Come giocherà il Cagliari di Semplici

La mossa dei sardi per tentare la salvezza è quella di affidarsi a Leonardo Semplici: vediamo modulo e uomini ai quali darà fiducia l’ex tecnico della Spal

Leonardo Semplici

L’ultimo (tardivo) tentativo di salvare la stagione del Cagliari è l’idea, condivisa dal presidente Giulini e il neo DS Capozucca, di affidare la squadra a Leonardo Semplici, in luogo dell’esonerato Di Francesco.

Chi è Leonardo Semplici

Semplici (che in Sardegna è già stato nella stagione 88/89, da giocatore, nelle fila del Sorso, in Serie C2), ha fatto la gavetta per lo più in squadre toscane: con il Figline compie un vero miracolo sportivo, portando la squadra dall’Eccellenza fino alla Lega Pro Prima Divisione, con tre promozioni in 4 anni. In seguito accetta la panchina della Primavera della Fiorentina, lanciando tanti giovani che poi si sono affacciati in Serie A, tra cui Bernardeschi e Chiesa. L’ultima, lunga, esperienza in panchina è quella di Ferrara: nei 6 anni alla Spal, Semplici riesce a portare la società dalla Lega Pro alla Serie A (con due promozioni consecutive, nel 2015/2016 e 2016/2017), riuscendo anche a salvare la squadra con relativa tranquillità nei primi due campionati, prima della retrocessione della passata stagione, in seguito alle pesanti cessioni estive decise dalla società.

Come giocherà il Cagliari di Semplici

Il neo tecnico rossoblù avrà come primo compito quello di restituire serenità ai giocatori, apparsi preoccupati e poco liberi di testa, conferendogli quella rabbia e determinazione che è sembrata mancare nella gestione Di Francesco.
Semplici ripartirà dal 3-5-2 al quale si era affidato nell’esperienza alla Spal, facendo della compattezza difensiva e di un calcio molto semplice, che sfrutta la velocità degli esterni e il loro cross per le punte, il suo dogma. Darà il comando della difesa a Diego Godin, con ai suoi lati il neo acquisto Rugani e uno tra Ceppitelli (favorito) e Walukiewicz. Nell’ultimo periodo, in effetti, con questo assetto già adottato da Di Francesco, la fase difensiva del Cagliari è migliorata notevolmente, non subendo più di un gol a partita, base fondamentale per andare alla ricerca di punti-salvezza.

Come sfrutterà Semplici i centrali di centrocampo e Nainggolan

Nella zona mediana del campo servirà il lavoro maggiore: la coperta è corta e i giocatori hanno reso decisamente sotto le aspettative. Nainggolan sarà l’uomo di qualità, ma l’allenatore dovrà essere bravo a trovare la sua giusta collocazione tattica, dal momento che non ha mai utilizzato il trequartista nel suo calcio. Il Ninja potrebbe quindi essere investito del ruolo di mediano puro, con il compito di cucire il gioco (ha la personalità per farlo), ma anche di dare alla squadra quegli strappi tipici del suo gioco, che lo proietteranno molto spesso a ridosso delle punte e al limite dell’area, pronto a scoccare il suo tiro da fuori, che in questa stagione non ha ancora dato i suoi frutti.

Radja Nainggolan (Enrico Locci/Getty Images)

Ai lati del belga un posto sarà di Marin, che ha dimostrato di non poter fare il regista in Serie A, ma di disimpegnarsi al meglio nel ruolo di mezzala d’inserimento; dall’altra parte la logica dice Nandez, irrinunciabile per la grande corsa, la grinta e anche la buona qualità tecnica che mette in campo. L’uruguaiano però potrebbe anche spostarsi sulla corsia destra, a tutta fascia, con l’inserimento di Duncan nel ruolo di mezzala sinistra: in questo caso, però, sorgerebbe il problema delle poche alternative a centrocampo, dal momento che l’unico cambio in mediana sarebbe Deiola.

I quinti di centrocampo

Dicevamo della fascia destra: il giocatore più simile al Lazzari della Spal sembra essere Zappa, che già a inizio anno ha dimostrato di essere più a suo agio nella fase d’attacco che non in quella difensiva, trovando un’ottima intesa con Nandez e riuscendo spesso a combinare bene sull’out, fatto fondamentale per il gioco del tecnico toscano. L’ex pescarese nell’ultimo periodo è però sembrato molto preoccupato, bloccato dalla situazione di classifica e dai problemi difensivi della squadra; inoltre l’esterno rossoblù ha mostrato sì grande corsa e buona capacità di dribbling, non però unita alla precisione del cross, che rende spesso vani gli sforzi su quella fascia. Con tutta probabilità, in ogni caso, il titolare almeno all’inizio sarà lui, con l’opzione Nandez se il classe ’99 dovesse trovarsi troppo in difficoltà.

A sinistra ci sarà un duello a tre: Lykogiannis è sempre stato titolare finora, ma il greco (due volte in gol su punizione) ha mostrato scarsa propensione offensiva, ed è spesso distratto in fase difensiva; allora, ecco che spunta il nuovo acquisto Asamoah, ignorato finora da Di Francesco. L’ex interista, utilizzabile anche da mezzala, è un giocatore di corsa e d’esperienza, a cui però mancherà sicuramente il ritmo partita; Semplici dovrà essere bravo a inserirlo e gestirlo, per avere a disposizione un giocatore che può essere utilissimo per le sorti del Cagliari. Tripaldelli, invece, ha mostrato di essere ancora acerbo e partirà dietro nelle gerarchie.

La certezza Joao Pedro e quel Pavoletti che insidia Simeone

Nel duo d’attacco, Joao Pedro ha il posto assicurato: il brasiliano spesso si estranea dalla partita, però davanti a 29 gol negli ultimi due anni sarà impossibile rinunciare al capitano della squadra. Dietro di lui, Sottil può diventare un grimaldello a partita in corso, grazie alla sua grande rapidità e propensione al dribbling, che darebbe al Cagliari anche l’arma del contropiede: sarà infatti difficile vederlo a tutta fascia, sulla sinistra, molto più probabile invece il suo impiego come seconda punta.

Leonardo Pavoletti e Giovanni Simeone

Accanto al capitano, il ballottaggio tra Simeone e Pavoletti sarà serrato, ma se il Cholito ha sempre avuto la fiducia dell’allenatore, anche in situazioni in cui magari gli avrebbe fatto bene un po’ di riposo (nell’ultimo periodo è stata evidente la sua difficoltà psicologica), Pavogol non è mai stato nelle grazie di Di Francesco, già dai tempi di Sassuolo, che l’ha utilizzato col contagocce e quasi mai prima del 70′.

Pavoletti potrà essere l’uomo che beneficia di più del cambio di allenatore, per la fiducia, le sue caratteristiche e la sua capacità di riempire l’area: in una squadra che punta a sfruttare le fasce, un giocatore dominante di testa come Leo (18 gol su 27 di testa in campionato con la maglia rossoblù) è una manna dal cielo, e proprio lui potrebbe tornare il salva-Cagliari, come nella stagione 2017/2018.

Simeone dovrà recuperare tranquillità e Semplici, se vorrà utilizzarlo, dovrà fare in modo che spenda meno energie in giro per il campo, consentendogli di essere più lucido nell’area avversaria. Più dietro ci sono Cerri, che è già stato allenato dal neo tecnico rossoblù in due occasioni a Ferrara, e Pereiro, che ha mostrato in pochissime occasioni le sue qualità, oltre che denotare una grande lentezza che lo mette in difficoltà contro le difese chiuse della Serie A.

La suggestione tridente

Una possibile variante potrebbe essere quella che vede i tre attaccanti prìncipi in campo, con Joao Pedro a fare da trequartista dietro a Pavoletti e Simeone: il prezzo da pagare sarebbe il sacrificio di uno dei centrocampisti, individuabili in Marin, o più probabilmente Zappa, con lo spostamento di Nandez sulla corsia destra e Nainggolan a fungere da centrocampista puro. Questa è un’opzione però molto difficile da veder realizzata, perché la squadra sarebbe scoperta, con tanti giocatori offensivi, in un momento in cui gli esperimenti non sono richiesti.

Il compito non è agevole per il neo allenatore rossoblù, ma le qualità della rosa ci sono, servirà la scintilla per accendere la voglia di combattere della squadra di Giulini.

La probabile formazione del Cagliari di Semplici

3-5-2: Cragno; Ceppitelli, Godin, Rugani; Zappa, Nandez, Nainggolan, Marin, Asamoah/Lykogiannis; Joao Pedro, Pavoletti/Simeone.

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