Cambiaso è più adatto di Dimarco alla nuova Italia
Due partite, due indizi. Ora il CT Gennaro Gattuso ha una scelta da fare per le prossime decisive partite di qualificazione ai Mondiali 2026
Per quanto l’arroccata Estonia e la balneare partita contro Israele possano considerarsi test attendibili, la prima – evidente – indicazione del nuovo corso Gattuso arriva dalla fascia sinistra. Il 4-4-2 del nuovo CT, de facto un 3-5-2 con Di Lorenzo più basso in costruzione e Politano e Dimarco sulle corsie, ha messo a nudo i limiti dell’esterno nerazzurro ben mascherati dal sistema inzaghiano.
Al di fuori della rodata Inter degli ultimi anni, dove tempi e movimenti erano scanditi da automatismi infallibili, il suo delicato mancino non è abbastanza: in un calcio in cui velocità, tenuta fisica e capacità di reggere nei duelli individuali sono indispensabili, un esterno con le caratteristiche di Dimarco, inevitabilmente, paga dazio. Ieri sera a Debrecen, complice una condizione atletica ancora tutt’altro che ottimale, è parso spesso in difficoltà dal punto di vista fisico, oltre che in costante apprensione quando chiamato a difendere nell’uno contro uno. Una situazione di imbarazzo che gli impedisce di fare ciò che gli riesce meglio: essere un fattore in chiave offensiva.
A tal proposito, Cambiaso – entrato fresco a gara in corso, va detto – sembra poter rappresentare una soluzione più equilibrata: oltre all’ottimo piglio e all’intraprendenza dimostrati, per caratteristiche è in grado di sobbarcarsi più agevolmente il peso atletico della doppia fase, più avvezzo a correre all’indietro e risalire il campo e più resistente quando puntato. E pur non avendo il mancino dell’interista ha dimostrato di riuscire a incidere, mettendo a referto due assist in circa 35’ complessivi. Per una questione di equilibrio e di caratteristiche degli interpreti, è il momento del passaggio di testimone sulla corsia di sinistra: con questo schieramento Cambiaso è la scelta più credibile.