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Inter, perché Arturo Vidal non ingrana

Il centrocampista, richiesto da Conte in persona, sembra soltanto il fantasma del giocatore che in passato ha fatto sognare il popolo juventino

Conte lo ha richiesto, lo ha desiderato, lo ha rincorso e alla fine lo ha ottenuto. Zhang su di lui ha investito 7 milioni all’anno per due anni, in un mercato molto complicato. Stiamo parlando di Arturo Vidal, il guerriero sbarcato alla Pinetina con l’idea, nella testa del suo nuovo vecchio allenatore, di far compiere all’Inter il definitivo salto di qualità. Finora, però, l’apporto del cileno alla causa nerazzurra è stato al di sotto delle aspettative.

Bonus cercasi

A sorprendere in negativo è stato il rendimento, al di sotto del suo standard abituale, in termini di bonus. E pensare che le stagioni in Serie A sono state le più prolifiche in carriera per il 33enne di San Joaquín: nei tre anni di Juventus agli ordini di Conte (senza considerare l’ultima stagione con Allegri in cui ha giocato anche da trequartista), Vidal ha realizzato un gol o un assist ogni 166 minuti, cioè una volta ogni poco meno di due partite. E ancora: dopo le prime sette giornate, il cileno non era mai stato fermo al palo a quota 0 gol e 0 assist.

STAGIONE GOL (7G) ASSIST (7G)
2011/2012 7 (1) 4 (1)
2012/2013 10 (2) 9 (1)
2013/2014 11 (3) 5 (3)
Il contributo realizzativo di Vidal nella Juventus di Antonio Conte

Finora, nella stagione 20/21, Vidal ha indovinato 3 passaggi chiave ed ha creato solo 1 big chance. Ciò che pesa, però, sono il solo tiro nello specchio sugli 8 tentati e, soprattutto, le 3 big chance fallite, compresa l’ultima cavalcata di Bergamo.

Il pilastro del centrocampo

Ma attenzione: la verve di Arturo scarseggia negli ultimi venti metri, ma è molto presente in mezzo al campo. Per Conte Vidal è imprescindibile, sarà uno dei pilastri della sua Inter. La strada intrapresa è proprio quella: il centrocampista finora le ha giocate tutte (5/7 da titolare, 2 dalla panchina), ma in una posizione più arretrata rispetto a quella che occupava nella Juventus come mezz’ala. Alle povere statistiche offensive, infatti, si contrappongono numeri difensivi da capogiro.

L’anima del guerriero

Indovinate chi è il calciatore nerazzurro che ha rubato più palloni? E quello più ammonito? Tradotto: Arturo non tira mai indietro la gamba. Nelle classifiche nerazzurre, Vidal è primo per distacco in quanto a palloni rubati (44, secondo Barella a 29) e terzo per palloni intercettati (14): il recupero-palla dell’Inter passa dai suoi piedi. A volte però il cileno è troppo irruento: gli 8 falli commessi (più di lui solo Lautaro, Lukaku e Barella, i primi chiamati a fare pressione) gli sono costati ben 3 cartellini gialli, rendendolo uno dei calciatori più ammoniti dell’intero campionato (peggio di lui solo Tonelli, Rincon e Schiattarella). Vidal dovrebbe imparare a controllarsi, anche se quando si lancia nella mischia ne esce speso vincitore: positivo sia il bilancio dei contrasti (21 vinti, 17 persi) sia quello dei duelli aerei (6 contro 4). Ecco perché Conte lo porterebbe sempre al suo fianco se fossimo in guerra.

Poca lucidità in zona gol

Il Vidal 20/21 gioca in una posizione più arretrata rispetto al suo solito, spende molto in mezzo al campo e spesso arriva poco lucido a ridosso dell’area avversaria. Nello scacchiere di Conte, però, rappresenta una pedina fondamentale: quando prenderà confidenza con il nuovo ruolo e riuscirà a gestire meglio le energie nell’arco dei 90 minuti, arriveranno anche i primi bonus. Come dimostra la doppietta-capolavoro in nazionale (100esimo gol con il Cile), Vidal non si è scordato come si fa…

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