Il Milan piange con un occhio: l’Europa League può essere un assist al calcio italiano

Il Milan perde la Champions League per colpa della differenza reti: in Europa League può aiutare il sistema calcistico italiano

Stefano Pioli sulla panchina del Milan

Il Milan saluta la Champions League, nella notte in cui la Champions League saluta i gironi all’italiana. Ebbene sì, scordatevi la massima competizione europea per come siete abituati a vederla. Dalla prossima stagione 36 squadre, un unico tabellone e più partite per ogni club. In questa fase le squadre saranno divise in quattro fasce e ciascuna formazione giocherà quattro partite in casa e quattro in trasferta, una per ogni fascia. Niente andata e ritorno, otto gare per ottenere il massimo dei punti. Le prime otto classificate del girone unico voleranno agli ottavi, dalla 9ª alla 24ª passeranno da un turno di play-off. Poi la fase a eliminazione diretta per come la conosciamo.

Uno dei cambiamenti, dunque, è proprio il passaggio da 32 a 36 squadre qualificate alla fase finale della Champions League. Da dove arriveranno queste quattro compagini in più? Una vincitrice di uno dei campionati minori sarà aggiunta al Percorso Campioni (che passa da quattro a cinque squadre), il turno di qualificazione da cui devono passare alcune squadre di federazioni non al top del ranking UEFA. Un’altra qualificata arriverà dalla quinta federazione del ranking, ad oggi la Francia. E le ultime due proverranno dalle due federazioni con il miglior risultato collettivo nella stagione UEFA precedente. Ecco che qui entra in gioco il Milan, retrocesso in Europa League.

Milan, aiutaci tu

Vi starete chiedendo perché la retrocessione del Milan dalla Champions all’Europa League aiuterebbe il sistema calcio italiano. Come detto, due delle quattro qualificate in più alla prossima edizione della massima competizione europea giungeranno dalle due federazioni con il miglior ranking ottenuto nella stagione corrente. Attualmente l’Italia è prima con 14,000 punti, davanti alla Germania (13,642). Ma come si calcolano questi coefficienti? Ogni squadra porta a casa due punti per vittoria e un punto per pareggio – che verranno poi divisi per il numero di club ancora in corsa in Europa, che per l’Italia sono 7/7 -, più quattro punti bonus per la qualificazione ai gironi e quattro per la qualificazione alla fase finale. Qui si guadagna un punto per ogni turno superato.

Questo calcolo non fa alcuna differenza tra Champions League, Europa League e Conference League. È un unico calderone, dove ogni squadra aiuta la sua federazione. Ecco che il Milan in EL potrebbe fare mambassa. Parole di Pioli, «ora andiamo a vincere l’Europa League». Se anche vittoria non fosse, potrebbe bastare un percorso netto e consistente per rimanere nelle due migliori federazioni del ranking UEFA della stagione 2023/2024. Per ora l’Italia conserva un punto di margine sull’Inghilterra, che ha perso Manchester United e Newcastle. Rimane dietro anche la Spagna, che non potrà più contare sul Siviglia. Se, con l’aiuto del Diavolo, tutto rimanesse così, il quinto posto in Serie A varrebbe l’accesso diretto alla prima rivoluzionaria edizione della nuova Champions League.

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