Talking Point – Brahim Diaz è pronto per prendere il posto di Calhanoglu?

Quella che verrà potrà essere la stagione della consacrazione per Brahim Diaz? Per noi, sì

Brahim Diaz

Manca sempre meno ormai all’inizio della nuova stagione. Sta per partire un campionato mai così incerto ed equilibrato negli ultimi anni, con l’Inter in pieno restyling dopo la cessione di Lukaku, il grande ritorno alla Juve di Allegri e i pezzi da novanta sulle panchine del Napoli e delle romane. Tra le squadre che non hanno cambiato pelle c’è il Milan, unica big insieme all’Atalanta ad aver confermato il proprio tecnico. I rossoneri hanno anche mantenuto il proprio assetto, perdendo però due tasselli importanti dell’undici titolare come Donnarumma e Calhanoglu. Se il sostituto del portiere è arrivato, e risponde al nome di Mike Maignan, quello del trequartista manca ancora, ma potrebbe non essere un problema per i rossoneri.

Oltre ai nuovi acquisti, il Milan quest’estate ha lavorato ad alcune importanti conferme come quella di Tomori e quella di Brahim Diaz, rinnovando il prestito dal Real Madrid. Lo spagnolo, lo scorso anno, ha disputato una stagione nella media, mostrando ampi margini di miglioramento, specialmente nell’ultima parte di stagione. Con un anno di esperienza sulle spalle, Brahim è tornato a Milanello, stavolta non come intrigante alternativa, ma come uno dei punti fermi dello scacchiere di Pioli. Quella che sta per cominciare potrebbe seriamente essere la stagione della consacrazione per l’ex Blancos, e il Milan potrebbe avere in casa il sostituto di Hakan Calhanoglu.

Esperienza Formativa

Credit: IMAGO

Lo scorso anno è stato un rodaggio importante per Brahim Diaz, la prima stagione in cui lo spagnolo ha trovato una certa continuità. Snocciolando i suoi numeri nella scorsa Serie A, l’ex Real Madrid è sceso in campo ben 27 volte, di cui 15 dall’inizio, e ha giocato per 1233 minuti, quasi 14 partite intere. Ha giocato praticamente un terzo intero di campionato. Nei quattro anni precedenti tra City e Real le sue presenze erano state globalmente 36, tra campionato e coppe e quasi tutte da subentrato.

Brahim Diaz ha sperimentato dunque, per la prima volta, cosa significa giocare con una certa continuità e si è calato presto nella nuova realtà del calcio italiano, acquisendo sempre maggiore consapevolezza col passare delle giornate. I numeri della scorsa stagione sono molto interessanti: 4 gol e 3 assist, il 50% dei dribbling riusciti e quasi due tiri di media a partita. Il dato più interessante riguarda però la rifinitura, con Brahim che ha servito ben 20 passaggi chiave (1,46 a partita) e vanta l’87,1% dei passaggi riusciti. Un dato non indifferente per un trequartista, abituato spesso a forzare la giocata e quindi più propenso all’errore. In ogni partita lo spagnolo crea almeno un’occasione e mezza, chiara, per segnare con i suoi passaggi. Decisamente non male.

In fase difensiva anche il suo sforzo è ammirevole, con 56 palloni recuperati, circa 4,09 a partita. Incide il suo fisico leggero sui contrasti, che globalmente sono 76 vinti e ben 101 persi. Normale però per un calciatore piccolino, non ancora definitivamente strutturato e senza la giusta esperienza per sopperire alla sua struttura fisica.

Al centro del Milan

Credit: Twitter Milan

I numeri dello scorso anno esemplificano l’apporto che può dare Brahim Diaz al Milan, e sono comunque da calare in un contesto in cui lo spagnolo era un nuovo arrivato, in un campionato diverso, e spesso ha dovuto entrare a partita in corso, con tutte le difficoltà del caso. Ora lo spagnolo è cresciuto e in questo precampionato si sta facendo notare, ritagliandosi un posto importante nel Milan che verrà.

Indipendentemente da un nuovo arrivo sulla trequarti, la sensazione è che Brahim Diaz possa essere un giocatore importante nella prossima stagione per il Milan. Un titolare della squadra di Pioli. Quella che comincerà a breve può essere la stagione della consacrazione per Brahim Diaz? Assolutamente si. I numeri mostrano che la via tracciata è quella giusta, il giocatore sta mostrando il giusto atteggiamento, e sia Pioli che la società hanno fiducia nelle sue qualità, al punto da affidargli la maglia numero 10 che era appartenuta a Calhanoglu. Tutti tasselli che indicano come lo spagnolo può avere un ruolo cruciale nel diavolo.

di Danilo Budite

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