L’evoluzione di Rodrigo De Paul

Arrivato ormai cinque anni or sono come esterno offensivo talentuoso ma incostante dal Valencia, Rodrigo De Paul sembra oggi un altro giocatore rispetto agli albori della sua storia in maglia bianconera; nel corso degli anni è stato plasmato da vari allenatori a livello tecnico e tattico, sfruttando le sue capacità fisiche e diventando lentamente il leader della squadra friulana.

La crescita offensiva di De Paul

Fin dal suo arrivo a Udine De Paul riveste un ruolo importante nella rosa, non giocando mai meno di 2000 minuti ed incidendo fin da subito nei tabellini della Serie A. Il suo primo anno è di ambientamento, e si conclude con 4 gol e 1 assist, la sua cifra più bassa in questi campionati. Già l’anno successivo la cifra verrà più che raddoppiata, e nel 2018/2019, con lo spostamento a mezzala offensiva voluto da Davide Nicola (forse il tecnico più incidente per il leader argentino) De Paul arriva alla bellezza di 9 goal e 8 assist messi a referto, ben 0,48 a partita.

Contestualmente al miglioramento nelle statistiche realizzative (l’anno successivo segna meno solamente per l’assenza di rigori calciati dall’Udinese, quest’anno ha ancora circa 1000 minuti per superare il suo record), sono migliorate infatti le sue statistiche offensive; maggior volume di tiri (dallo 1,68 del primo anno al 2,71 dell’anno scorso, in costante ascesa), maggior numero di chance create (1,76 il minimo al primo anno, 3 a partita nel suo anno migliore, ora viaggia sui 2,60 circa), tocchi in area (quest’anno si registra un calo da 3 a partita a 1,89, ma il trend era in crescita) e cross, visto che ne compie oltre 4 a match, senza tener conto dei corner.

Una peculiarità di De Paul sta nel fatto che è un calciatore atipico in fase di finalizzazione, in quanto segna praticamente solamente in un modo, ovvero di destro; di tutti i suoi 29 gol solamente 1 è stato segnato di sinistro (piede con il quale ha calciato due volte nelle ultime due stagioni verso la porta), e nemmeno uno di testa, a dimostrazione di come il capitano friulano utilizzi esclusivamente il piede destro per fare qualsiasi cosa in campo, dal passaggio corto alla conclusiobe. Inoltre è un giocatore abile a segnare da fuori area (nel primo anno ben 3 gol su 4), e con 11 reti venute da tiri da lontano in questi anni, è uno dei migliori in Serie A.

L’apporto difensivo di De Paul

Ma Rodrigo De Paul, trasformandosi in mezzala moderna, non è migliorato solo offensivamente; i dribbling, anche quelli difensivi, sono aumentati (quest’anno ne compie 4,71 a partita, dato vicino a quello di quattro anni fa) con una percentuale mai raggiunta in carriera, ovvero il 71%, e riesce a creare superiorità numerica continuamente, fondamentale per una squadra reattiva come l’Udinese. Il suo volume di passaggi  è in costante aumento (da due anni sui 49,70 a partita), come anche il numero di tocchi e la percentuale di riuscita dei passaggi (dove ha avuto il suo culmine l’anno scorso con un invidiabile 82%).

Anche in fase difensiva però De Paul è cresciuto tanto; ha messo su maggiore fisicità ed applicazione tattica, tanto da risultare ottimo nei duelli aerei (ne vince il 60%) e negli intercetti (dove negli anni è cresciuto fino a raggiungere il dato di 0,92 l’anno passato) dimostrando un trend in costante crescita. Di contro quest’anno ha avuto un leggero calo nei duelli vinti (calati a 33,33%, dato peggiore finora in Serie A), intercetti (0,56) e tackle (1,17); questo calo può essere spiegato con lo stile difensivo dell’Udinese di Luca Gotti, che tende a giocare piuttosto basso, evitando interventi difensivi netti e cercando invece di far sbagliare l’avversario.

Rodrigo De Paul è il faro della manovra bianconera, l’irrinuciabile per eccellenza, e sta trascinando la squadra a risultati di grande livello; non sappiamo se sarà questo l’ultimo anno con la maglia dell’Udinese. Lo abbiamo creduto per almeno due sessioni di mercato estive, ma è sempre finita con un nulla di fatto. El Diez ha dimostrato di meritare grandi palcoscenici, e quando sarà, perché prima o poi dovrà lasciare Udine e l’Udinese, sarà interessante vederlo in contesti europei ed internazionali.