Cotte – Yacine Adli
Finalmente Yacine Adli sta raccogliendo i frutti del suo lavoro: ormai padrone del nuovo ruolo di regista designatogli da Pioli, contro l’Atalanta ha dimostrato con personalità di essere “un giocatore da Milan”
![Yacine Adli in maglia Milan](https://media.kickest.it/2024/02/27102909/Yacine-Adli.jpg)
Dai soli 140 minuti racimolati nella prima stagione in rossonero ad affidatario delle chiavi del centrocampo del Milan: il percorso di crescita che ha portato Yacine Adli ad essere il sapiente gestore delle manovre della squadra di Pioli, fatto di molti “bassi” e pochi “alti”, di tante panchine e compromessi (come quello di arretrare notevolmente il suo raggio d’azione pur di essere utile alla causa), culmina nella prestazione matura e consapevole del classe 2000 contro l’Atalanta.
Luce a San Siro: riceve palla ed è subito proiettato alla giocata offensiva, con il primo controllo guarda sempre in avanti, sintomo dell’indole propositiva che lo contraddistingue. Con la sua facilità di palleggio, detta i tempi degli sviluppi rossoneri, ed è capace di alzare i ritmi a suo piacimento con eleganti accelerazioni palla al piede e illuminanti verticalizzazioni improvvise. Cercato con fiducia dai compagni, è il giocatore che effettua più tocchi (106) e completa più passaggi (77) tra i 22 in campo e il 2° per km percorsi (12.33), dato che certifica la grande condizione e la capacità di gestione lucida della sfera senza apparentemente accusare la fatica.
In lui le qualità limpide del trequartista sembrano combaciare sempre più con l’attitudine sporca e guerrigliera di chi vuole stare con autorità al centro del campo. Proprio la necessità di “snaturarsi” e uscire dalla sua comfort zone a costo di ritagliarsi spazio, lo sta portando ad affinare le sue qualità in fase di non possesso: partita dopo partita, Adli si sta rivelando un giocatore sempre più accorto nel posizionamento, capace di intelligenti letture che gli permettono spesso l’anticipo, aggressivo nell’accorciare in avanti e rognoso da affrontare nell’1v1.
Oltre ai 9 recuperi e i 6 duelli vinti, contro i nerazzurri Pioli gli affida l’ingrato compito di marcare un cliente scomodo come Koopmeiners, uscendo vincitore del duello a tutto campo tra numeri 7: seguito come un’ombra dal francese, Koop non riesce a esprimersi sui soliti livelli, toccando pochi palloni e incidendo ancora meno.
Se dopo Monza, deluso per la prova personale e per il risultato negativo maturato, il francese aveva dichiarato – facendo grande autocritica – di “dover dimostrare di poter giocare nel Milan”, gare da protagonista come queste sono una replica perentoria: Yacine Adli, modello di perseveranza e attaccamento alla maglia, sta conquistando i tifosi con il suo atteggiamento positivo dentro e fuori dal campo.