Cotte – Isak Malcolm Kwaku Hien

Pescato dal Verona nella sessione invernale, il difensore svedese sta trovando sempre più spazio e fiducia al centro della difesa dell’Atalanta, come confermato dalla prestazione dominante contro Osimhen. Che sia lui il perno centrale della difesa del futuro?

Isak Hien in maglia Atalanta

Come un torero che riesce a domare la furia del più temibile degli avversari, nel roboante 0-3 del Maradona Isak Hien ha imbrigliato Victor Osimhen, in un reiterato duello maschio a tutto campo, fatto di agonismo e continuo confronto fisico, che ha visto uscire vincitore il gigante svedese. 

Con Hien costantemente alle calcagna, il capocannoniere dello scorso campionato ha visto rosso: pedinato in ogni suo movimento, arginato nei suoi poderosi allunghi in velocità, sovrastato nei duelli aerei (4/5 vinti per l’ex-Hellas), asfissiato da una marcatura perenne condita da tanta presenza fisica e da quel pizzico di malizia che rientra nei ranghi del regolamento, quella dote che i difensori di un tempo chiamano “esperienza”. Accortezze che hanno dato vita a un “piano di inibizione anti-Osimhen” tremendamente efficace, trattamento di riguardo che ha finito per far spazientire il nigeriano, privato dei suoi colpi migliori.

Arrivato dal Verona nella recente finestra di gennaio, nelle ultime uscite stava trovando sempre maggiore continuità al centro della retroguardia atalantina, con 4 titolarità consecutive tra campionato e EL, con l’aggiunta delle sue caratteristiche sta già portando giovamento all’intero reparto: numeri alla mano, tra i difensori nerazzurri con almeno 500’ disputati è 2° per duelli vinti ogni 90’ (5.86) e 1° per duelli aerei vinti a partita (3.33).

La sfida di Napoli era la prova del nove e Hien ha dimostrato di avere le carte in regola per incarnare alla perfezione il perno dei 3 di difesa come lo intende Gasperini: prestante fisicamente, veloce e in grado di reggere nell’uno contro uno, solido nei duelli, con buoni tempi di lettura e capacità nell’anticipo, ruvido e pragmatico all’occorrenza e – cosa da non sottovalutare, visto che si tratta di un classe ‘99 – perfettamente in linea con il modus operandi della società.


Nell’episodio precedente: Gvidas Gineitis (Torino)

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