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Volti nuovi: chi è Adolfo Gaich, il nuovo attaccante del Benevento

Il Benevento ha chiuso con il CSKA Mosca per Adolfo Gaich. Conosciamolo meglio

Dagli inizi nella sua Bengolea al San Lorenzo, dove si fa conoscere, passando per il CSKA Mosca: è questo in sintesi il percorso di Adolfo Gaich, nuovo attaccante classe ’99 del Benevento. Un gran colpo, quello messo a segno dal DS Foggia, che ha chiuso l’operazione in prestito per 6 mesi – con opzione per il rinnovo di anno – e con diritto di riscatto fissato a 11 mln nel 2022.

El Tanque, così come lo chiamano in patria, è stato spesso considerato un predestinato, soprattutto quando con la nazionale, nel Sub-20 del 2019 (campionato Sudamericano U20), siglò 3 gol in 30 minuti al Venezuela. Insomma, un acquisto di spessore per il Benevento e per Inzaghi, che potrà finalmente aggiungere un po’ di muscoli al reparto offensivo. Ma cosa può dare davvero Gaich alle Streghe?.

Ruolo, caratteristiche e stats

L’argentino è un 9 a tutti gli effetti, sia fisicamente che per caratteristiche. La stazza imponente garantirà al Benevento quello che Lapadula non è in grado di dare: fisicità sul fronte offensivo e capacità di duellare anche con i centrali difensivi più autorevoli della Serie A. Alla sua fisicità, abbina un buon controllo del pallone: d’altronde la scuola è sempre quella argentina.

Non rapidissimo nel pensare calcio con la palla tra i piedi, il suo limite rimane il tempo della giocata.

In carriera ha segnato poco fin qui, solo 8 gol con i club in cui ha giocato: 7 in Superliga argentina e uno nell’edizione attuale di Europa League, con la maglia del CSKA Mosca. Parliamo di un classe ’99 con sole 45 presenze sul groppone e poche dal 1′ minuto. Crediamo comunque possa sbocciare a Benevento anche in zona goal, e a dimostrarlo ci sono le prestazioni con l’Under 20 argentina.

Come giocherà nello scacchiere Benevento?

Non avendo il Benevento un attaccante con le sue caratteristiche, toccherà a Filippo Inzaghi integrarlo bene nel vecchio modulo o, qualora lo ritenesse necessario, cambiare e affiancarlo a Lapadula. Nel primo caso si alternerebbe col peruviano nel classico 4-3-2-1, magari inizialmente a partita in corso; sicuramente, rispetto all’italo-peruviano, riuscirebbe a dare una soluzione in più al Benevento: la classica palla alta sull’attaccante. Questa sarebbe comunque una soluzione non solo in caso di necessità, ma anche per permettergli di spizzare la palla di testa, utile per gli inserimenti dei due trequartisti, essendo sia Improta, che Insigne e Sau, molto rapidi e bravi ad infilarsi alle spalle dei difensori avversari.

Come evidenziato dal grafico sottostante, relativo all’attuale stagione, Gaich gioca molti più palloni di Lapadula durante il match; 2.43 KP90 (passaggi chiave P90), a dispetto degli 1.36 di Lapadula, mostrano come El Tanque sappia esser utile non soltanto in area di rigore, ma anche in fase di rifinitura. Non disdegna comunque la conclusione verso la porta (2.43 Sh90), dato simile al nuovo compagno di reparto (2.86 Sh90). Statistiche comunque da prendere con le pinze, visto il minutaggio nettamente inferiore dell’argentino.

Difficile, al momento, pensare ad un cambio modulo di Inzaghi, da un 4-3-2-1 al 4-3-1-2, rinunciando a un trequartista. Le caratteristiche si sposano bene con quelle di Lapadula, ma l’apporto dei piccoletti lì davanti (Caprari, Insigne, Sau) è fondamentale soprattutto in termini realizzativi. È quindi più probabile che Gaich, dopo un inizio da subentrante, possa strappare una maglia da titolare a Lapa-goal, per favorire l’apporto in termini di goal dei trequartisti e garantire al Benevento di tenere su qualche pallone in più lì davanti, soffrendo meno le ripartenze avversarie, come già successo contro il Torino nel 2-2 strappato dai granata al 90′.

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