Corner Kick 6: Pagellone & Congetture al Giro di Boa della Serie A

Uno sguardo al passato recente e uno all’imminente futuro nel sesto episodio di Corner Kick, la rubrica che non deve chiedere mai… perché risponde

Pagellone Serie A

Questo martedì non risponderemo a un numero indefinito di domande e le ragioni sono due: la prima è che ci avete chiesto un pagellone, e il pagellone è una cosa seria, quindi va fatto bene. La seconda riguarda invece un podcast che uscirà giovedì. Lo registreremo con i ragazzi di DuePalle, ed è lì che risponderemo a molte delle domande che ci avete fatto su Instagram e via mail! Ascoltateci!

Anche questo sesto episodio di Corner Kick NON è diviso nelle due abituali sezioni: “Campo” & “Numeri”. Parleremo solo di Campo, e lo faremo con il nostro Francesco Donzella. Via

Campo

#1 – Mi piacerebbe leggere un vostro pagellone del girone di andata

E chi siamo noi per negartelo? Partiamo

Atalanta: come ogni anno Gasp parte piano per massimizzare i carichi della preparazione ed esplodere nella seconda parte di stagione, un po’ quello che fa Cristiano Ronaldo per se stesso. Simbolica la sconfitta di Napoli e la conquista di San Siro ai danni del Milan. Anche senza Gomez sembra in grado di ripetersi e competere per grandi obiettivi. Baila como el Gasp, 7,5

Benevento: Inzaghi ha costruito un giocattolino funzionante, in grado di tenere testa alle big con garra, attenzione tattica e un pizzico di astuzia. Fa invece più fatica con le piccole, come testimoniato dalle due scoppole prese da Crotone e Spezia. Ha comunque fatto 22 punti in un girone, risultato notevole con l’organico a disposizione. Colpo della strega, 8,5

Bologna: sembrava l’anno giusto per l’esplosione del progetto Mihajlovic, con tanti giovani in rampa di lancio, su tutti Orsolini e Barrow. Se il primo sta faticosamente recuperando con buone prestazioni, il gambiano è in fase di magra. Manca qualcosa dal mercato, ma 20 punti non sono forse abbastanza per Mihajlovic; come consolazione gli ottimi rendimenti di Schouten e Soriano. Spuntato, 5,5

Cagliari: Di Francesco torna a provarci dopo la brutta esperienza doriana, e dopo un inizio promettente c’è un tracollo. 12 partite senza vittoria (Coppa Italia compresa), tanti moduli cambiati e confusione. L’unico faro sembra Joao Pedro, che da ala è stato riavvicinato alla porta, e deve compensare l’abulia di Simeone. Grandi nomi sono arrivati a Gennaio, e la barca può ancora essere raddrizzata, ma per ora è una bocciatura. Allarme rosso…blu, 4,5

Crotone: fanalino di coda, il bel gioco di Stroppa non sempre si coniuga al risultato sperato; non è a squadra che ha vinto meno, ma quella che ha perso di piu e ha subito più gol. Di contro l’attacco si regge su Messias e Simy, e segna più di un gol a partita. La salvezza passa dalla registrazione della difesa, 43 gol in un girone sono davvero troppi. Soffice, 5

Fiorentina: partita con grandi speranze e colpi altisonanti come Amrabat, Bonaventura, Callejon, la rosa si è dimostrata un insieme di buoni giocatori difficili da incastrare in un abito tattico valido. La presenza di terzini da difesa a 3, ma di centrocampisti che amano giocare in maniere molto diverse ha creato un enigma irrisolvibile per Iachini, e difficile per Prandelli, che sta iniziando a vedere la luce, sufficienza sulla fiducia anche per la prestigiosa vittoria a Torino. In attesa della fioritura, 5,5

Genoa: partita ad handicap a causa dell’epidemia di CoVid scoppiata a Pegli, il Genoa ha avuto un momento buio, ma dall’arrivo di Zio Balla è esploso con 11 punti in 5 partite. Ballardini ha dato solidità e sicurezza a un gruppo con ottimi mezzi. Non è da dimenticare l’inserimento di Shomurodov, uno dei giocatori più interessanti del Grifone, e la rinascita di Lazzaro Destro, che ha tolto il posto a Scamacca. La Gang del Balla, 6,5

Hellas Verona: Juric si è trovato davanti un mercato deludente per sua stessa ammissione, ma è riuscito ancora a fare nozze coi fichi secchi; Kalinic e Favilli non sono ancora integrati, ma Barak e Ilic hanno dimostrato il loro valore, mentre Dimarco sta finalmente rispettando l’hype che aveva creato con quel gol all’Inter. Ottava posizione, si gioca il posto di più bella delle piccole insieme al Sassuolo. Heavy Metal alla Scala. 8,5

Inter: secondo posto a fine girone d’andata, a 3 punti dal Milan, è un buon risultato, ma non quello sperato. L’Inter ha sacrificato (involontariamente) la Champions, ed ha strada spianata verso il campionato, avendo meno impegni intorno. Una rosa più esperta e giocatori nel loro prime assoluto (Lukaku, De Vrij, Barella, Brozovic) unita a giovani come Hakimi e Bastoni, non dovrebbe avere limiti, ma contro le squadre che si chiudono Conte ha un grosso problema; nessuno che fa saltare il banco. Nuovi Eriksen cercasi. 7,5

Juventus: nuovo corso, nuovo allenatore, quasi la fine di un ciclo. Difficile ripetersi, ma qualsiasi risultato diverso dalla vittoria a Torino non è ben accetto. Pirlo sta giocando all’alchimista cercando di far coesistere Cristiano Ronaldo e varie altre punte (ma più in generale Ronaldo e l’idea di gioco proattiva e il pressing alto), e ha scoperto Kulusevski, McKennie, Arthur e ha rispolverato Danilo, che è diventato il suo pretoriano preferito. La sconfitta contro l’Inter fa ancora male. Bella ma non balla (ancora), 6,5

Lazio: un inizio dove le aquile brillano in Champions e stentano in campionato, un finale in crescendo con Immobile che timbra in continuazione, e la ciliegina del derby stravinto 3-0. La Lazio è l’ultima delle Sette Sorelle, ma è una di quelle più in forma. Vola senza aereo. 7

Milan: sul prosieguo dell’onda post-lockdown Pioli è stato inarrestabile. Ibrahimovic in campo ha (quasi) sempre segnato almeno un gol, Calhanoglu è stato fermato solo dai legni, e la difesa è cresciuta intorno a Kjaer. Nonostante le assenze (Kjaer, Ibra, Bennacer specialmente), Pioli ha attinto a piene mani dalle seconde linee avendo ottimi riscontri e chiudendo da campione d’Inverno. Risultato sopra le attese, l’obiettivo è la qualificazione in Champions, e ora c’è un Mandzukic in più. Mezzo voto in meno per la sconfitta con l’Atalanta. Ibragemonia. 9,5

Napoli: le montagne russe a casa Gattuso, con risultati spaventosi (due 6-0, un 4-0 prestigioso all’Atalanta), la messa in mostra di talenti come Zielinski e Lozano, la quasi consacrazione di Insigne fermato da un calcio di rigore in finale di Supercoppa. Di contro, alcuni passaggi a vuoto inquietanti, sconfitte evitabili e in generale la sensazione di poca continuità. Montagne russe. 6,5

Parma: alcune cose davvero difficili da comprendere in estate, come l’addio congiunto di D’Aversa e Faggiano che tanto bene avevano fatto. Liverani dimostra ancora pregi e limiti, ma stavolta con una rosa poco adatta alle sue caratteristiche; chi ha pensato che Bruno Alves a 40 anni potesse difendere con la linea a centrocampo? Il ritorno di D’Aversa lascia ben sperare, ma la posizione è critica. Pericolante. 4

Roma: il terzo posto dovrebbe essere un grande risultato per la squadra capitolina, guidata da Mkhitaryan, Veretout e Dzeko; però la polveriera scoppiata nel finale di girone, con la sconfitta nel derby e poi la debacle in Coppa Italia, lascia grandi ombre sul prosieguo della stagione, con il proprio capitano in bilico, e lo stesso Fonseca, alchimista degli ottimi risultati ottenuti finora, messo in discussione. Per questo il voto dovrà essere leggermente in calo. Polveriera 8

Sampdoria: senza grandi proclami la Samp ha chiuso il girone d’andata nella parte sinistra della classifica, giocando sempre senza mezze misure; solo 2 pareggi in 19 partite. Gli arrivi di Keita, Damsgaard, Candreva e Adrien Silva stanno dando i suoi frutti, mentre l’integrazione nei titolari a tempo pieno di Yoshida e Augello sta blindando la difesa, tutto sotto la sapiente guida di Claudio Ranieri, che è già a +12 sulla salvezza. Dilly ding dilly dong, siamo quasi salvi. 8

Sassuolo: inizio esplosivo, prosieguo a singhiozzo, il Sassuolo ha però l’alibi degli infortuni, avendo perso nel corso del girone Caputo, Djuricic e Berardi, i tre giocatori più rappresentativi della squadra insieme a Locatelli. Di conseguenza i neroverdi hanno avuto un periodo opaco che hanno fatto scendere il gruppo fino all’ottava posizione in co-abitazione con l’Hellas, due realtà tanto diverse nella proposta di gioco, quanto simili come “classe sociale”. Sassuelona. 8

Spezia: Italiano è rimasto, ha costruito una rosa over-size in pochi giorni, e con la sua proposta di gioco ha racimolato 18 punti in 19 partite, trovandosi a +4 dalla retrocessione a fine girone d’andata. Un grande risultato per una squadra con tanti giocatori esordienti, e qualche giovane interessante, da Estevez a Piccoli. Il leader è senza dubbio Nzola, che come in Space Jam ha preso il talento a qualche grande attaccante a secco, ed è andato in rete a raffica, riuscendo a dare grandi soddisfazioni agli aquilotti; tra tutte la vittoria al Maradona contro il Napoli, e la rocambolesca vittoria contro la Roma in Coppa Italia. Gorgo-spezia. 8,5

Torino: anche qua ci sono state scelte discutibili; una rosa adatta al 3-5-2 messa in mano a un purista come Giampaolo, senza adattarla durante il mercato (assenza di regista e trequartista, la spina dorsale). Perlomeno è stato dato tempo al tecnico di provare a raddrizzare la barca, ma alla 18esima anche Cairo ha capitolato e ha dato spazio a Nicola, un tecnico a suo agio nelle situazioni spinose ed in grado di risollevare la situazione, come dimostrato nel pari di Benevento. Nicola come Mr Wolf, risolve problemi. 5

Udinese: la squadra underperformer per eccellenza; grandi numeri negli expected goals, ma attacco sterile, a causa di giocatori offensivi davvero spreconi sotto porta. Date un attaccante a De Paul, e questo farà 15 assist, così dicono in Friuli. Ma intanto fate rimanere De Paul, e se proprio deve andare via, fatelo restare in Italia, almeno ce lo godiamo un altro po’. L’addio di Lasagna e i probabili arrivi di Llorente e Cutrone sembrerebbero delle buone idee per rimpolpare il reparto offensivo, innescato da Pereyra e Don Rodrigo. Anche Gotti sembrava in bilico, ma ha dimostrato che la squadra è con lui con due grandi pareggi con Atalanta e Inter. Tango argentino a Udine, 6,5

# 2 – Chi potrebbero essere le sorprese di questo girone di ritorno?

Bella domanda; non è facile sapere chi potrebbe andare oltre le attese (se no che sorprese sarebbero!) ma possiamo sicuramente sciorinare una lista di nomi che potrebbero aver messo le basi per sbocciare.

  • Maehle sembra già entrato nei meccanismi di Gasperini, occhio che il suo apprendistato potrebbe durare poco.
  • Nicolas Viola è tornato al centro della manovra di Inzaghi; potrebbe diventare fondamentale con il suo mancino vellutato e i suoi tatuaggi alla Post Malone.
  • Emanuel Vignato sta rubando il posto a Palacio con lo spostamento di Barrow al centro dell’attacco. Se non arriva nessuno dal mercato potrebbe imporsi.
  • Non sottovalutare il rendimento di Dejan Kulusevski come punta al fianco di Ronaldo; sembra più mobile dello spagnolo e più incisivo di Dybala.
  • Mario Mandzukic potrebbe trovare più spazio di quello che si crede. D’altronde è pur sempre Mario Mandzukic
  • Villar è già in rampa di lancio, ma ha tutto per poter sbocciare definitivamente; giocatore moderno dalle grandi capacità tecniche.
  • Traorè potrebbe compiere il salto definitivo in questa seconda parte di stagione, come tutto il Sassuolo. Ma anche no (però più sì che no)
  • Keita sta carburando; ricordiamo tutti il girone di ritorno fatto qualche anno fa nella Lazio…
  • Occhio a Zaza. Nicola è un suo grande estimatore, e la concorrenza in arrivo dal mercato potrebbe fargli bene

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