Volti nuovi: Chi è Joakim Maehle, il nuovo acquisto dell’Atalanta

Focus sul nuovo acquisto dell’Atalanta, in arrivo a Gennaio per dare un’alternativa ad Hateboer sull’esterno destro

Joakim Maehle

Classe 1997, nazionale danese, Joakim Mæhle è stato acquistato dall’Atalanta per circa 10 milioni, con l’obiettivo di sostituire Depaoli e Piccini, che non hanno convinto Gasperini come riserva di Hateboer.

Il danese, proveniente dal Genk dove in tre anni ha totalizzato 91 presenze e 3 gol, è un classico esterno destro in grado di giocare in una difesa a 4 e a 5, ben strutturato fisicamente (185cm) e con discrete qualità tecniche, che gli permettono di ambire al ruolo di vice-Hateboer inizialmente, con l’intento di superarlo nelle gerarchie con il tempo.

Joakim Mæhle e Hans Hateboer: un confronto

Utilizzando dati provenienti da soccerment possiamo avere una panoramica che ci permette di inquadrare che tipo di giocatore è Mæhle; per far ciò abbiamo confrontato il giovane danese, in uno stile che ricorda le carte di FIFA Ultimate Team, con il titolare nel suo ruolo, ovvero Hans Hateboer, più vecchio di tre anni, che ha avuto un percorso di crescita negli anni a Bergamo simile a quello che potrebbe attendere Mæhle.

Fisico

Fisicamente i due sono giocatori molto simili; 185cm per entrambi, anche se Mæhle sembra più strutturato visti i 7kg di più e un maggiore indice di massa corporea.

Fase di Possesso

Hateboer è un giocatore più riflessivo e conservativo, forse anche per la sua maggiore esperienza e per il fatto di giocare in un campionato più difficile; l’olandese infatti passa più palloni (sia nella sua metà campo che nella metà offensiva) e con una maggiore precisione in tutti e due i casi. Mæhle si avvicina nella precisione nella sua metà campo, ma è invece carente per quanto riguarda la precisione nella metà avversaria, visto il suo 69,7%, che denota un decision-making da migliorare.

Di contro Mæhle fa il doppio dei lanci (4,33 a 192) e molti più passaggi in avanti rispetto ad Hateboer, dimostrandosi un giocatore più verticale (36% dei passaggi vanno avanti, spiegando anche la minore precisione), qualità fondamentale nell’Atalanta del Gasp; questo lo porta a perdere più possessi, ma al contempo a associarsi maggiormente con gli uomini della sua catena.

Per quanto riguarda la metà campo avversaria, Mæhle si dimostra un giocatore creativo; crea circa le stesse chance di Hateboer, che vengono convertite più spesso in gol (0,18 assist a partita contro gli 0,12 del nazionale olandese). Tutti e due contribuiscono a circa il 7.8% delle chance della squadra, dimostrandosi comunque importanti nell’economia del team.

Finalizzazione

Hateboer è più incisivo e scafato davanti la porta avversaria, ma Mæhle ha margini di miglioramento più netti, probabilmente; 0,08 goal ogni 90 minuti per Hateboer, 0,05 per Mæhle, con una migliore conversione per l’olandese. Allo stesso modo Hateboer tocca palla più volte in area avversaria (anche se non di tanto), e calcia circa le stesse volte di Mæhle, anche se con una precisione migliore (un tiro su tre di Hateboer centra la porta, Mæhle si ferma al 28%).

Dribbling

Mæhle forse ha davanti avversari meno impegnativi di quelli che fronteggia Hateboer, ma ha delle qualità in questo fondamentale; dribbla oltre il doppio di Hateboer (2,39 a 1,05), con una percentuale di riuscita del 47% contro il 38% del #33 atalantino.

Questa propensione al dribbling di Mæhle potrà tornare molto utile all’Atalanta, che chiede ai suoi esterni di essere propositivi ed in grado di creare superiorità numerica. Sicuramente una volta affinato il decision-making Mæhle potrebbe essere un fattore sull’esterno destro bergamasco.

Capacità aerea

Nonostante la stessa altezza, Hateboer è molto più capace di Mæhle sulle palle alte; forse anche per il sistema dell’Atalanta che spesso alza il pallone dalle retrovie, sollecitando il #33 bergamasco, Hateboer colpisce più spesso il pallone di testa (2,89 a 1,69 a partita), con una percentuale di riuscita nel duello aereo più alta (53% a 40,5%), dimostrandosi un giocatore utile sia in fase offensiva che difensiva grazie a questo fondamentale sviluppato.

Fase di non possesso

Mæhle non è solo un esterno creativo e verticale; ha grandi capacità difensive, nelle quali già ora sembra quanto meno all’altezza di Hateboer. Compie più tackle (1,82 contro 1,31 ogni 90 minuti) con una percentuale di riuscita leggermente superiore, intercetta il pallone molte volte più di Hateboer (1,96 a 0,78, ma questo è dovuto anche allo stile atalantino che chiede ai suoi giocatori di andare uomo contro uomo, non giocando sulle linee di passaggio), e compie più spazzate.

Come se non bastasse Mæhle compie 6 recuperi a partita contro i 4 di Hateboer, dimostrandosi un giocatore importante sotto tutti i fondamentali difensivi.

Conclusioni

Mæhle è un profilo molto interessante; senza aver mai giocato in campionati di primo livello, ha delle statistiche davvero intriganti, e molto vicine all’Hateboer arrivato ormai al quarto anno in Italia. Deve sicuramente migliorare il suo gioco aereo e la capacità di capire quando giocare il pallone in verticale e rischiare, e quando essere più conservativo, ma per il resto sembra già una copia-carbone del titolare dell’Atalanta.

Inoltre sembra avere già da ora delle abilità difensive di ottimo livello, che, se confermate anche in Italia, porterebbero Mæhle ad essere un esterno davvero completo per l’esterno destro dell’Atalanta, in grado di imparare da Hateboer per questi sei mesi, e poi contendere il suo posto dal 2021/22.

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