Cambiano gli addendi, non i risultati: l’Atalanta ci è riuscita di nuovo

A Zingonia sono cambiati dirigenti e organico, ma la squadra di Gasperini è tornata a entusiasmare

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Col Lecce sarà passato esattamente un anno dal fulmine che ha squarciato il sereno cielo di Bergamo: a 365 giorni di distanza, la scommessa può dirsi vinta. Stephen Pagliuca e il nuovo organigramma hanno mosso i primi passi come lo avrebbe fatto una creatura appena nata. Gattonando, inciampando, zoppicando. Una volta prese le misure, però, la Dea ha ripreso a correre.

Tra area direttiva, organizzativa, sanitaria e tecnica, basta scorrere la lista di nomi e cognomi per notare un ricambio di praticamente il 50% dell’organico. Facce nuove che si vedono e dichiarano sempre meno, a partire dal Co-Chairman e dai nuovi Consiglieri. Dinamiche e metodi nuovi per una società da sempre a misura d’uomo, nella quale i tifosi sono storicamente così in simbiosi con la dirigenza da esserlo non solo nella retorica ma anche nella realtà dei fatti. La scelta di Antonio Percassi, unico caso in Italia di ex giocatore, tifoso e concittadino di quella che può definire impresa di famiglia, ha lasciato spiazzati. Tone – come viene soprannominato a Bergamo il presidente – ha fatto saltare il banco.

Atalanta in Serie A

L’Atalanta ha in mano una doppia coppia tra dirigenza e campo, di livello assoluto. Fuori dal campo Lee Congerton, quarantanovenne gallese dal pedigree dirigenziale sottovalutato (Wrexham-Liverpool-Chelsea-Amburgo-Sunderland-Celtic-Leicester) e Tony d’Amico, abruzzese di Popoli, chiamato a confermare le visioni di Lamezia e Verona e portare le conoscenze di scouting mostrate alla Vigor e all’Hellas anche all’ombra della Maresana, non sbagliano un colpo. Nel rettangolo di gioco, Ademola Olajade Lookman, pupillo dal 2017 di Congerton, seconda punta per la prima volta in carriera dopo anni da trequartista al Lipsia o da esterno offensivo in Premier (Everton, Fulham e Leicester) e Rasmus Winther Højlund, iradiddio sul taccuino degli osservatori di mezza Europa e soffiato alla concorrenza della galassia Red Bull, stanno facendo sognare i tifosi.

I nuovi diamanti in vetrina a Zingonia e i loro cacciatori non potrebbero arricchire la Serie A se mancasse un orefice a sgrezzare ed eliminare le impurità del minerale. Colore, scala o tris portano più punti di un’improbabile e spiantata doppia coppia. Se però si aggiunge all’equazione Gian Piero Gasperini, l’Atalanta è in possesso di un full. A Bergamo è tornato l’entusiasmo e non poteva essere altrimenti.

di Massimiliano Bogni

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