Rinnovo Ibrahimovic: pro e contro
L’attaccante svedese ha firmato ieri il rinnovo contrattuale che lo lega al Milan fino al 30 giugno 2022, arrivando così a giocare all’età di 40 anni.
Fino ad oggi Zlatan Ibrahimovic ha collezionato in Serie A 17 presenze, di cui 16 da titolare, per un complessivo di 1.342 minuti sui 2.970 disponibili. Nonostante le assenze, lo svedese ha realizzato 15 reti (3 su rigore e 8° miglior marcatore del nostro campionato insieme a Lautaro Martinez) alle quali si aggiungono 2 assist e 3 legni colpiti.
Numeri niente male se si pensa che il soggetto in questione abbia quasi 40 anni, però il dubbio se sia giusto o meno prolungare il contratto per un’altra stagione è sorto un po’ a tutti e per questo abbiamo analizzato i pro e i contro della decisione presa dalla dirigenza rossonera.
Pro
Innanzitutto, la statistica realizzativa è dalla parte di Ibrahimovic, inoltre, lo svedese ha dimostrato come la sua presenza nello spogliatoio non può far altro che giovare alla squadra rossonera, composta prevalentemente da ragazzi giovani che hanno bisogno di un leader che li sproni e che li tenga sempre concentrati, dando loro una grossa mano nella crescita. La figura di Ibrahimovic può essere determinante nel caso in cui il Milan si qualifichi alla prossima edizione della Champions League, dato che la maggior parte dell’attuale rosa non ha mai calcato palcoscenici così importanti.
Contro
Se 3 sono i rigori segnati, altrettanti sono gli errori dal dischetto da parte del bomber rossonero, record in negativo per lui (aveva sempre sbagliato massimo un rigore a campionato). Ciò può far pensare ad un calo di lucidità dello svedese, il quale il 3 ottobre 2021 spegnerà ben 40 candeline. Anche fisicamente Ibra non è più quello di una volta, infatti attualmente si trova ad aver a che fare con il terzo stop muscolare della stagione.
Un’altra perplessità riguarda lo stipendio: circa 7 milioni di euro netti (già percepiti dall’attaccante nella stagione attuale) equivalenti a 10,4 milioni di euro lordi, cifre importanti per un calciatore della sua età e per un calcio dove si fa sempre più attenzione ai bilanci economici.
Conclusione
Tralasciando l’ipotesi di squalifica legata al possesso del 10% delle quote di una società maltese attiva nel mondo delle scommesse, da cui il Milan ha preso già delle contromisure inserendo una clausola che gli permetta di essere sollevata da qualsiasi onere in caso di sanzioni, Zlatan Ibrahimovic ha un’altra possibilità per provare a portare nella già affollata bacheca rossonera, qualche trofeo, facendo passare in secondo piano l’età e le cifre del suo stipendio.
A cura di Marco Cascioli