Locatelli e Bennacer: i registi a confronto

Cosa ci dicono i numeri sui due giovani interpreti di Sassuolo e Milan che continuano a collezionare buone prestazioni, pur approcciando in maniera differente al ruolo ricoperto in campo.

Locatelli e Bennacer: i registi a confronto

Due nomi che racchiudono passato, presente e (chissà) futuro della mediana rossonera, analizzati nelle prime battute di una stagione che può definitivamente consacrarli nel nostro campionato. Manuel Locatelli, uno dei nomi più chiacchierati dopo queste prime 8 giornate, ha preso in mano il centrocampo del Sassuolo e conquistato la piena fiducia del mister De Zerbi che non ha rinunciato a lui nemmeno per un minuto (720 minuti giocati fin qui), trend rispettato anche nelle ultime due uscite con la maglia della Nazionale; dall’altra parte Ismael Bennacer, l’algerino classe ’97 che nelle sue 6 presenze da titolare ha riproposto quel mix di tecnica e fisicità che lo rende quasi imprescindibile per Pioli, ai danni di Sandro Tonali che stenta a trovare un posto nell’undici titolare.  

Analizzando i numeri in fase di costruzione, rottura e produzione offensiva, sono diverse le tematiche interessanti, in particolare emergono le differenze nello stile di gioco proposto dai due allenatori.

Costruzione e coinvolgimento nella manovra

LocatelliBennacer
720Min. Giocati562
87,3%Pass88,7
103,8Tocchi p9076,5
85,4Passaggi p9059,7
87,5%Dribbling68,8
15,3Palloni persi p9010,2

Guardando questi numeri, a primo impatto verrebbe da dire che Locatelli è molto più partecipe e centrale nella manovra della sua squadra: vero in parte. In termini assoluti l’ex Milan gioca sicuramente più palloni, ma andando a guardare Tocchi p90 e Passaggi p90 in casa rossonera, notiamo che Bennacer è il più coinvolto in assoluto (tra i giocatori con almeno 180 minuti giocati). Questo ad evidenziare come anche il Campione d’Africa sia assolutamente fondamentale nella manovra del Milan, ma giochi in una squadra dallo stile molto più diretto, che predilige la ricerca della verticalità, rispetto al prolungato possesso palla degli emiliani. Sono entrambi i primi registi delle rispettive squadre, ma interpretano il ruolo in maniera diversa in base alle indicazione dei propri allenatori.

– Rottura

LocatelliBennacer
53,9%Contrasti vinti61,6
1,5Intercetti p901,1
7,5Palle recuperate p909,3

Valori leggermente migliori per Bennacer, che ci ha ormai abituato a prestazioni ad alta intensità anche in fase di non possesso; il suo dinamismo gli permette di ricoprire una buona porzione di campo davanti alla difesa rendendosi partecipe di molte azioni difensive. Buoni comunque anche i numeri registrati dal classe ’98.

– Pericolosità offensiva

LocatelliI. Bennacer
1,8Tiri p901
1,1Key Pass p900,5
2Big Chance create1

Anche in questo caso uno sguardo superficiale potrebbe portarci a conclusioni errate: Locatelli è, sì, più pericoloso di Bennacer, in quanto sicuramente arriva più spesso alla conclusione e crea più occasioni dell’algerino. É, però, vero anche il fatto che il centrocampista rossonero resti più “ancorato” alla difesa in situazioni d’attacco della sua squadra, dando copertura al compagno di reparto, l’ivoriano Kessiè, dalle più spiccate doti di incursore. Il gioco posizionale di De Zerbi, invece, fa sì che il Sassuolo possa avvicinarsi progressivamente all’area avversaria accompagnando l’azione con più uomini, per permettere una eventuale riaggressione più alta ed efficace; questo permette anche a Locatelli di potersi spingere qualche metro più avanti per rendersi più pericoloso e tentare la conclusione anche da fuori area, come dimostrano gli 11 tentativi effettuati prima della linea dei 16 metri (solo Berardi con 13 ha fatto meglio).  

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