Serie A 2025/26: cresce il monte ingaggi, Inter ancora in vetta

Secondo i dati di Calcio e Finanza, il monte ingaggi complessivo dei 20 club di Serie A per la stagione 2025/26 ha raggiunto quota 1,1 miliardi di euro, in aumento del 3,8% rispetto alla scorsa annata (1,06 miliardi).

Beppe Marotta, Amministratore Delegato Inter

Il calcio italiano continua a muovere cifre importanti. Secondo i dati di Calcio e Finanza, il monte ingaggi complessivo dei 20 club di Serie A per la stagione 2025/26 ha raggiunto quota 1,1 miliardi di euro, in aumento del 3,8% rispetto alla scorsa annata (1,06 miliardi). Un incremento che testimonia la solidità del sistema, pur in un contesto economico ancora complesso per molte società.

Al vertice della classifica resta l’Inter, con stipendi lordi pari a 141,5 milioni di euro, seguita da Juventus (123 milioni) e Napoli (110,1 milioni). Fuori dal podio, ma comunque sopra i 100 milioni, si collocano Roma (107,5 milioni) e Milan (104,5 milioni). Tra le sorprese spicca il Como, che con 47,8 milioni entra nella top ten, precedendo club storici come Torino e Bologna. In coda alla graduatoria figurano Pisa, Lecce e Hellas Verona, tutte sotto i 20 milioni.

Analizzando il confronto con il 2024/25, emergono variazioni significative. Il Napoli registra un +30,7%, segno di un progetto ambizioso per continuare a lottare ai vertici, mentre la Juventus cresce del 12,6%. L’Inter resta sostanzialmente stabile, mentre Roma (+22,3%) e Como (+25,4%) rafforzano ulteriormente le proprie rose. In calo invece Torino (-10,6%), Genoa (-11,3%) e Lecce (-25,9%).

Sul fronte tecnico e competitivo, le quote scudetto vincente Serie A: offrono un quadro interessante: il Napoli (2.50) parte favorito davanti a Inter (3.50) e Milan (4.50). Più indietro Juventus e Roma (12.00), mentre Atalanta e Como seguono a distanza, rispettivamente con 81.00 e 101.00. Sorprende invece l’esclusione dalle principali considerazioni di Lazio e Fiorentina, valutate addirittura a 301.00 nonostante la presenza di allenatori di alto profilo come Maurizio Sarri e Stefano Pioli, segno di un gap percepito ancora ampio rispetto alle big tradizionali.

L’evoluzione dei costi testimonia come la Serie A stia cercando un equilibrio tra competitività sportiva e sostenibilità economica. Molti club puntano a valorizzare i giovani e ottimizzare le risorse, come ad esempio l’Atalanta, ora quinta in classifica nonostante sia alle prese con assenze rilevanti, ma la distanza tra le prime cinque e il resto del campionato resta significativa. Il peso dei grandi ingaggi continua a incidere, ma rappresenta anche un segnale di fiducia nel ritorno a un calcio più internazionale.

In prospettiva, la stagione 2025/26 si preannuncia avvincente: le big consolidano la propria forza economica, mentre società emergenti come il Como cercano di inserirsi stabilmente nella parte alta della classifica. L’attenzione ora si sposta sul campo, dove investimenti, strategie e nuovi talenti dovranno trasformarsi in risultati concreti e in un campionato più competitivo che mai.

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