Com’è cambiata l’Atalanta dopo il Mondiale

In che direzione si sta muovendo la squadra bergamasca per tornare ad altissimi livelli, ma con nuovi interpreti

In questa stagione abbiamo assistito ad una vera e propria metamorfosi in casa Atalanta. Una rivoluzione necessaria, un nuovo capitolo che è nato nel mercato estivo e sta trovando pieno compimento in questa seconda parte di campionato, quella che è arrivata dopo il Mondiale. Proviamo a vedere insieme quali sono stati i cambiamenti più importanti di questo secondo tempo del campionato 22/23, partendo da un dato semplicissimo: il tempo concesso da Gasperini ai giocatori della Dea dalla 16esima giornata di Serie A, la prima post-Mondiale.

La linea difensiva

Il reparto difensivo, sia per scelta tecnica sia a causa di molte indisponibilità è stato quello che ha subito più stravolgimenti nel corso della stagione neroazzurra. Nella prima fase del campionato le certezze nei tre dietro sembravano essere Demiral e Toloi, con uno tra Okoli e Scalvini a completare il reparto; mentre dalla ripresa il turco, secondo solo all’inamovibile Koopmeiners per minuti giocati nella squadra, si è ritrovato a racimolare solamente 150 minuti, senza una singola apparizione nell’undici titolare.

Questo stravolgimento nell’impiego del centrale è dovuto sicuramente al recupero dall’infortunio che ha accusato durante la sosta ed all’ottimo rendimento di Palomino, rientrato alla grande dalla squalifica e Scalvini, che ha dimostrato di saper interpretare molto bene anche quel ruolo, dando qualcosa in più alla squadra anche in fase di ripartenza, grazie alle sue doti tecniche. Ciononostante questo 0/7 fa nascere dei sospetti visto che il Gasp ha concesso 3 gettoni da titolare anche a Djimsiti nello stesso periodo, facendo presupporre che l’Atalanta al momento possa fare a meno di Demiral, che era stato accostato all’Inter già durante il mercato di Gennaio.

Merih Demiral, Atalanta

Per quanto riguarda gli esterni di centrocampo ed i mediani, le gerarchie sembrano ormai più che definite. In mezzo al campo la coppia olandese Koopmeiners-De Roon è partita titolare assieme in 17 partite su 22 ed i due si bilanciano talmente bene che Gasperini ha ormai deciso di affidarsi a loro e smettere di sperimentare in mediana Scalvini o abbassare uno tra Ederson e Pasalic.

Sulle fasce Hateboer aveva, in assenza di Zappacosta, occupato la fascia destra. Anche l’altra corsia sembrava avere un proprietario: il danese Maehle, ma con il grave infortunio riportato dall’olandese nella sfida disputata contro la Lazio – la stagione di Hateboer è di fatto terminata – Davide Zappacosta sembra aver ripreso un posto nell’undici. Lui e Maehle possono giocare su entrambe le fasce, ma per caratteristiche, dovessero essere loro i due calciatori più impiegati, crediamo che l’italiano, più bravo ad andare sul fondo, possa giocare stabilmente a destra, lasciando la corsia di sinistra a Maehle.

-> Com’è cambiata l’Atalanta post Mondiale: i numeri

Il reparto offensivo

I numeri, ma soprattutto le prestazioni sembrano parlare chiaro in questo caso: 9 gol in due dalla ripresa, Ademola Lookman e Rasmus Hojlund sono i titolari inamovibili in questa squadra e lo saranno finché lo stato di forma sarà questo. Lookman non è mai stato in discussione per Gasp: è il centro di gravità di questa Atalanta. Il nigeriano ha confermato quanto di buono aveva fatto prima del mondiale (7 gol e 1 assist) con 6 gol e 3 assist, mettendo in mostra la sua rapidità nello stretto e la sua eccellente tecnica; mentre il danese si era percepito avesse del potenziale, ma le accelerazioni e la fame di gol messe in mostra da gennaio hanno fatto capire che questo ragazzo ha i mezzi per puntare veramente in alto, ei di difensori in grado di arginarlo ne sembrano pochi.

Per quanto riguarda il terzo componente del reparto offensivo, il Gasp sembra aver ormai ristretto la scelta ad uno tra Boga ed Ederson, a seconda delle caratteristiche della squadra avversaria – lo spieghiamo qui – e alla necessità di avere in squadra un giocatore più imprevedibile o più di equilibrio. Tutto questo a discapito di Mario Pasalic, che prima del mondiale era il giocatore del pacchetto offensivo neroazzuro ad aver collezionato più minuti in assoluto, mentre dalla ripresa è stato accantonato, ottenendo solo 148 minuti ed una sola presenza da titolare.

In molti faticano a comprendere come mai Gasperini abbia preso questa decisione, ma se andiamo ad osservare i dati vediamo come Ederson sia per distacco primo per tackle P90 nell’intera Atalanta (3.24) e per palloni rubati P90 tra i centrocampisti (2.99), offrendo un grande apporto anche in fase di interdizione e producendo un maggior numero di tiri, dribbling e passaggi rispetto a Pasalic. Il trequartista brasiliano ha solo bisogno di sbloccarsi, per diventare a tutti gli effetti il pezzo mancante per completare il puzzle perfetto realizzato ancora una volta dalla mente di Gianpiero Gasperini.

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