Capitolo portieri: certezze e ballottaggi delle squadre di Serie A

Tra titolarissimi e eterni in dubbio, alcuni club hanno trovato la quadra tra i pali mentre altri hanno ancora qualcosa da sistemare.

Marco Carnesecchi in maglia Atalanta

In un campionato in cui si segna sempre meno – 25.6 reti per giornata, una media identica a quella della scorsa stagione -, chi ha tra i pali un portiere affidabile può contare su giocatore in grado di portare punti che al termine del torneo peseranno. Dal gioco con i piedi agli interventi salva risultato, il ruolo del portiere è senza dubbio cruciale per dare sicurezza a tutto il reparto arretrato, ma ad oggi alcune squadre faticano a individuare il numero 1 ideale, avviluppandosi in avvicendamenti che non giovano né alla squadra, né ai calciatori coinvolti. Abbiamo analizzato la situazione delle 20 formazioni di Serie A per fare un confronto tra chi dorme sonni tranquilli e chi deve ancora trovare la quadra tra i pali.

Le tre sorelle ma non solo: i top portieri di Serie A

Se si parla di porte blindate non si può di certo non parlare di quelle che ad oggi sono le prime tre del campionato ovvero Inter, Juventus e Milan, ma occhio alle sorprese, perchè anche tra le medio-piccole c’è chi sta facendo una grande stagione tra i pali.

I nerazzurri sono l’unica delle tre che ha optato per un cambio tra i pali e, tra lo scetticismo generale, ha scelto l’esperto Sommer per sostituire Onana, autore di una strepitosa stagione; la scelta si è rivelata del tutto vincente: nelle 13 partite disputate il portiere svizzero ha blindato la porta in ben otto occasioni, facendo registrare il 79% di parate a partita e una media di gol subiti a match di 0.5, quasi perfetto – solo un errore, contro il Sassuolo – per garantire solidità ad un Inter che sta volando.

Anche la Juventus ringrazia il suo numero 1, anche se ormai il rendimento di Szczesny non è più una novità: 7 cleen sheet collezionati e stessa percentuale di parate del collega nerazzurro. Chiude il terzetto quello forse meno in forma dei tre che porta il nome di Maignan: dati alla mano ha chiuso la porta solo in tre occasioni quest’anno in Serie A, complice anche una difesa probabilmente non all’altezza di quelle di Juventus e Inter; detto ciò è il punto cardine di un Milan che ha estremamente bisogno del suo apporto, e inoltre risulta molto utile anche in fase di costruzione dato il suo piede educato.

Wojciech Szczesny in maglia Juventus

Oltre ai tre sopra citati, la Serie A ha puntato i riflettori su altri grandi portieri che si stanno confermando a suon di parate, come nel caso di Stefano Turati, ventiduenne portiere del Frosinone che vanta il 69% di parate a partita, o di Josep Martinez – non perfetto contro il Frosinone nell’occasione del goal di Soulè -, il quale ha mantenuto la porta del Genoa inviolata già tre volte in questa stagione. Oltre ai (quasi) sempre affidabili Meret e Provedel, menzione d’onore per Di Gregorio che fa registrare l’81% di parate a partita in difesa della porta del Monza, numeri super che giustificano ampiamente la nona posizione in classifica della squadra lombarda.

Dall’Atalanta al Cagliari: i casi in cui il ballottaggio non aiuta

Alcuni allenatori nel nostro campionato sembrano ancora indecisi su chi sia realmente il titolare in porta, primo fra tutti Gasperini e la sua Atalanta, dove il costante ballottaggio tra Carnesecchi e Musso ha alternato gioie e dolori. L’argentino, nonostante le cinque reti inviolate nelle otto gare disputate, complice la trasferta con la Nazionale in Sud America è stato recentemente accantonato in favore dell’ex portiere della Cremonese, il quale non ha brillato nell’ultima sfida al Napoli e potrebbe dunque nuovamente cedere il posto.

In casa Torino nessuno avrebbe mai dubitato della titolarità di Milinkovic Savic, tranne Juric che nell’ultima trasferta ha lanciato Gemello tra i pali, autore di una prestazione decisamente rivedibile. Filippo Inzaghi ha individuato nell’esperto Ochoa il titolare della sua Salernitana, ma deve spesso fare i conti con gli infortuni del messicano che molto spesso alza bandiera bianca in favore di Costil, decisamente meno esperto e solido. A chiudere il quadro il Cagliari di Ranieri in cui Radunovic e Scuffet si sono divisi quasi equamente le partite giocate (sette a sei), anche se nessuno dei due sembra dare le certezze necessarie alla squadra sarda per puntare a una salvezza tranquilla.

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