Talking Point: la Roma è già dipendente da Dybala?

In questo inizio di campionato Paulo Dybala si è subito preso la Roma, che però dimostra di star sviluppando una preoccupante dipendenza dall’argentino

Paulo Dybala in maglia Roma

Uno dei grandi colpi dell’estate è stato senza dubbio il passaggio di Paulo Dybala alla Roma. Dopo l’addio alla Juventus e un’estate di voci che si sono ricorse freneticamente, l’argentino si è accasato in giallorosso, suscitando subito l’entusiasmo irrefrenabile dei tifosi. Dybala è stato accolto in maniera spettacolare e l‘attaccante ha subito ricambiato l’affetto dei tifosi mettendo in mostra tutta la sua qualità. Le perplessità sulla condizione fisica del calciatore, reduce da un passato fatto di davvero troppi infortuni, si sono fatte progressivamente più lievi con la soddisfazione per le sue prestazioni, ma il forfait nel riscaldamento dell’Atalanta ha fatto rivivere gli antichi demoni.

Senza Dybala la Roma ha comunque offerto un’ottima prestazione, ha creato molto bene, ma non ha segnato ed è capitolata davanti all’unico tiro in porta della dea a opera di Giorgio Scalvini. Un risultato deludente, che non adombra la prestazione della squadra, ma sicuramente pone delle questioni sulla dipendenza in zona offensiva della squadra di Mourinho da Dybala.

I numeri della Dybala-dipendenza

Lo ha detto anche Mourinho dopo la sfida: probabilmente con Dybala in campo la partita sarebbe andata in modo diverso. E come dargli torto guardando i numeri. Fino al match con la dea, l’argentino aveva giocato da titolare tutte le sei partite di campionato, segnando tre gol e confezionando due assist. Nonostante le difficoltà fisiche delle prime uscite, l’argentino ha aumentato spesso il livello delle sue prestazioni ed è subito diventato decisivo nello scacchiere giallorosso.

3 gol in 475 minuti, cioè 0,57 reti ogni 90 minuti. A ciò si aggiungono 3,6 passaggi chiave a partita, per un totale di 19 e di 151 passaggi riusciti. Nella Roma, Dybala è primo per gol segnati, per media gol/minuti, per dribbling riusciti e per passaggi chiave a partita. È secondo ad Abraham solo per tiri totali e in porta, ma avendo segnato di più il tasso di conversione è molto più alto.

Insomma, questo Dybala è l’anima della Roma e i numeri lo dimostrano. Ma questo rendimento così alto è un valore aggiunto o una dipendenza per i giallorossi?

I rischi della dipendenza

L’incredibile impatto di Dybala sulla Roma ha due facce. La prima, positiva, riguarda ovviamente il grande apporto che l’argentino può dare. La seconda, più rischiosa, è invece incentrata sul rischio di contare troppo sull’ex Juventus. Quando c’è un giocatore così forte in rosa è anche fisiologico finire per affidarsi a lui, ma la Roma non deve fare l’errore di appiattirsi su Dybala.

L’immenso talento dell’argentino è sempre soppesato da una propensione agli infortuni molto particolare, che negli anni lo ha limitato molto. Contro l’Atalanta, la Roma ha assaggiato i lati negativi della dipendenza di Dybala e deve fare di tutto per combatterli. Come? Studiando anche alternative, soluzioni in assenza dell’argentino. Quando c’è è giusto che Dybala sia il cuore della Roma, ma la squadra deve saper funzionare anche senza di lui.

Le soluzioni alternative

Contro l’Atalanta si è vista una Roma capace di stare in campo e creare, ma non di concretizzare come avrebbe potuto fare con Dybala. A tal proposito, per Mourinho è il caso di studiare delle alternative per aumentare il peso offensivo quando manca l’argentino e gli scenari possono essere diversi. Il primo riguarda la convivenza tra Abraham e Belotti, due attaccanti che possono giocare insieme perché sono molto mobili e che aumenterebbero di parecchio il peso offensivo della squadra.

Scarseggiando le soluzioni a centrocampo, un’altra alternativa per aumentare il peso in avanti è quella di mettere contemporaneamente in campo Spinazzola e Zalewski, dirottando uno dei due a destra. Insomma, senza Dybala servono delle manovre che aumentino l’efficacia dell’attacco e la Roma deve studiarle, per non risultare troppo dipendente dall’argentino e godersi solo i lati positivi del suo approdo nella Capitale.

di Danilo Budite

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