I moduli più utilizzati dai 20 allenatori della prossima Serie A
Dalle dichiarazioni degli allenatori e guardando le prime amichevoli estive, proviamo a capire come si schiereranno le 20 squadre al fischio d’inizio

È diventato praticamente impossibile rappresentare l’idea di gioco di una squadra attraverso una semplice successione numerica, stile 4-3-3 o 3-5-2. Nel corso di una partita, a seconda della situazione, i ruoli necessariamente mutano. Quello che proponiamo di fare è di elencare i moduli più utilizzati dagli allenatori nel corso della loro carriera, provando a fare una proiezione su come alcuni di loro impiegheranno i propri calciatori durante la prossima stagione.
L’elenco segue l’ordine di classifica del campionato appena concluso, e indichiamo il modulo preferito e quello alternativo, nel caso in cui ci fosse.
- Inzaghi (Inter): 3-5-2
- Pioli (Milan): 4-2-3-1 (o 4-3-3)
- Gasperini (Atalanta): 3-4-1-2 (o 4-2-3-1)
- Allegri (Juventus): 4-3-3 (o 3-5-2)
- Spalletti (Napoli): 4-2-3-1 (o 4-3-3)
- Sarri (Lazio): 4-3-3 (o 4-3-1-2)
- Mourinho (Roma): 4-2-3-1 (o 4-3-2-1)
- Dionisi (Sassuolo): 4-3-1-2
- D’Aversa (Sampdoria): 4-3-3
- Di Francesco (Verona): 4-2-3-1
- Ballardini (Genoa): 3-5-2
- Mihajlovic (Bologna): 4-2-3-1
- Italiano (Fiorentina): 4-3-3
- Gotti (Udinese): 3-5-2
- Thiago Motta (Spezia): 4-3-3 (o 3-5-2)
- Semplici (Cagliari): 3-5-2
- Juric (Torino): 3-4-2-1 (o 3-4-1-2)
- Andreazzoli (Empoli): 4-3-1-2 (o 3-5-2)
- Castori (Salernitana): 3-5-2 (o 4-4-2)
- Zanetti (Venezia): 4-3-1-2 (o 3-5-2)
Ecco i cambiamenti che ci si può aspettare

Se per qualche squadra la scelta del modulo pare scontata, per altre non è così. Ascoltando le primissime dichiarazioni degli allenatori alla stampa e guardando le amichevoli di preparazione al campionato, quelle certe del modulo sono: Inter, Milan, Napoli, Lazio, Roma, Genoa, Bologna, Fiorentina, Cagliari, Torino, Empoli, Salernitana e Venezia. Tutte dovrebbero confermare il modulo preferito del proprio mister.
Quella che sicuramente richiede un’analisi più approfondita è la Juventus di Allegri, che potrebbe inizialmente partire con 4-2-3-1 per permettersi di schierare un uomo in più in attacco, dove regna l’abbondanza con Ronaldo, Morata, Dybala, Chiesa, Kulusevski e all’occorrenza Cuadrado. Non è neppure da scartare totalmente l’idea di una difesa a 3, conoscendo il pragmatismo che ha sempre contraddistinto le squadre di Max Allegri.
Mina vagante l’Atalanta: oltre al 3-4-1-2 ottimamente collaudato, il Gasp ha stupito nel finale dello scorso campionato proponendo una difesa a 4, con lo spostamento di Toloi terzino destro, Gosens terzino sinistro e l’aggiunta di un attaccante.
Dionisi, reduce da diversi campionati giocati con due punte e nessun esterno, ha detto che terrà fede al 4-2-3-1, modulo che tanto ha dato al Sassuolo negli ultimi anni, da Di Francesco fino a De Zerbi.
La Sampdoria è ancora un cantiere aperto, ora non è chiaro quale possa essere il suo modulo, in amichevole Roberto D’Aversa ha testato un 4-2-3-1, servendosi di Gabbiadini come trequartista alle spalle di Quagliarella.
Una bella novità che potremo osservare nella prossima stagione potrebbe essere il passaggio ad una difesa a 4 dell’Udinese; Gotti ha ammesso di aver utilizzato la difesa a 3 per far esprimere al meglio De Paul. Ora che l’argentino non c’è più, teniamoci pronti a delle sorprese.
Thiago Motta allo Spezia vuole riconfermare il bel calcio portato da Vincenzo Italiano e per questo ci si aspetta che venga confermato il 4-3-3. Risulta però che tra le sue 9 panchine di Serie A l’unica vittoria sia avvenuta con il 3-5-2.
Metamorfosi invece per Di Francesco, che decide di dare continuità alla difesa a 3 creata ad arte a Verona da Juric, snaturando il 4-2-3-1 che gli ha permesso di giocarsi una semifinale di Champions League con la Roma.
Sul 4-2-3-1
I moduli utilizzati maggiormente prevedono una difesa a 4 e almeno 12 allenatori dovrebbero adottarla. Lo schema di gioco più frequente è il 4-2-3-1 e delle 10 prime classificate, ben 7 potrebbero utilizzarlo; un netto cambiamento di marcia nel campionato italiano, che negli anni precedenti ha sempre visto squadre con una predilezione per moduli più difensivi.
A cura di Emanuele Zani