Un parere sulla prima stagione di Sandro Tonali al Milan
Il centrocampista della Nazionale U21 sta vivendo la sua prima stagione in un grande club. Abbiamo provato attraverso i numeri a capire come sta andando
![Sandro Tonali in maglia Milan](https://media.kickest.it/2021/03/26120838/1000277814-1.jpg)
Al suo primo anno nella massima serie, Sandro Tonali aveva messo in fila 35 presenze (solo una dalla panchina) condite da un gol (che punizione al Ferraris!) e 7 assist. Squalificato solo una volta per somma di ammonizioni. A 19 anni, un campionato da protagonista in Serie A come play nel centrocampo a tre del Brescia. I grandi club si mettono in fila. A spuntarla è il Milan di Maldini, che brucia la concorrenza con un assegno complessivo da 35 milioni di euro. Al ragazzo due milioni all’anno per cinque anni: è lui il centrocampista del futuro. Anche se il presente non sta andando proprio a gonfie vele.
Pagare lo scotto del passaggio in una big ci può stare, ma Sandrino, in questi primi sette mesi in rossonero, non è mai riuscito a brillare davvero. L’espulsione rimediata all’esordio negli Europei U21 è l’ultima macchia di una stagione fatta più di bassi che di alti, con 21 gare giocate in Serie A in un centrocampo a due dove era partito come riserva dietro al duo Bennacer-Kessie. Gli infortuni dell’algerino gli hanno regalato più spazio, ma a Firenze l’ex Empoli è tornato ed è stato subito decisivo. Mentre Tonali continua a fare un po’ fatica. Il problema può essere (anche) di natura tattica?
![Sandro Tonali in maglia Milan](https://media.kickest.it/2021/03/23183116/Sandro-Tonali-in-maglia-AC-Milan-1024x640.jpg)
Tonali al Brescia vs Tonali al Milan
Leggendo i numeri degli ultimi due campionati tarati per novanta minuti, emergono subito alcune differenze: nel Brescia, nonostante fosse un vertice basso, Tonali arrivava più volte al tiro (0.86 vs 0.66) ed era più coinvolto nel gioco (1.79 falli subiti a partita vs 1.18). Toccava meno palloni (40.69 passaggi tentati vs 48.05), ma con il compito di incidere mandando al tiro i suoi compagni e non limitarsi al giro-palla (passaggi chiave: 2 vs 1). Anche in fase di non possesso il lavoro era diverso. Oggi la difesa di Tonali è più di posizione: 1.62 palloni intercettati P90, più sia di Bennacer che di Kessie. Che però primeggiano per palloni recuperati (8.15 e 7.42 a partita!) e contano più contrasti e duelli aerei vinti che persi. Sono loro la diga rossonera, tanto rocciosa e tecnica quanto basta.
Il giovane Tonali (1.82 cm per 79 kg) è forse ancora troppo leggero e se vogliamo acerbo per sobbarcarsi un ruolo del genere, anche se finora (soprattutto in Europa League) è riuscito a tenere botta grazie alla sua bravura tecnica e intelligenza tattica, migliorando il suo senso della posizione grazie a mister Stefano Pioli, uno che sa come lavorare con i giovani. Un primo anno di rodaggio dove è stato più seduto al banco che in piedi alla lavagna, come era normale che fosse. Chi si aspettava più incisività è rimasto deluso, ma saper “atterrare” in un grande club e calarsi in un ruolo simile, ma diverso, non è roba da poco. Soprattutto se l’anno scorso sei retrocesso mentre adesso ti giochi lo scudetto. Soprattutto se hai vent’anni. Pioli lo sa, continua a proteggerlo e lo accompagna nella sua crescita. Il presente forse non brilla, ma il futuro rossonero di Tonali resta ancora tutto da scrivere.