Cinque giocatori che potrebbero realisticamente finire al Como
Abbiamo identificato cinque calciatori che, ne siamo certi, nei prossimi giorni finiranno nelle mire del Como di Cesc Fabregas
Il calciomercato estivo, specialmente nella prima fase di luglio, è storicamente la stagione delle più improbabili fantasticherie calcistiche: quel momento dell’anno in cui ai tifosi è consentito sognare ad occhi aperti, in cui è lecito mettere da parte la razionalità e sperare che l’accostamento del grande nome alla propria squadra del cuore possa tramutarsi in qualcosa di più di una semplice suggestione.
Quest’anno, però, dai primi giorni di trattative si sta delineando uno scenario più unico che raro: mentre le Big italiane faticano sempre di più ad attrarre alla loro corte i grandi campioni – con conseguenti mugugni dei rispettivi supporters per acquisti che tardano ad arrivare – c’è una neopromossa che sta dominando la scena a suon di colpi roboanti, che rasentano l’imponderabile. Il Como di Cesc Fàbregas sembra non porre limiti alle sue ambizioni: dopo l’acquisto di Belotti e Dossena e l’arrivo a parametro zero di Pepe Reina e Alberto Moreno, i lariani sarebbero ai dettagli per definire l’ingaggio di Pau López e Raphael Varane.
La domanda sorge spontanea: come ha fatto una squadra appena tornata nella massima serie a convincere giocatori di questo calibro a sposare la sua causa? Nonostante la forte proprietà dei fratelli Hartono (la più ricca d’Italia), l’exploit del mercato del Como non può essere ridotto a mera questione di disponibilità economica. Il nuovo appeal della società lariana si fonda su una solida e ambiziosa progettualità, rinforzata da figure importanti come quella di Thierry Henry (azionista del club) e dello stesso Fàbregas, nel contesto suggestivo dello stadio Sinigaglia, che affaccia direttamente sul famoso ed esclusivo lago di Como.
Il fattore Cesc
Nelle idee, nella filosofia di gioco e nei nuovi innesti, il Como di Fàbregas parla spagnolo. Due anni fa il centrocampista-allenatore arrivava sulle sponde del lago per concludere la carriera da giocatore, oggi – oltre ad aver raggiunto la Serie A con un’ottima proposta calcistica – è il polo attrattivo per i suoi connazionali o ex-compagni alla ricerca di una sfida con prospettive di alto livello.
C’è un comune denominatore evidente, dunque, che lega gli innesti di Pau López (particolarmente apprezzato dal tecnico biancoblù per la sua abilità nel gioco con i piedi), Pepe Reina (con cui ha condiviso diverse battaglie in nazionale) e Alberto Moreno: un fil rouge ispanico, che condensa esperienza, qualità e affiatamento – oltre al legame personale diretto con l’allenatore – sta caratterizzando l’ambizioso corso del nuovo Como.
Visto il mercato fantascientifico della neopromossa Como, che sembra proseguire lungo la via degli “uomini di Cesc”, ci siamo presi la licenza di identificare 5 profili che potrebbero realisticamente approdare alla corte di Fàbregas, sulla falsa riga dei parametri seguiti dalla società lariana nei primi giorni di mercato: calciatori spagnoli (o che hanno giocato in Spagna), oltre la soglia dei 30 anni, con un valore di mercato entro i 5 milioni, che hanno giocato almeno una partita con il tecnico biancoblù.
Sergi Roberto
Attualmente svincolato dopo un’intera carriera in blaugrana, il 32enne ex capitano del Barcellona ha tutte le caratteristiche per rientrare nella ristretta cerchia degli “uomini di Fàbregas”: i due, infatti, hanno condiviso il campo del Camp Nou in 22 occasioni e aderiscono ai dettami calcistici della Masia, dove si sono formati. Non dovrebbero sorgere problemi di comunicazione. La duttilità – oltre che l’esperienza – di Sergi Roberto, inoltre, risolverebbe diversi problemi di formazione nella rosa lariana: terzino e allo stesso tempo mezz’ala, Sergi andrebbe a occupare una zona di campo ad oggi piuttosto carente in termini di qualità. Immortalato nella storia grazie al gol del 6-1 nella “Remuntada” contro il PSG, il vincitore di 2 Champions e 7 campionati spagnoli farebbe fare il salto di qualità definitivo alla corsia di destra del Como.
Marcos Alonso
33 anni, anch’egli svincolato dopo l’esperienza al Barcellona e con ben 77 presenze in comune con Fàbregas, con cui ha condiviso lo spogliatoio ai tempi del Chelsea. L’esterno sinistro spagnolo, vecchia conoscenza del nostro calcio, sarebbe un innesto prezioso non solo per la qualità e l’esperienza internazionale che porterebbe con sé: la sua grande fisicità consentirebbe di impiegarlo anche da difensore centrale e il raffinato piede mancino rappresenterebbe una soluzione sui tiri da fermo e le punizioni dal limite. Un difensore da oltre 40 gol in carriera in grado di fare l’esterno di centrocampo, il terzino sinistro e il difensore centrale sarebbe una risorsa a dir poco preziosa.
Paco Alcacer
Per salvarsi – anche se verosimilmente non sarà la lotta retrocessione la dimensione del Como – è cosa nota che servano i gol degli attaccanti. Affiancare a Belotti e Cutrone una punta brevilinea come Paco Alcacer offrirebbe soluzioni diverse in zona gol e garantirebbe un importante bottino di reti. Oggi, a 30 anni, Alcacer milita nel campionato degli Emirati Arabi: se arrivasse una chiamata dal tecnico suo ex compagno di nazionale (8 presenze in comune con la maglia della Spagna), probabilmente non potrebbe rifiutare. Nonostante la parabola discendente di carriera, “Paco” è un attaccante da oltre 140 gol in carriera: la sfida del Como si presenterebbe al momento giusto.
Pedro
Lo scudiero di Fàbregas per eccellenza: ben 248 le partite disputate insieme tra Barcellona, Chelsea e nazionale spagnola. A 36 anni, Pedro Rodríguez ha dimostrato di poter dire ancora la sua nel nostro campionato: con una Lazio satura sugli esterni (Zaccagni, Isaksen, Tchaouna, Noslin e Cancellieri le ali attualmente in rosa), lo spagnolo potrebbe decidere di sposare il progetto del Como qualora dovesse arrivare la proposta dal suo caro amico Cesc. Pedro porterebbe la sua creatività in un reparto offensivo che ha nella qualità sulla trequarti uno dei suoi punti di forza. Inoltre, con la sua esperienza potrebbe accompagnare giovani interessanti come Da Cunha verso il definitivo salto di qualità.
Alexis Sánchez
Un passato nel Barcellona e ben 95 partite disputate al fianco di Cesc: quale occasione migliore per il riscatto dell’attaccante cileno dopo una stagione da “leone in gabbia”? A 35 anni, attualmente svincolato, el Niño Maravilla conosce bene il campionato italiano e ha ancora molto da dare: porterebbe tutta la sua imprevedibilità e la sua garra al servizio di prime punte più statiche e d’area di rigore come Belotti e Cutrone, la cui presenza potrebbe esaltare l’abilità nello stretto del versatile attaccante ex-Inter, che potrebbe spaziare in tutte le posizioni dalla trequarti in su.