Luis Díaz, un’altra carta tattica per il Liverpool di Jurgen Klopp

Luis Díaz, l’ultimo arrivato in casa Liverpool, è sembrato subito a proprio agio con la maglia dei Reds

Luis Diaz, Liverpool

È strano che soffiare un giocatore ad una rivale, vista la leggiadria che racchiude il verbo, faccia così tanto rumore. O forse è la rabbia di Antonio Conte a generare questo chiasso, insoddisfatto di un incapace Tottenham che si è lasciato sfuggire un giocatore davvero importante: Luis Díaz. Strappato al Porto dal Liverpool per ben 45 milioni di euro + 15 di bonus, il colombiano classe ’97 è stato l’ultimo colpo da maestro dei Reds. Conosciamolo meglio!

Ruolo, caratteristiche e stats

Dalle parti di Anfield si ricordano in maniera piuttosto nitida un certo Luis; di cognome, però, fa Suárez e di professione la macchina da gol. L’ex Dragões è invece un esterno d’attacco che opera sulla corsia sinistra. Gli ingredienti di qualità – seppur diversi dall’uruguaiano – ci sono: un piede destro educato, mezzo kg di velocità e un kg di dribbling. Impasto quasi perfetto, perché la nota aspra è rappresentata dallo scarso apporto difensivo. Eppure, Díaz non sembra volersi adagiare sugli allori, evitando magari di migliorare i suoi punti deboli: all’esordio contro il Cardiff ha rubato una preziosa palla in area (che ha portato al gol la truppa di Klopp), segno di una buona capacità di lettura dell’azione. La ciliegina sulla torta? Le doti balistiche. Questa sua imprevedibilità, questa dote innata di segnare da qualsiasi posizione lo rendono un giocatore molto, molto interessante per il presente e il prossimo futuro. Vi lasciamo lo specchietto delle principali caratteristiche (fonte WhoScored.com).

È ora di dare un assaggio al prodotto finale: parliamo di statistiche. L’esterno colombiano è arrivato sotto la Kop con dei numeri importanti come biglietto da visita: 14 gol e 5 assist in campionato con il Porto, oltre a 6 match giocati in Champions League con 2 reti segnate e un passaggio vincente in 3 partite di Coppa del Portogallo (Taça de Portugal). Volendo essere precisi, Díaz ha lasciato i Dragoni dopo due anni e mezzo, 125 presenze, 41 gol e 19 assist in tutte le competizioni. Mica male, per un esterno.

Com’è stato l’impatto in maglia Scousers? Fino ad ora bene, in linea con le aspettative. Il giocatore scuola Atlético Junior ha esordito ufficialmente nella sopracitata partita di FA Cup contro il Cardiff, per poi raccogliere tre partenze dal primo minuto in Premier League e, nell’ultima uscita, trovare pure la gioia del primo gol (3-1 al Norwich). Anche la fase di palleggio è più che discreta, con una percentuale di passaggi riusciti che sfiora il 90%. I dati sui tiri parlano di un giocatore che vuole prendersi la responsabilità di scagliare il pallone verso la porta: 12 tentativi (4 per match), di cui 5 totali nello specchio. Qui potete trovare tutto il resto.

I Reds dimostrano la loro continuità di progetto

Come dichiarato dallo stesso Klopp, il colombiano era un giocatore seguito da tempo dalla dirigenza del club inglese e, quindi, un acquisto mirato e preciso. Il Liverpool è ormai noto per aggiungere al suo solidissimo esoscheletro un acquisto per volta, evitando di inserire troppi elementi in un sol colpo che rischierebbero di non adattarsi al sistema di gioco del tecnico tedesco o, peggio ancora, all’intera Premier League in tempi brevi (in caso si trattasse di uno o più giocatori provenienti dall’estero).

Mi sorprenderei se scendesse subito in campo e giocasse già meglio di tutti gli altri, perché siamo una squadra che gioca insieme da un po’ e lui avrà bisogno di tempo per adattarsi”.

Jürgen Klopp, 4/02/2022

Dare continuità a un progetto significa, tra le altre cose, mantenere la stessa linea per anni senza troppi stravolgimenti, una sinergia tra la board dei Reds e Klopp che ha pagato e sta pagando preziosissimi dividendi in tutti i sensi. Anche questa volta l’obiettivo era quello di consegnare al buon Jürgen un giocatore che rientrasse a pieno nei parametri prefissati, andando contro la tendenza di un mercato che, negli ultimi anni, ha visto tantissime squadre spendere senza criterio o logica alcuna e finendo per avere rose prive di alchimia tra loro.

Come cambia il Liverpool con Díaz?

Qui è necessaria una piccola premessa: in linea generale, il sistema di gioco ad Anfield non cambia. Il 4-3-3 consolidato da Klopp nelle ultime stagioni è e rimarrà quello per molto tempo, con i compiti in campo ben delineati: pressing alto da parte di tutti, terzini che si trasformano in ali aggiunte e una fitta rete di passaggi che parte dai due difensori centrali. Il tutto al fine di strapazzare ogni difesa che ci si trovi davanti.

Arriviamo al punto: ciò che cambia sono gli interpreti, non i compiti in campo! In questo senso Luis Díaz è il sostituto naturale di Sadio Mané, ossia un’ala sinistra pura. L’ex Porto offre a Klopp almeno un’importante soluzione in più, ossia lo spostamento dello stesso senegalese al centro dell’attacco – che sia per indisponibilità di Firmino o Jota o per semplice scelta tattica in base all’avversario -, come è successo nell’ultima sfida di campionato contro il Leeds. Ed è così che l’ultimo arrivato, al netto delle difficoltà d’adattamento (che non sembrano esserci state, almeno nell’immediato) può dormire sonni tranquilli e giocare sereno, senza pressioni e con la consapevolezza di avere il proprio spazio ritagliato in questo bellissimo Liverpool.

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