La nuova Champions League riserverà sorprese?
Nonostante il nuovo format, probabilmente non ci saranno sorprese
Dobbiamo chiamarla ancora una volta Champions League oppure Super Champions League, il torneo europeo per club con protagoniste le squadre più forti che si è appena rifatto il trucco?
La domanda è d’obbligo considerando che il format è cambiato: da quest’anno, infatti, addio ai gironi ed ecco un unico grande girone da 36 squadre. Stavolta ogni partecipante giocherà 8 partite (non più le solite 6), 4 in casa e 4 in trasferta, e in base al piazzamento in classifica potrà sperare di accedere al tabellone a eliminazione.
Sicuri i primi otto; per quanto riguarda invece le formazioni dalla 9a alla 24a ad attenderli ci saranno i playoff. Le restanti, infine, dovranno dire addio al torneo. Cambia la formula ma non cambiano le favorite per la vittoria finale.
Ebbene sì: ancora una volta in pole position troviamo il Real Madrid. Sarebbe semplice giustificare tale affermazione guardando al palmarès dei Blancos; la verità è che gli uomini diretti da Ancelotti quando disputano l’ex Coppa dei Campioni non sbagliano mai l’appuntamento.
Quando sembrano in difficoltà, come contro il Lipsia lo scorso anno, ecco trovare la zampata vincente in grado di cambiare un destino che sembra già scritto. Ma quando c’è di mezzo il Real Madrid non esiste il destino, quanto la probabile vittoria della Champions League!
Gli avversari sono i soliti noti
Sebbene l’ex Coppa dei Campioni abbia cambiato pelle, il Real Madrid parte ancora una volta favorito per quanto riguarda le quote vincente Champions League, che ne fanno la squadra da battere.
Anche se la formula è cambiata, divenendo un grande campionato dove si può avere la chance di accedere al tabellone ad eliminazione anche se si arriva 24esimi, non sono cambiati i valori in campo, soprattutto ora che i Blancos possono schierare, tra gli altri, Mbappé. È vero che per ora il francese non sta stupendo, ma una volta che si sarà ben inserito negli schemi di re Carlo sarà in grado di fare la differenza.
Un altro candidato, leggermente indietro nei favori, è il Manchester City, che dispone di una rosa sicuramente all’altezza per bissare il successo di due stagioni fa. Nonostante gli ostacoli Inter e Juventus, i due avversari meno semplici da affrontare in gara secca, gli uomini di Guardiola quasi certamente si qualificheranno tra le prime otto. E con loro il Bayern Monaco e il Barcellona.
Quest’ultimo, oltre al baby talento Yamal, può schierare Dani Olmo, fantasista dal piede più che educato che contro il Siviglia ha deliziato la tifoseria. Non solo: il Barcellona quando attacca è difficile da contrastare; fa più fatica durante la fase difensiva, e per metterlo alle strette ci vorrebbe un avversario in grado di aggredirlo, come fece l’Atalanta contro il Leverkusen.
Proprio l’Atalanta sarà uno degli avversari dei blaugrana, sulla carta più facile da affrontare rispetto allo scorso anno perché ancora in cerca di un’identità.
E le italiane?
Inter, Juventus, Milan, Atalanta e Bologna non partono certo favorite. Forse l’Inter ha qualche chance in più per provare a raggiungere almeno i quarti di finale, grazie anche alla tanta esperienza accumulata in questi anni – vedi sconfitta in finale con il City.
Le stesse attuali statistiche fanno ben sperare. La Juventus grazie anche ad avversarie piuttosto alla portata potrebbe riuscire a qualificarsi facilmente alla fase a eliminazione diretta. Lo stesso discorso non vale per l’Atalanta, che oltre al Barcellona incontrerà il Real Madrid e l’Arsenal, e per il Bologna, che dovrà superarsi contro il Liverpool e in occasione di trasferte insidiose come quella in Portogallo contro il Benfica.
E il Milan? La squadra di Fonseca per adesso è un “punto interrogativo”, nel senso che non può essere quella squadra brutta vista contro Torino, Parma e Lazio. Prima di poter dare un giudizio definitivo è necessario aspettare almeno la prossima giornata, quando i rossoneri contro il Venezia troveranno i 3 punti e la convinzione nei propri mezzi che sinora è mancata.