Simon Kjaer: il baluardo difensivo del Milan

Il danese arrivato a Gennaio dall’Atalanta si è imposto al fianco di Romagnoli brillando per leadership e pulizia difensiva

Simon Kjaer

In molti tifosi avranno storto la bocca dopo l’arrivo di Simon Kjaer alla corte di Pioli, a Gennaio del 2020; nel momento più buio per la squadra rossonera, in bilico tra l’arrivo di Ibrahimovic per dare senso a una stagione transitoria e una ulteriore restaurazione prevista per l’anno successivo con l’arrivo preventivato di Ralf Rangnick, con la difesa ridotta all’osso per gli infortuni di Musacchio e Duarte, la dirigenza rossonera ha affondato il colpo per il 31enne danese, reduce da un’esperienza fallimentare all’Atalanta.

Ed effettivamente, Simon Kjaer sembrava un giocatore sul viale del tramonto; il capitano della nazionale danese sembra aver vissuto tante vite calcistiche, tanto che ce lo ricordiamo tra il 2008 e il 2010, giovanissimo al Palermo, e successivamente in una fugace e poco edificante apparizione nella Roma di Luis Enrique, un periodo calcistico lontano nel tempo. Nel mentre Kjaer ha girato il mondo, giocando nei migliori campionati europei (tranne la Premier, ha militato nel Wolfsburg, nel Lille, Fenerbahce e Siviglia) e risultando un difensore centrale piuttosto affidabile, e sempre titolare in ogni squadra.

E allora perché i tifosi milanisti erano dubbiosi a proposito del suo acquisto? Presto detto, gli ultimi ricordi di Kjaer erano alcune apparizioni dimenticabili con l’Atalanta, dove ha commesso errori in serie, dimostrando poca concentrazione. Ma il danese, una volta indossata la casacca rossonera, si è trasformato; da brutto anatroccolo a cigno, ha preso le redini di una difesa comandata dall’ottimo Romagnoli, capitano carismatico, ma ancora giovane, e trasmettendo sicurezza ed esperienza, dal post-lockdown ha iniziato a blindare la difesa milanista, permettendo al Diavolo di spiccare il volo con l’incredibile serie di risultati che dura tuttora.

Kjaer: le statistiche

Sempre titolare, insostituibile per Pioli, Kjaer ha tenuto solida la difesa (solo 4,73xG subiti in open-play finora) anche durante l’assenza per infortunio di Romagnoli; difensore incredibilmente pulito (solo 7 falli commessi e un giallo ricevuto) che cerca spesso lo scontro fisico e il duello aereo, molto più della lettura e dell’anticipo (solo 10 palle intercettate, a fronte di un 28/50 nei contrasti, e un 15/28 sui duelli aerei), e non disdegna il tackle in situazioni difficili, avendolo provato 11 volte, 1,5 volte per partita.

A questi ottimi dati difensivi, che lo pongono tra i migliori difensori del campionato per percentuali positive, si unisce una buona partecipazione alla fase di costruzione; Kjaer ha un discreto 83,9% di passaggi riusciti, avendone completati ben 338, di cui solo 2 passaggi chiave.

Infine, Kjaer, dopo Ibrahimovic, è il giocatore più pericoloso durante le palle inattive a favore del Milan; il danese ha già tirato 8 volte, colpendo due legni, contro il Crotone e nel derby, su due calci d’angolo. Ha collezionato 0,60xG, dimostrando che i suoi colpi di testa sono anche molto pericolosi, e che il suo primo gol in maglia milanista è probabilmente solo questione di tempo. Nel frattempo, si limita ad essere la pietra d’angolo della difesa milanista.

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