Panchine di Serie A: cambiare allenatore sta fruttando?

Le dimissioni di Prandelli ci forniscono un assist per andare a ricapitolare tutti i cambi di allenatore che sono avvenuti da inizio stagione a oggi e per tirare le somme dei loro rendimenti. A inizio campionato i cambi in panchina sono stati 5: Juventus (out Sarri, in Pirlo), Genoa (out Nicola, in Maran), Torino (out Longo, in Giampaolo), Cagliari (out Zenga, in Di Francesco), Parma (out D’Aversa, in Liverani).

Il bilancio di queste scelte, beh, risulta essere piuttosto chiaro: 4 allenatori su 5 sono stati sostituiti in corso d’opera, e il quinto (Andrea Pirlo) si sta apprestando a concludere forse la peggior stagione bianconera dell’ultimo decennio. Scelte non proprio azzeccate, quindi.

Oltre ai casi sopra citati, nel corso della stagione sono saltate anche le panchine di Crotone e Fiorentina (per due volte). Complessivamente solo due allenatori hanno medie inferiori rispetto ai loro predecessori. Ecco un’analisi in dettaglio di tutti gli avvicendamenti in panchina:

Prandelli per Inchini (Fiorentina) – giornata 7

Iachini viene riconfermato a inizio stagione dopo le discrete cose fatte vedere nella stagione 19/20, ma la sua avventura ha vita breve (7 partite) nelle quali fa registrare 2 vittorie e 2 pareggi (media di 1,14 pt). Gli subentra Cesare Prandelli, la cui media è però solo di 1 pt a partita.

Ballardini per Maran (Genoa) – giornata 13

Una delle poche squadre a trarre reale beneficio è stato il Genoa. Maran ha chiuso con un bilancio di 0,54 pt a partita e solo una vittoria alla prima di campionato, mentre la musica con Ballardini è cambiata notevolmente: la media è di 1,60 pt a partita e la classifica passa dalla 19esima alla 13esima posizione attuale.

D’Aversa per Liverani (Parma) – giornata 16

Il divorzio di inizio stagione ha stupito molti Con Liverani il Parma ha provato a stravolgere la propria filosofia di calcio, ma il risultato non ha convinto la dirigenza: dopo 16 giornate e una media di 0,75 punti si è pensato di ritornare dove tanto bene si era stati. Con D’Aversa però la situazione non è decollata, anzi, la media è risultata addirittura inferiore (0,58 pt a partita).

Nicola per Giampaolo (Torino) – giornata 18

Dopo la débâcle con il Milan, Marco Giampaolo cercava una nuova piazza per rilanciarsi. Un girone chiuso con un media di 0,76 pt non è stato però sufficiente. Al suo posto Davide Nicola sembra aver risollevato le sorti granata: la sua media attuale è di 1,11 pt a partita ma sarà necessario un ulteriore sforzo per uscire dalla bagarre salvezza.

Semplici per Di Francesco (Cagliari) – giornata 23

La dirigenza sarda ha più volte confermato la fiducia a Di Francesco nel corso della stagione, ma il tecnico non ha saputo ricambiarla. Alla 23esima di campionato con una media di 0,65 punti il testimone è passato a Leonardo Semplici che con la seconda miglior media tra i subentranti (1,40 punti) sta provando nell’impresa di recuperare una stagione molto negativa.

Cosmi per Stroppa (Crotone) – giornata 24

Dopo 24 partite i calabresi hanno chiamato Serse Cosmi alla guida del Crotone per tentare un’impresa titanica. Per lui, che non sedeva in una panchina di Serie A dalla stagione 12/13 con il Siena, il bottino delle prime partite è una media di 0,75 pt, discretamente meglio dei 0,50 punti a partita di Stroppa. Servirà un miracolo.

Inchini per Prandelli (Fiorentina) – giornata 28

Prandelli chiude l’avventura alla Fiorentina, e forse la carriera, dopo 21 partite e lasciando la Viola al 14esimo posto. Indelebile rimarrà per i tifosi fiorentini la vittoria per 3-0 all’Allianz Stadium. Si apre ora il “Iachini bis” per un finale di stagione apparentemente tranquillo.

A cura di Lorenzo Battiston