Siamo andati a vedere Inter-Bologna con LeoVegas.News

Abbiamo assistito dal primo anello arancio a Inter-Bologna, ospiti di LeoVegas.News, partner dei nerazzurri

Sono appena arrivato davanti al Gate 15, svincolandomi dalla massa di fedeli in pellegrinaggio verso la Scala del Calcio: grazie a LeoVegas.News, passo sotto a una sorta di stendardo nerazzurro che recita “Priority Entrance” e in un attimo mi lascio i tornelli alle spalle, senza più voltarmi. L’ingresso dell’Hospitality Area si trova proprio accanto al mio settore, nel mezzo del primo anello arancio, dove mi accolgono due ragazzi in giacca e cravatta. Un tappeto blu mi guida fino al desk dove collezionare il braccialetto che mi darà accesso a un pomeriggio di comfort totale. Nella Partner Lounge al piano di sopra, giovani camerieri indaffarati distribuiscono bicchieri di vino e rifocillano un buffet super assortito.

Un paio di tifosi interisti stanno guardando da un monitor gli highlights di Sinner agli ATP Shanghai, quando d’un tratto le urla di Mirko Mengozzi ricordano loro che, nel frattempo, sta per cominciare la partita. Tutti si fiondano a cercare il proprio posto ma, superate le vetrate, è come se il tempo si fermasse. L’atmosfera di questo sabato pomeriggio è una di quelle da assaporare a lungo, senza fretta: San Siro, da qui giù, sembra grande il doppio; la Curva Nord, alla nostra destra, sta già cantando a squarciagola e gli ultrà del Bologna non si tirano certo indietro.

Soltanto il fischio iniziale ci risveglia dall’incantesimo. Accanto a me ci sono i tre vincitori della terza giornata di Kickest insieme ai relativi accompagnatori. Uno di loro, visibilmente emozionato, mi racconta il Walkabout tra spogliatoi, tunnel e panchine poco prima del match, ma la nostra chiacchierata viene interrotta dalla spizzata di Acerbi che – proprio di fronte a noi – s’infila alle spalle di Skorupski attraverso uno spiraglio nascosto. Passa un minuto, ed ecco che Lautaro sfonda la porta con un bolide di collo-esterno che mi fa quasi cadere dal seggiolino.

Lo stadio è una bolgia: per capire davvero questa espressione, probabilmente bisogna viverla. Quando Orsolini si prepara a calciare dal dischetto, 70.000 bocche fischiano all’unisono mettendo alla prova la personalità dell’ala rossoblù. Al duplice fischio corriamo nuovamente nella sala ristoro per placare gli animi e la sete; le vivande salate sono state sostituite da mini-vaschette di tiramisù. Il sapore dolce si confonde presto con l’amarezza del Meazza, quando Zirkzee fissa il risultato sul due a due con un gol d’autore. A nulla servono il forcing finale e la spinta dei tifosi: l’Inter porta a casa un solo punto. Io, d’altro canto, porto via con me una fantastica esperienza.

Leggi anche

Loading...