Pregi e difetti di Ciro Immobile — Il contesto e le ca-te-go-ri-e

Su Ciro Immobile e sull’importanza del contesto giusto come condizione necessaria per esprimersi al meglio

Ciro Immobile in maglia Lazio

Con la rete messa segno nel posticipo del lunedì contro la Fiorentina, Ciro Immobile entra nella top10 dei marcatori all-time della serie A con 188 gol. Numeri – ancora ampiamente migliorabili – che tuttavia non lo risparmiano da dubbi, talvolta critiche, sulle sue peculiari caratteristiche tecniche, soprattutto quando veste la maglia Azzurra.

Verticalità e overperformace

Immobile è un attaccante delle caratteristiche nette, con pregi e difetti ben delineati. Un centravanti formidabile quando può giocare fronte alla porta in campo aperto; situazione di gioco in cui, senza esagerare, ha ben pochi competitor in Europa – tra quelli umani, ça va sans dire. Un’ottima velocità di base, associata ad un tempismo e una percezione del gioco affinati nel corso della carriera e ad una forza ben distribuita su tutto il corpo, gli permettono di essere difficilmente arginabile quando ricerca la profondità. In finalizzazione è un attaccante che nella sue esperienza laziale vive costantemente in overperformance, registrando un numero di not penalty gol maggiore rispetto all’atteso in sei delle sette stagioni trascorse in biancoceleste, con una costanza di rendimento che non possono vantare neanche due conclamati top player nel ruolo come Benzema e Lewandowski. Un’efficacia che non è da ricercare nel tiro in sé, non particolarmente potente né preciso, ma in una capacità rara di trovare nel più breve tempo possibile controllo del pallone, equilibrio e coordinazione per arrivare alla conclusione.

Ciro Immobile, Lazio
ROME, ITALY – FEBRUARY 12: Ciro Immobile of SS Lazio celebrates a opening goal a penalty during the Serie A match between SS Lazio and Bologna FC at Stadio Olimpico on February 12, 2022 in Rome, Italy. (Photo by Marco Rosi – SS Lazio/Getty Images)

Difficoltà associative

Dall’altra parte Immobile è un attaccante decisamente in difficoltà quando gli viene richiesto un maggior coinvolgimento in costruzione. Non dispone di sufficiente sensibilità tecnica per giocare di sponda spalle alla porta né della necessaria velocità di pensiero per ricercare combinazioni veloci nello stretto. Come non dispone di qualità e fantasia nel passaggio corto e lungo per creare o rifinire in maniera efficace. Vien da sé il collegamento con la maglia Azzurra, un contesto basato su controllo del possesso, baricentro alto e scarsa ricerca della verticalità, diametralmente opposto alle sue caratteristiche dell’attaccante biancoceleste, spesso apparso slegato al ritmo tecnico dei compagni di squadra.

L’importanza del contesto

La carriera di Ciro Immobile, con i suoi tanti alti e pochi bassi, sono uno degli esempi più fulgidi di come lo stesso giocatore può performare in maniera differente se posto in contesti differenti. Un attaccante incredibilmente incisivo ed efficace nella Lazio reattiva ed iperverticale di Inzaghi e un attaccante spaesato e balbettante nella Nazionale proattiva ed associativa di Mancini. Una condizione colta dallo stesso Sarri, che dopo un tentativo iniziale, ha accettato di venire a patti con i propri principi, costruendo una Lazio più adatta alle sue caratteristiche e che potesse fare coesistere e far rendere al meglio anche gli altri due tenori, Luis Alberto e soprattutto Milinkovic-Savic, il cui apporto ai numeri di Immobile è stato più volte sottolineato.

Insomma, il contesto giusto è una condizione necessaria ed indispensabile per far esprimere al meglio le caratteristiche del singolo e di conseguenza un intero gruppo, ben al di sopra di discorsi su “categorie” ed altre banalizzazioni. Un’alchimia tra caratteristiche individuali, della rosa e richieste. Sicuramente non semplice da ricreare, ma la cui comprensione è fondamentale per non confondere, come succede fin troppo spesso, il valore effettivo del giocatore con il suo rendimento.

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