5 che ci sono piaciuti parecchio in questo turno di Coppa Italia
Abbiamo selezionato cinque giocatori che ci hanno particolarmente colpito nell’infrasettimanale di Coppa Italia
In un uggioso Ponte di Ognissanti, a soddisfare la nostra ricerca quasi spasmodica di nuovi giocatori per cui prendersi una bella cotta ci ha pensato provvidenzialmente la Coppa Italia. Ovviamente, non ci siamo fatti sfuggire neanche un match e, facilmente impressionabili quali siamo, ne abbiamo scelti ben 5 che ci hanno particolarmente colpito.
Maduka Okoye
Il portiere nigeriano non prendeva parte a gare ufficiali da oltre un anno, ma nel match contro il Cagliari era in formato saracinesca: 8 parate totali – di cui 7 da dentro l’area – con cui tiene a galla i suoi ed evita un parziale che poteva essere decisamente più severo. Impressionante per reattività ed esplosività, nel finale inanella una serie di interventi prodigiosi: il colpo di reni con cui, praticamente da terra, riesce ad annullare il tap-in di Lapadula al 121’ suggella una prestazione eccezionale. Considerando che Silvestri è – insieme a Radunovic – il giocatore con più errori decisivi in Serie A, una rivalutazione delle gerarchie non sarebbe poi così un’utopia.
Loum Tchaouna
MVP della gara dell’Arechi, il classe ‘03 ha disposto a suo piacimento della difesa tutt’altro che granitica della Samp. Oltre alle due reti – arrivate entrambe con conclusioni da fuori – il francese ha dato un saggio di tutto il suo repertorio: velocità, potenza e abilità nel dribbling (4/4 riusciti), a cui abbina anche un’ottima capacità di vedere la porta. La determinazione con cui ha saputo sfruttare l’occasione da titolare è evidenziata anche dalla % di duelli vinti: il 100%. Il ragazzo ha colpi importanti e con le sue accelerazioni può rivelarsi una preziosa risorsa per mister Inzaghi.
Nikola Moro
Dopo un finale di stagione in crescendo, in questo avvio è stato un po’ accantonato, complice il rendimento super di Aebischer. Contro il Verona, però, Nikola Moro è ritornato padrone autoritario del centrocampo rossoblù: fulcro centrale del gioco, tutte le azioni – che gestisce con la consueta precisione nei passaggi (93%) – passano inevitabilmente dai suoi piedi (ben 108 tocchi). Il croato si fa sentire anche in fase difensiva, vincendo 9 duelli su 11 e recuperando 6 palloni. Infine il gol, a coronamento di una prestazione totale, arriva con uno splendido schiaffo al volo che si insacca sotto la traversa. Il classe ‘98 reclama spazio.
Gvidas Gineitis
Il lituano classe 2004, schierato da Juric come interno di centrocampo nel 3-5-2, si è distinto nettamente in un Toro poco brillante. Ha stupito per la costanza di rendimento nelle due fasi: la sua grande fisicità gli ha permesso di vincere ben 7 contrasti, conditi da 2 intercetti e altrettanti salvataggi al limite dell’area granata; gara di sostanza, che non ne ha oscurato la propensione offensiva, visti i 6 key passes e l’assist perfetto confezionato per Zima direttamente da calcio d’angolo. Un talento ancora da sgrezzare, ma che per 120’ è stato l’anima di un Torino sempre più amorfo, armato di polmoni e grande spirito di sacrificio.
Alessandro Marcandalli
Plasmato da Alessandro Nesta, il difensore centrale classe ‘02 in prestito dal Genoa ha sfoderato una prestazione da gigante proprio contro la squadra che ne detiene il cartellino. A Marassi è stato praticamente perfetto per 120 minuti: mai superato in dribbling, vince tutti i duelli ingaggiati (4 contrasti e 4 duelli aerei), aggiungendo alla sua prova difensiva anche 6 salvataggi e dimostrando una buona dimestichezza palla al piede in fase di impostazione (69/76 passaggi completati). Una piacevole scoperta, che il Genoa monitorerà attentamente in vista della prossima stagione.