La Top XI della Serie A 2020/21
Scopriamo nel dettaglio quello che è, secondo noi, il miglior team della stagione appena conclusa
Domenica si è conclusa la stagione 2020/21 di Serie A, e quando qualcosa giunge al termine, è consuetudine fare un bilancio. Questo che pubblichiamo oggi è il team della stagione, scelto dalla redazione di Kickest. Vedetela così: se invece dell’Europeo, questa estate si giocasse un torneo in cui si affrontano i migliori undici di tutte le leghe europee, noi alla prima ci schiereremmo con questi uomini, schierati con un 352. Allenatore: ovviamente Antonio Conte.
Gianluigi Donnarumma
Indubbiamente la sua miglior stagione dal debutto. Ha mantenuto la porta inviolata per 14 volte in stagione, record stagionale condiviso con Handanovic, stabilendo il suo massimo in carriera. Tra i portieri delle squadre arrivate in Champions League è quello che ha effettuato più parate (92), salvando più volte il risultato. Oltre che dalle sue mani, la manovra del Milan è spesso passata dai suoi piedi; è il 5° portiere per passaggi completati in Serie A, a conferma dell’ulteriore salto di qualità. E pensare che ha solo 22 anni.
Milan Skriniar
Il successo dell’Inter di quest’anno è dovuto grazie anche a una fase difensiva impeccabile soprattutto nel 2021, dove hanno subito solo 18 gol e mantenuto inviolata la porta 11 volte. Skriniar è stato grande protagonista: i palloni intercettati e recuperati sono circa 200, 48 tackle e una sola ammonizione portata a casa. C’è un altro nerazzurro, suo collega di reparto, che ha fatto addirittura meglio di lui, lo leggerete tra poco, ma prima non si può non sottolineare quanto abbiano pesato i suoi tre gol: a Verona nell’1-2, contro la Roma (gol del momentaneo vantaggio) e nell’1-0 contro l’Atalanta in una delle rare occasioni per l’Inter in quel match.
Cristian Romero
Primo difensore per palloni recuperati (237) e per duelli aerei vinti (112) in questo campionato. A referto anche 2 reti di testa per il difensore argentino, che alla sua terza stagione in Serie A ha collezionato numeri davvero significativi, tanto da aggiudicarsi un posto nella nostra top undici. Grazie al suo stile aggressivo, “El Cuti” ci ha messo pochissimo ad inserirsi perfettamente nei tre dietro di Gasperini e diventare così un tassello fisso della difesa atalantina.
Alessandro Bastoni
La nota più lieta in stagione tra i difensori è sicuramente l’esplosione (e possiamo sbilanciarci dai, la consacrazione) di Bastoni. Come detto prima, ha numeri migliori di Skriniar: 125 contrasti vinti, 37 tackle e 50 duelli aerei vinti. E si è dimostrato più di tutti bravo a interpretare il Bonucci della situazione: più di 2000 passaggi riusciti, con una differenza di 200 circa in più rispetto a quelli realizzati da De Vrij che gioca al centro della retroguardia a tre, con anche 12 passaggi chiave. Non ci meravigliamo se Mancini, durante Euro 2020, gli darà spazio.
Juan Cuadrado
Il terzino colombiano è stato senza dubbio uno degli uomini chiave per la qualificazione in Champions League della Juventus. Grazie alla sua qualità, si è rivelato una soluzione di gioco in più per Pirlo e, quando ha saltato qualche partita causa COVID o infortunio, si è notato parecchio; chiude la sua stagione con la doppia cifra di assist (10, il migliore tra i difensori) e 2 gol, entrambi contro l’Inter. Se c’è un giocatore dal quale ripartire, è sicuramente lui.
Rodrigo De Paul
Arrivato alla definitiva consacrazione, l’argentino si è caricato sulle spalle l’Udinese diventando il miglior marcatore dei bianconeri nonostante la posizione di mezzala; tuttofare del centrocampo, faro della manovra offensiva, giocate geniali che hanno portato alla salvezza anticipata l’Udinese, in particolare nel trionfo contro il Benevento, le lacrime dell’ultima partita sanno di addio alla realtà friulana, dopo un campionato con nove reti e pochissimi momenti bui. La standing ovation di San Siro parla da sola.
Franck Kessie’
Esempio perfetto di calciatore totale, molta qualità ma soprattutto tanta sostanza. La stagione di Franck Yannick Kessié si potrebbe facilmente riassumere guardando le statistiche: 13 gol e 4 assist, primo centrocampista della Serie A per palloni recuperati e primo milanista per media chilometri percorsi a partita (11,326 Km/partita). L’importanza della figura dell’ivoriano non si limita a dei numeri, infatti durante tutto il campionato è stato il cuore pulsante del Milan, ultimo a mollare e primo a prendersi le responsabilità, come quelle di tirare i due calci di rigore decisivi nella sfida contro l’Atalanta.
Piotr Zielinski
Senza alcun dubbio la sua miglior stagione di sempre, in quella che, grazie a Gattuso (che l’ha definito il giocatore più forte del Napoli), gli ha definitivamente designato un ruolo: quello di trequartista. Il polacco, dopo una partenza sottotono e complicata poi dal Covid, ha capito come interpretarlo al meglio, aiutato anche dalla sua grande tecnica. 8 goal, 10 assist (terzo in assoluto dopo Malinovksyi e Lukaku) è il suo bottino alla fine della stagione, con 2 sole chance fallite, meglio dei suoi colleghi che hanno giocato nel reparto avanzato.
Robin Gosens
L’esterno tedesco si ripete dopo le prestazioni dello scorso campionato e si riconferma su altissimi livelli: superate le 9 reti della passata stagione e prima volta in carriera in doppia cifra con 11 reti condite da 6 assist. Nessun altro difensore come lui, tenuti a distanza anche Theo Hernandez e Hakimi a quota 7 reti. Il suo apporto in fase offensiva non lo scopriamo di certo oggi, ma in questo momento Robin Gosens è forse la più grande certezza fra le (tante) certezze di questa Atalanta.
Romelu Lukaku
Per il secondo anno di fila supera i 30 gol stagionali con la maglia nerazzurra, basterebbe questo dato a definire l’importanza di Big Rom per la squadra di Conte, ma sarebbe forse riduttivo: la sua presenza fisica, fondamentale per il gioco dell’ex CT della nazionale, e l’intesa con Lautaro Martinez (41 gol in due) sono due delle chiavi del successo dell’Inter. I 24 gol segnati in campionato lo mettono al secondo posto della classifica marcatori, ma sono gli 11 assist (dietro solo a Malinovskyi) che fanno impressione, per una doppia doppia di stampo cestistico che lo consacra vero top player dei nerazzurri.
Lorenzo Insigne
Quest’anno abbiamo assistito alla miglior versione di Insigne dopo quella della stagione 2016/17 targata Sarri: 19 goal, 7 assist, un solo rigore sbagliato (per fortuna, comunque, convertito in goal) su 8 tirati. Si conferma tra i primi per tiri provati (144), e anche un po’ sfortunato, perché ha centrato ben 7 legni, come Zapata e Immobile. É venuto a mancare proprio nel match più importante della stagione, ma questo non basta per lasciarlo fuori dalla miglior formazione dell’anno. Ora ci aspettiamo che confermi tutto questo anche agli Europei, dove senza alcun dubbio sarà l’uomo copertina dell’undici di Mancini.