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Come il Liverpool può sostituire Mané e Salah?

Sadio Mané vuole andarsene dal Liverpool, con Salah che aspetta di liberarsi a zero nel 2023. Come si muoveranno i Reds?

Il Liverpool non è uno di quei club che tenta di liberarsi di un giocatore a tutti i costi. A Klopp va riconosciuto un grande merito: la sua capacità di creare gruppo e legare dal punto di vista emotivo con i calciatori. Nel corso degli anni sono stati più i giocatori che hanno lasciato di propria volontà i sei volte campioni d’Europa rispetto a quelli esclusi dal progetto.

Vien da sé che, se un elemento della rosa manifesta il desiderio di andarsene, il modus operandi deve risultare il medesimo per tutti. La ricerca di un accordo che risulti vantaggioso per entrambe le parti sotto ogni profilo – tecnico, economico, umano – è la prima regola. Non sempre, naturalmente, questo è possibile. Questa estate sono due i giocatori – e che giocatori – in bilico: Sadio Mané e Mohamed Salah, entrambi alle prese con un contratto in scadenza nel 2023 e la tentazione di provare, ora o tra un anno, una nuova avventura.

Mané, l’annuncio è arrivato dal ritiro con la Nazionale

Le dichiarazioni fatte dallo stesso senegalese lasciano veramente poco spazio per i dubbi: tralasciando la prima offerta ufficiale del Bayern Monaco (rifiutata dal club inglese), sembra proprio che Sadio Mané abbia intenzione di lasciare il Liverpool nel corso del mercato estivo.

Non sarebbe una perdita facile: con il contratto del numero 10 in scadenza nel 2023, Jürgen Klopp e la dirigenza contavano di avere ancora qualche mese di tempo per trovare una soluzione. Parliamo pur sempre di un giocatore da 111 gol e 47 assist in 263 presenze in Premier League, tutto diviso tra Southampton e Liverpool. Con il club del Merseyside è andato in doppia cifra in tutte e sei le stagioni, stabilendo anche il suo record personale di reti nel campionato inglese: 22 nella stagione 2019/20.

In questa stagione il fresco vincitore della Coppa d’Africa (conquistata proprio contro l’Egitto di Salah) ha saputo deliziare i tifosi della Kop: il 61% di dribbling riusciti (47 su 77, 1.5 P90) ne è la conferma. In aggiunta, dei 16 gol segnati ben 3 sono arrivati su colpo di testa, fondamentale in cui Mané non eccelle solitamente. Trovate qui la scheda completa.

Salah seguirà le orme del compagno di squadra?

La notizia che rimbalza qua e là nelle ultime ore è la seguente: Mohamed Salah vorrebbe aspettare il prossimo anno per liberarsi a zero ed essere libero di accasarsi dove preferirà. I media parlano del Barcellona, ma quelle relative al possibile nuovo club sono voci che lasciano il tempo che trovano. L’importanza va data, piuttosto, al profilo che dovrà (eventualmente) essere acquistato per sopperire alla perdita.

Arrivato dalla Roma nel 2017, l’esterno egiziano si è dimostrato una vera e propria macchina: escluse le 13 presenze con il Chelsea nel biennio 2013-2015 (800 minuti totali, 2 gol e 2 assist), Salah ha giocato 188 partite in Premier League con la maglia del Liverpool, mettendo a referto 118 gol e 49 assist.

Il 2021/22 del numero 11 è stato un anno importante, al di là della Premier persa all’ultima giornata e alla finale di Champions conclusasi a favore del Real Madrid. Dal punto di vista personale, in campionato ha primeggiato per assist (13, uno in più del compagno di squadra Alexander-Arnold), è arrivato a pari merito con Heung-Min Son nella classifica marcatori (poi vinta dal coreano per aver realizzato solo gol su azione) e si è aggiudicato il premio di Goal of the Season per la sua fantastica conclusione contro il Manchester City. Lo scettro per il maggior numero di tiri totali (139) e tiri nello specchio (60) è suo, con uno SCR (Shot Conversion Rate) del 16.5% e del 38.3%, rispettivamente. Inoltre, è al secondo posto per keypass P90 (2.05) tra i giocatori con almeno 3000′ giocati (qui la classifica completa).

Il monte ingaggi del Liverpool

La dirigenza del Liverpool, oltre ad estendere il contratto di Klopp fino al 2026, ha prolungato gli accordi con parecchi giocatori chiave. Alisson, Alexander-Arnold, Van Dijk, Robertson, Fabinho e capitan Henderson hanno messo nero su bianco la propria firma e legato a doppio filo i rapporti con il club. In questa stagione sono arrivati due trionfi: FA Cup e League Cup.

Sostituire Mané e Salah è un’impresa non facile

Partiamo da un nome già presente nella rosa dei Reds, Luis Diaz: nell’ex Porto si vedono lampi di genio e strappi degni di quelli del senegalese. L’approdo di Diaz ha portato una ventata di aria fresca ad Anfield, consentendo a Klopp di spostare Mané al centro dell’attacco, ma è proprio la coesistenza dei due che ha reso il gioco ancora più spumeggiante. Fermo restando che il compito di Diaz è quello di posizionarsi sulla sinistra – e che offensivamente parlando è dirompente – ha ancora alcuni aspetti di gioco da migliorare.

E Salah? Se la presenza di Jota e Firmino (anche quest’ultimo in scadenza il prossimo anno) può in qualche modo ovviare la mancanza di una vera e propria punta, lo stesso non si può dire per i giocatori atti a sostituire l’ex Roma, qualora dovesse lasciare il prossimo anno. La rosa del Liverpool non è così attrezzata sulla corsia di destra: ci sono i giovani Harvey Elliott (2003) e Fabio Carvalho (2002), ma le intenzioni di Klopp nei loro confronti non sono ancora chiare. Precisiamo: la stima verso Elliott è totale, tanto che ad inizio stagione lo ha lanciato titolare adattandolo mezzala destra, salvo poi perderlo per un lungo periodo a causa di un brutto infortunio. Il ruolo naturale dell’ex Fulham è proprio lo stesso del nazionale egiziano, tuttavia è certo che non possa garantire i gol stagionali che porta il numero 11. Carvalho, dal canto suo, è stato ufficializzato – sempre dal Fulham, squadra con cui ha realizzato 10 gol e 8 assist in 36 presenze di Championship – solo lo scorso 23 maggio e deve ancora inserirsi in rosa a tutti gli effetti. I due teenager non rappresentano quindi una garanzia, almeno per ora.

Nel momento in cui si rischia di perdere due esterni d’attacco così imprevedibili, che creano costante superiorità numerica e che segnano un numero di gol equiparabile a quelli realizzati da una punta (54 gol in due tra tutte le competizioni in questa stagione), è doveroso per il bene della squadra ragionare al meglio su ogni operazione da fare. Tom Werner, presidente del Liverpool, ha espresso a The Athletic il proprio parere circa la difficoltà nel trattenere i pezzi pregiati.

“Il calcio è in un periodo complicato. Siamo in competizione con alcuni club davvero importanti. Dobbiamo essere strategici nel nostro decision-making.”

I Reds non hanno sul mercato la stessa forza di club più ricchi (Manchester United, Manchester City, PSG) e ogni acquisto è mirato perché riesce a dare continuità al solido – e florido, ad oggi – progetto iniziato nel 2015. Negli anni passati più di qualche giocatore ha lasciato il club inglese a parametro zero e sotto la Kop sono sempre arrivati degni sostituti.

Mané e Salah non solo sono estremamente difficili da sostituire: è anche complicato doverlo fare in tempi brevi. Il 4-3-3 di Jürgen Klopp trova nella coppia africana due armi fondamentali del suo arsenale, coadiuvati dai due terzini in costante sovrapposizione e da un centrocampo pronto a verticalizzare. I compiti del resto della squadra non sono destinati a cambiare, ma dotare l’undici di almeno un altro top player con la freddezza sotto porta di Salah è sia una prerogativa che uno scoglio da superare.

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