Volti nuovi: Viktor Kovalenko, dall’Ucraina alla Dea

L’Atalanta si è assicurata le prestazioni di Viktor Kovalenko. Proviamo a capire insieme che tipo di giocatore è il trequartista ucraino

Viktor Kovalenko

Colpo davvero interessante per l’Atalanta: l’arrivo del trequartista classe ’96 Viktor Kovalenko è ufficiale dalle prime ore di questo pomeriggio, come rende noto il profilo Twitter della società bergamasca. Proveniente dalla terra natia del grande Sheva, alla corte di Gasp troverà il compagno di Nazionale Malinovskyi, che sicuramente lo aiuterà ad inserirsi il più in fretta possibile. La cifra del trasferimento (700.000 €, ma sarebbe comunque arrivato a zero a fine stagione) profuma di affare: gli addetti ai lavori parlano molto bene del giocatore. Andiamo a conoscerlo meglio.

Ruolo, caratteristiche e stats

Ruolo già citato in apertura: il buon Viktor andrà a far compagnia ai vari Pessina, Malinovskyi, Miranchuk e Iličić sulla trequarti. Tanta competitività, tenendo conto (soprattutto) del fatto che quest’ultimo ha ritrovato il pieno della forma e l’italiano ex Verona è in grande spolvero. Dalla sua, l’ex Šachtar potrà far leva sulla duttilità (può giocare anche interno di centrocampo) e sul fatto che le sue caratteristiche principali si avvicinano molto a quelle dei nuovi compagni di squadra. Risultato? Non credo ci impiegherà molto ad entrare negli schemi di Gasp e in sinergia con la squadra, la parte un po’ più complicata arriverà in partita. Ma un giocatore alto, spalle larghe, veloce e tecnico come lui non dovrebbe trovare una montagna davanti a sé. In Ucraina ha lasciato intravedere sprazzi di buon calcio in termini realizzativi, con 4 gol in 8 presenze di campionato in questa stagione. Globalmente conta 199 presenze, 32 gol e 12 assist tra i professionisti.

Come giocherà nello scacchiere Atalanta?

La concorrenza nel suo ruolo prediletto è davvero agguerrita, considerando che a questo punto della stagione poche squadre inseriscono un giocatore nuovo per farlo giocare sempre titolare. Le scelte di Gasperini, inoltre, ci hanno abituato a interpreti sempre diversi a seconda della situazione: un sistema di rotazioni davvero frustrante per i fantallenatori. Tuttavia, uno spiraglio di luce in fondo al tunnel appare: le parole del Gasp nella conferenza post-Lazio fanno ben sperare i tifosi atalantini e chi, come noi, non vede l’ora di schierarlo.

Proveremo a inserirlo subito.

In attesa di scoprire se queste parole si trasformeranno in un effettivo impiego dell’ucraino, possiamo facilmente ipotizzare come verrà utilizzato in campo: in coppia con l’amico Ruslan o con il “rivale” geografico Miranchuk a ridosso dell’unica punta nel 3-4-2-1, oppure da solista, in caso il tecnico ex Inter adotti il 3-4-1-2. Fantasia, tecnica e corsa sono tre armi utili per non dare troppi punti di riferimento tra le linee, dribblare all’improvviso per concludere a rete o imbucare un compagno in area con precisione da snooker. Il tutto secondo il gioco offensivo di Gasperini.

Vale infine la pena ricordare un aspetto fondamentale: ii giocatori sopra-citati che abitano la trequarti atalantina – Ilicic, Malinovskyi, Pessina e Miranchuk – sono tutti giocatori mancini, mentre Kovalenko (come Mario Pasalic) è un destro, ma a differenza del croato nasce trequartista. Non sarà quindi forse per caratteristiche il perfetto sostituto di Gomez, ma può occupare la posizione lasciata libera dal Papu nell’attacco atalantino, ora nelle mani – e nei piedi – di Matteo Pessina.

Cosa aspettarsi da lui su Kickest

Il rendimento di qualsiasi giocatore su Kickest è legato a doppio filo al suo minutaggio. Gli acquisti invernali possono essere un’arma a doppio taglio: ancora non sappiamo quanto ci metterà Kovalenko a integrarsi, il balzo da campionato ucraino a Serie A non è una cosa da poco. Provo però a sbilanciarmi: almeno 20 pt Kickest alla prima partita da titolare, o comunque un buon impatto dovesse entrare a gara in corso. Facendo una rapida previsione, Gasp lo terrà in panchina durante la delicata semifinale di Coppa Italia, giusto per fargli saggiare l’aria delle partite italiane; la prima, vera occasione potrebbe invece arrivare questo sabato, quando la Dea affronterà il Torino. Staremo a vedere, ma sono convinto che se dovesse iniziare a regalare buon prestazioni da subentrante, le chance da titolare non tarderebbero ad arrivare, anche se il ritorno di Mario Pasalic…

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