Tanguy Ndombele farà veramente comodo a questo Napoli

Tanguy Ndombele sta migliorando e i numeri con l’Ajax lo dimostrano

ndombele

Il day after la partita di Champions League in cui il Napoli ha letteralmente detonato l’Ajax lascia spazio ad alcune riflessioni. Questa volta, sotto la lente di ingrandimento finisce Tanguy Ndombele, centrocampista arrivato in estate dal Tottenham di Antonio Conte e ancora un oggetto misterioso in casa Napoli.

Attenzione, però, perché il franco-congolese, nei 45′ giocati all’Amsterdam Arena, è sembrato – al netto della brutta prestazione dei padroni di casa – un altro giocatore rispetto alle prime opache prove stagionali.

Perché Antonio Conte non lo riteneva adatto al Tottenham

Per Conte c’è poco spazio per le sfumature. Non importa quanto un giocatore sia stato pagato (nel caso di Ndombele, gli Spurs hanno speso 60 milioni di euro per prelevarlo dal Lione) o quanto abbia giocato nel periodo precedente all’arrivo del tecnico italiano; se quest’ultimo vuole mandare via qualcuno, lo fa senza troppi convenevoli. O bianco o nero, insomma, e per Ndombele non sembrava esserci nemmeno un accenno di grigio.

Stando alle dichiarazioni dello stesso Conte – come riportato dal Daily Mail qualche settimana fa – la situazione del classe ’96 era sotto gli occhi di tutti: non avrebbe trovato spazio in rosa e conseguente minutaggio regolare, principalmente a causa della sua scarsa condizione fisica. Sappiamo bene quanto Conte ci tenga a questo aspetto e, se a ciò aggiungiamo che si parla di un campionato in cui la tenuta atletica è un fattore chiave, non è difficile immaginare perché il presente dell’ex Lione sia lontano da Londra.

La situazione non sembra aver preoccupato il Napoli, che si è assicurato il giocatore in prestito nonostante la necessità di quest’ultimo di lavorare anche sull’aspetto mentale, sulla motivazione. Forse è proprio per questo che le strade si sono incrociate.

L’inizio a rilento e la possibile svolta: ma le gerarchie sembrano ancora insormontabili

Il cambio di squadra e campionato non sembrava aver sortito, almeno inizialmente, gli effetti desiderati. Nonostante Ndombele sia arrivato per sostituire – numericamente – Fabián Ruiz, fino a questo punto della stagione è sceso in campo per il 21% dei minuti totali di Serie A, non riuscendo mai a strappare più di 45′ in una singola gara.

Fino a questo momento, dunque, abbiamo visto un centrocampista dall’ottimo potenziale, che però non riesce ancora a esprimerlo del tutto. Il numero 91 è in possesso di corsa e progressione palla al piede, il tutto unito a mezzi fisici importanti e a una buona capacità di arrivare al tiro; tuttavia, se fino a poche ore dalla sfida con l’Ajax una delle sue migliori prestazioni era quella nell’amichevole contro la Juve Stabia dello scorso 24 agosto, qualche domanda è lecito porsela. In quell’occasione, Ndomeble aveva aperto le danze con un gol al 57′ che ha lasciato intravedere un dominio fisico non da poco: pallone recuperato sulla trequarti, uno strappo breve ma deciso allo scopo di penetrare la difesa e tiro potente scagliato sul primo palo. Da quel momento, 134 minuti divisi in 6 presenze.

Arriviamo al possibile punto di svolta – o, per volare basso, a un possibile cambio di inerzia – della stagione dell’ex Tottenham: i 45′ giocati con l’Ajax in Champions.

I numeri di Ndombele nella sfida con l’Ajax del 04/10/2022, dal nostro profilo Twitter

Statistiche da giocatore ritrovato, da potenziale titolare. La Champions League sembra dare una nuova linfa al francese, come dimostra anche la sua unica rete stagionale in gare ufficiali (lo scorso 14 settembre contro i Glasgow Rangers). Eppure, in questo Napoli non è così semplice. La definitiva esplosione di Anguissa, un frizzantissimo Zielinski e la pulizia tecnica di Lobotka rendono le gerarchie di centrocampo davvero difficili da scavalcare, soprattutto a fronte della capacità di Spalletti di valorizzare i giocatori a sua disposizione.

La chiave di volta potrebbe risiedere proprio in questa capacità dell’allenatore toscano, ma solo il tempo ci dirà se l’operazione compiuta da Giuntoli pagherà i dividendi attesi. Dall’ambiente filtrano comunque sensazioni positive, in quanto lo stesso Spalletti ha ribadito (parliamo ancora di settembre) che ci sarà spazio per tutti nel corso della stagione. La profondità di rosa è fondamentale giocando ogni tre giorni e su tre competizioni diverse. Titolare? Forse no, ma con questi numeri è un elemento su cui poggiarsi con tranquillità.

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