità. Lucas Leiva non è mai stato uno che conferisce ritmo alla squadra, semmai lo toglie agli altri. E infatti spesso Sarri ha provato a dare spazio a Cataldi, giocatore passionale ben lontano dagli standard a cui è abituato il tecnico toscano (Jorghinho, Pjanic…). Alla rosa di Sarri servirebbe più di un ritocco, ma nel mercato di Gennaio è sbagliato stravolgere tutto, per cui un regista può bastare eccome.

Roma, arriva Zakaria?

Xhaka prima, Zakaria ora. La Roma vuole uno svizzero da affiancare a Veretout nonostante Mou apprezzi tanto Cristante (lo ha elogiato nella conferenza stampa di presentazione durante gli Europei). Per supportare l’impatto offensivo dei quattro davanti c’è bisogno di due infaticabili davanti alla difesa. Uno c’è e non si discute (Veretout), l’altro, invece, non ha mai davvero riproposto le giocate viste a Bergamo, ma si sapeva: contesto diverso, prestazioni diverse. Anche solo numericamente, però, la Roma ha bisogno di un centrocampista centrale muscolare perchè Diawara ha perso smalto e fiducia, Darboe è uscito dalle rotazioni e Villar, purtroppo, non sembra godere della stima di Mourinho (ma al Sassuolo come post Locatelli?).

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