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Lazio-Juventus, la battaglia a centrocampo: Luis Alberto vs Arthur

Luis Alberto dovrebbe essere della partita, Arthur si gioca un posto nella mediana bianconera. Focus sul centrocampo per il lunch match di domani.

Si dice che le partite si decidono a centrocampo, zona nevralgica dove passano la maggior parte delle azioni; ogni squadra lo sfrutta a suo modo, e sicuramente Juventus e Lazio utilizzano il centro del campo in maniera molto differente.

Juventus: l’ascesa di Arthur

La Juventus ha iniziato questo campionato schierando sempre un doppio mediano, utilizzando due tra Arthur, Bentancur, Rabiot e McKennie; ognuno di questi ha pregi e difetti ben marcati, ma il tipo di gioco di Arthur Melo in particolare riflette l’idea di calcio di Pirlo e della Juventus. Arthur infatti è un ottimo gestore di palloni e play basso, in grado di resistere bene alla pressione (66% dribbling riusciti), e di far girare la squadra grazie alla rete di passaggi che gestisce ottimamente. Ha giocato solamente 4 partite (3 da titolare) e ha compiuto 247 passaggi sui 262 tentati, una percentuale del 94,7%.

Certo, di questi passaggi solo 2 sono stati chiave, ma bisogna considerare anche il tipo di gioco richiesto al brasiliano da Pirlo, più volto ad attirare la pressione e a far girare il pallone, giocando a muro. Arthur è il perfetto esempio per capire il centrocampo juventino; accorto, compatto, non portato a grandi inserimenti o giocate, ma più a gestire per poi trovare i giocatori offensivi tra le linee o gli esterni.

Lazio: l’importanza di Luis Alberto

Se il centrocampo della Juventus è conservativo, quello della Lazio è spregiudicato; utilizzando Lucas Leiva come equilibratore, Simone Inzaghi schiera due mezzali creative e molto offensive, ovvero Milinkovic-Savic e soprattutto Luis Alberto.

Il Mago è il fulcro del gioco della squadra biancoceleste, risultando fondamentale per la manovra; verticale e fantasioso, è l’esatto opposto del centrocampo juventino e di Arthur, e questo si vede già dalla percentuale di passaggi riusciti, 80,1%. Luis Alberto non gioca il passaggio sicuro per far progredire il gioco, ma prova sempre la verticalizzazione o la giocata risolutiva. Un’altra controprova è la quantità di passaggi chiave effettuati, ben 14, e di cross tentati, 31 (purtroppo solo 5 riusciti).

Luis Alberto incarna lo spirito della squadra di Inzaghi; una squadra che preferisce attaccare in campo lungo e difendere in un campo piccolo, sfruttando le grandi capacità in transizione di Immobile, Correa e Lazzari, e i lanci da quarterback di Milinkovic e appunto di Luis Alberto.

Conclusioni

Due modi molto diversi di intendere il calcio e di sfruttare il centrocampo si andranno a scontrare domani alle 12.30. Non è solo questo a determinare il risultato di una partita, ma sicuramente è una parte fondamentale del gioco, e una diversità così marcata e spiccata, una visione verticale del gioco rispetto a una più palleggiata, sarà sicuramente un fulcro intorno al cui la gara ruoterà.

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